Lavorare dopo la pensione: come funziona

Pensionato
(foto Shutterstock)

Quali sono le possibilità che hai a disposizione se vuoi lavorare anche se sei già in pensione

Una volta raggiunta l’età pensionabile – o se hai i requisiti per accedere alla pensione anticipata – ti trovi davanti a due strade. Una di queste è continuare a lavorare, senza avere accesso alla pensione, ma decidendo di fruirne in un periodo successivo. L’altra ipotesi è invece quella di cominciare a percepire un trattamento pensionistico, ma continuare anche a prestare un’attività lavorativa

Quest’ultima ipotesi prevede delle particolarità rispetto al rapporto di lavoro che si è sempre stati abituati ad avere. Una di queste consiste nel fatto che i redditi derivanti dalla pensione, come previsto dall’INPS, andranno a sommarsi a quelli percepiti per il lavoro che si svolge. Vediamo le casistiche nel dettaglio.

Pro e contro

Decidere di lavorare mentre si percepisce già la pensione è una strada che puoi decidere di percorrere per diversi motivi. 

Innanzitutto, le tue motivazioni potrebbero essere di carattere economico, come per esempio andare a integrare il trattamento pensionistico. Magari hai deciso semplicemente di provare a fare il lavoro che hai sempre desiderato ma che per i più svariati motivi non hai mai potuto fare. 

Bene, qualunque sia la spinta che ti porta a scegliere di continuare ad avere un’occupazione, sappi che non è previsto alcun limite di età per avere un rapporto di lavoro, sia esso dipendente o autonomo.

Trovare un lavoro potrebbe essere meno difficile di quello che puoi pensare. Superata una certa età anagrafica, infatti, esistono degli sgravi per l’assunzione, che possono essere sfruttati sia dall’azienda che dal lavoratore.

Altro aspetto positivo è quello che, continuando o ricominciando a lavorare, verseresti altri contributi e quindi potresti farti riconoscere un’integrazione rispetto al trattamento pensionistico che già percepisci.

Per quanto riguarda i contro, sicuramente bisogna sottolineare che non si tratta di una decisione da prendere alla leggera. La tassazione dipende dal tipo di pensione che si riceve e non sempre è possibile lavorare contemporaneamente. Bisogna quindi prestare estrema attenzione alle casistiche elencate nel resto dell’articolo.

Redditi e tassazione

L’aspetto di cui si deve tenere conto è sicuramente quello secondo cui i redditi che derivano da pensione, cioè l’ammontare di quello che si percepisce dai trattamenti pensionistici, va generalmente a sommarsi a tutti gli altri redditi derivanti da rapporti di lavoro autonomo e subordinato. Ma non è sempre così semplice.

I casi variano in base al sistema in cui si ricade e al tipo di pensione cui si gode:

  • Per chi fosse andato in pensione con il sistema misto o retributivo, cioè era in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995, si applicherebbe la regola del cumulo dei redditi;
  • Per chi andrà in pensione con il sistema retributivo, invece, sono presenti diversi limiti per quanto riguarda la cumulabilità dei redditi.

Alcuni esempi

Le casistiche riguardanti i tipi di pensione e la normativa applicabile riguardo la cumulabilità dei redditi sono molteplici, e meritano di essere approfondite nel dettaglio in base al caso concreto.

A titolo esemplificativo, riportiamo qui di seguito i principali tipi:

Pensione di vecchiaia e anticipata: è interamente cumulabile con gli ulteriori redditi di lavoro, a prescindere dal sistema con cui si è calcolata la pensione (e cioè a prescindere dal fatto che si sia cominciato a versare i contributi prima o dopo del 31 dicembre 1995), a patto che il soggetto abbia compiuto 60 anni (donne) o 65 (uomini), o abbia avuto almeno 40 anni di contribuzione.

Assegno ordinario di invalidità: in questo caso il percepimento economico del trattamento potrebbe essere influenzato dal reddito di lavoro. Possono esserci delle riduzioni del trattamento, con delle eccezioni per i contratti a termine di breve durata. Per questa ipotesi, è bene approfondire la propria situazione con un professionista, un patronato o chiedendo informazioni all’INPS.

Quota 100, 102, 103: in questo caso, è vietato il percepimento di ulteriori redditi da lavoro nel periodo che va dall’inizio del percepimento della pensione fino al raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. È fatta eccezione per i redditi da lavoro occasionale che non superino complessivamente i 5 mila euro lordi l’anno.

Pensione di inabilità: in questo particolare caso, il soggetto è stato dichiarato inabile al lavoro, e quindi è oggettivamente incompatibile il percepimento di ogni altro reddito di lavoro.

Per alcuni tipi di pensione, quindi, è bene stare molto attenti a quanto si percepisce dal lavoro che si svolge, poiché ciò potrebbe influire negativamente sull’ammontare o sull’erogazione della pensione stessa.

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