Busta paga: cosa comporta al lavoratore lo sgravio contributivo

Busta paga: cosa comporta lo sgravio contributivo?

È confermato anche per il 2023 lo sconto sui contributi a seconda della retribuzione del lavoratore

A partire dal 1° gennaio 2022 è operativa una misura sperimentale di riduzione del costo del lavoro rivolta a tutti i rapporti di lavoro instaurati in ogni settore economico, salvo piccole eccezioni.

Con la Legge di bilancio 2023 la misura è stata confermata e incrementata. L’agevolazione consiste in uno sconto sui contributi del lavoratore che nel tempo è passato da una percentuale pari allo 0,8% fino ad essere pari al 2% o 3% attuale. 

Questo comporta un vantaggio per il dipendente perché i contributi INPS a suo carico sono più bassi e quindi le relative trattenute in busta paga sono minori.

Ma come riconoscere questa voce nel cedolino? Quali sono le regole per poterne beneficiare? Si tratta di una misura temporanea o permanente? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Condizioni per lo sgravio 

Prima di tutto, vediamo a chi spetta questo sgravio e per quale periodo. In seguito all’ultima modifica legislativa intervenuta con la Legge di bilancio 2023, lo sgravio viene riconosciuto per il periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023 ai lavoratori dipendenti del settore privato.

Lo sgravio non è uguale per tutti, ma la percentuale varia a seconda della retribuzione lorda di ciascun lavoratore.

Se sussistono tutti i requisiti di legge, verrà corrisposto a partire dalla busta paga della retribuzione di competenza del mese di gennaio 2023

Questo vuol dire che il cedolino riporterà la dicitura “gennaio 2023”, anche se poi la retribuzione di questa mensilità è pagata nel mese successivo. 

Attenzione: non basta rientrare nei requisiti una volta per ricevere lo sgravio per tutto il periodo indicato nella misura. La verifica dell’esistenza di tutti i requisiti viene effettuata su ciascun mese di paga preso singolarmente.

Nella pratica questo vuol dire che, nei diversi mesi retribuiti, lo sgravio può assumere misure percentuali diverse oppure non venire riconosciuto perché la retribuzione supera i limiti massimi consentiti.  

Misura dello sgravio 

Come anticipato, lo sgravio assume percentuali differenti a seconda della retribuzione lorda percepita dal dipendente. 

Per importo lordo, intendiamo la somma di tutte le voci periodiche percepite dal lavoratore prima che vengano calcolati i contributi e le tasse

Quali sono le percentuali di riduzione dei contributi?

  • 3% se l’imponibile ai fini previdenziali non supera i 1.923 euro, considerando anche la tredicesima nel mese di dicembre; 
  • 2% se l’imponibile non supera i 2.692 euro, anche in questo caso inclusa la tredicesima.

Facciamo un esempio prendendo un caso generico. Se l’aliquota contributiva che il lavoratore va a pagare ogni mese è pari al 9,19%, con sgravio contributivo questa si riduce al 7,19% oppure al 6,19%, a seconda della sua retribuzione lorda. 

Dove posso vedere questa voce sul cedolino? L’imponibile previdenziale in busta paga lo si trova alla voce “Contributo IVS” oppure “FPLD”. 

Dove lo noto in busta paga

Il cedolino si compone di 3 sezioni

  • parte alta o intestazione: contiene i dati del lavoratore e dell’azienda, nonché le informazioni essenziali relative al rapporto di lavoro come ad esempio la qualifica, il livello, la paga base e tutti gli altri elementi essenziali della retribuzione 
  • corpo centrale: contiene lo sviluppo del mese lavorato con indicazione di ore di straordinario, ferie, malattia  
  • parte bassa: indica i diversi “contatori” come ad esempio quelli delle ferie e dei permessi accumulati e goduti e del TFR

Nel corpo del cedolino, subito dopo l’indicazione dell’imponibile previdenziale in genere viene esposta la voce “Esonero IVS DL 115/2022” oppure “Esonero IVS L. 197/2022”

Come leggere la busta paga

A lato della voce “Esonero”, nella colonna “Importo base” è riportata la stessa cifra che c’è a seguito dell’imponibile previdenziale, perché lo sconto viene calcolato sullo stesso importo.

A seguito si trova l’indicazione della percentuale di esonero e il relativo risultato conseguente all’applicazione di questa aliquota all’imponibile. 

Attenzione: essendo uno sconto, quindi un’agevolazione per il lavoratore, questo importo non verrà indicato nella colonna “Trattenute” bensì nella colonna “Competenze”.   

Vantaggi o svantaggi? 

L’applicazione in busta paga di questo esonero comporta un alleggerimento della trattenuta che il lavoratore deve subire