Conviene lavorare dopo la pensione?

Pensionato
(foto Shutterstock)

Quali sono le possibilità che hai a disposizione se vuoi lavorare anche se sei già in pensione

Conviene continuare a lavorare dopo la pensione? Pro e Contro 

Decidere di lavorare mentre ricevi già la pensione è una strada che puoi decidere di percorrere per diversi motivi. 

Innanzitutto, le tue motivazioni, se ti conviene continuare a lavorare dopo la pensione​, potrebbero essere di carattere economico, come per esempio andare a integrare il trattamento pensionistico. 

Magari hai deciso semplicemente di provare a fare il lavoro che hai sempre desiderato ma che per i più svariati motivi non hai mai potuto fare. 

Bene, qualunque sia la spinta che ti porta a scegliere di continuare ad avere un’occupazione, sappi che non è previsto alcun limite di età per avere un rapporto di lavoro, sia esso dipendente o autonomo.

Trovare un lavoro potrebbe essere meno difficile di quello che puoi pensare. Superata una certa età anagrafica, infatti, esistono degli sgravi per l’assunzione, che possono essere sfruttati sia dall’azienda che dal lavoratore.

Altro aspetto positivo è quello che, continuando o ricominciando a lavorare, verseresti altri contributi e quindi potresti farti riconoscere un’integrazione rispetto al trattamento pensionistico che già percepisci.

Per quanto riguarda i contro, sicuramente bisogna sottolineare che non si tratta di una decisione da prendere alla leggera. La tassazione dipende dal tipo di pensione che ricevi e non sempre puoi lavorare contemporaneamente. Bisogna quindi prestare estrema attenzione ai casi elencati nel resto dell’articolo. 

Ad esempio non conviene lavorare dopo la pensione anticipata: la disciplina dei trattamenti di prepensionamento prevede la restituzione degli assegni pensionistici nel caso in cui, percependo la pensione, instauri un rapporto di lavoro prima della data della pensione ordinaria.

Si può lavorare con lo stesso datore di lavoro dopo la pensione 

Sì, dopo il pensionamento puoi continuare a lavorare, ma non sempre con lo stesso datore di lavoro. In particolare, se hai ottenuto la pensione anticipata (come con quota 102 o 103), non puoi instaurare un nuovo rapporto di lavoro subordinato, nemmeno con lo stesso datore, fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia. In caso contrario, rischi di dover restituire gli assegni pensionistici già percepiti.

Se invece sei in pensione di vecchiaia, non ci sono limiti specifici: puoi tornare a lavorare, anche con il tuo ex datore, purché vengano rispettate le norme fiscali e previdenziali. È comunque fondamentale valutare la tua situazione personale e il tipo di pensione percepita, prima di prendere qualsiasi decisione.

Dopo la pensione si può lavorare con un altro datore? 

Sì, al raggiungimento dell’età pensionabile puoi scegliere se iniziare a percepire la pensione o continuare a lavorare rimandandola. Un’altra possibilità è lavorare mentre ricevi già la pensione, con la conseguenza che i redditi da lavoro si sommano a quelli pensionistici.

Attenzione però: se vai in pensione anticipata non puoi iniziare un nuovo lavoro subordinato prima di raggiungere l’età per la pensione ordinaria, altrimenti devi restituire quanto percepito.

Le motivazioni per continuare a lavorare possono essere economiche o legate alla scelta personale. Non esistono limiti di età per lavorare, e anzi sono previsti incentivi per l’assunzione di lavoratori anziani

Inoltre, continuare a lavorare consente di versare nuovi contributi, con possibili benefici futuri. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente le implicazioni fiscali e previdenziali prima di decidere.

Lavorare dopo la pensione: come funziona 

Una volta raggiunta l’età pensionabile, o se hai i requisiti per accedere alla pensione anticipata, ti trovi davanti a due strade. Una di queste è continuare a lavorare senza avere accesso alla pensione, ma decidendo di fruirne in un periodo successivo. 

L’altra ipotesi è invece quella di cominciare a percepire un trattamento pensionistico, ma continuare a lavorare dopo la pensione.

Quest’ultima ipotesi prevede delle particolarità rispetto al rapporto di lavoro che si è sempre stati abituati ad avere. Una di queste consiste nel fatto che i redditi derivanti dalla pensione, come previsto dall’INPS, andranno a sommarsi a quelli percepiti per il lavoro che si svolge.

Inoltre bisogna stare attenti alla tipologia di pensione: se hai ottenuto la pensione con un sistema di prepensionamento, non puoi instaurare un nuovo rapporto di lavoro subordinato fino alla data della pensione ordinaria, altrimenti devi restituire tutti gli importi degli assegni pensionistici già ricevuti.

Quando riprendere il lavoro dopo la pensione 

Decidere di lavorare dopo la pensione può avere motivazioni economiche, come integrare l’assegno pensionistico, oppure personali, ad esempio realizzare un obiettivo professionale rimasto in sospeso

Non ci sono limiti di età per lavorare e, anzi, esistono incentivi per l’assunzione dei lavoratori anziani, vantaggiosi sia per i lavoratori che per le aziende. Inoltre, continuare a lavorare permette di versare nuovi contributi, che in alcuni casi possono tradursi in un’integrazione dell’importo della pensione già percepita.

Redditi e tassazione

Quando vai in pensione, devi sapere che i redditi da pensione si sommano, in genere, agli altri redditi che percepisci, come quelli da lavoro autonomo o subordinato. Ma non è sempre così automatico: dipende dal sistema pensionistico a cui appartieni e dal tipo di pensione che ricevi:

  • se sei andato in pensione con il sistema misto o retributivo, cioè se avevi contributi già al 31 dicembre 1995, puoi cumulare i redditi senza particolari restrizioni;
  • se invece rientri nel sistema contributivo, potresti avere dei limiti alla possibilità di sommare i redditi da lavoro alla pensione.

Alcuni esempi

Le regole sulla cumulabilità tra pensione e redditi da lavoro variano a seconda del tipo di pensione che percepisci. È importante che tu conosca bene la tua situazione, perché in alcuni casi potresti perdere parte dell’assegno pensionistico o addirittura rischiare di doverlo restituire.

Ecco alcune casistiche comuni:

  • pensione di vecchiaia o anticipata: puoi cumularla interamente con altri redditi da lavoro, senza limiti, indipendentemente dal sistema (contributivo, misto o retributivo), purché tu abbia almeno 60 anni (donne) o 65 anni (uomini), oppure 40 anni di contributi;
  • assegno ordinario di invalidità: il cumulo con i redditi da lavoro può ridurre l’importo dell’assegno, tranne in caso di contratti a termine di breve durata. È meglio approfondire con l’INPS o un patronato per valutare la tua situazione specifica;
  • Quota 100, 102, 103: non puoi lavorare finché non raggiungi l’età per la pensione di vecchiaia. L’unica eccezione è il lavoro occasionale sotto i 5.000 € lordi annui;
  • pensione di inabilità: in questo caso non puoi svolgere alcuna attività lavorativa, perché per riceverla devi essere dichiarato totalmente inabile.

Prima di decidere se continuare a lavorare, assicurati di verificare quali limiti si applicano alla tua pensione, per non incorrere in riduzioni o sospensioni del trattamento.

Chi lavora dopo la pensione versa i contributi​ 

Sì, se continui a lavorare dopo la pensione, sappi che verserai comunque i contributi previdenziali. Tuttavia, questi contributi non ti danno automaticamente diritto a una nuova pensione

In alcuni casi, possono servire per aumentare l’importo della pensione che già percepisci, ma dipende dal tipo di lavoro che svolgi e dalla gestione previdenziale a cui ti iscrivi. Prima di riprendere l’attività lavorativa, valuta bene se i nuovi contributi ti saranno effettivamente utili o meno.

 

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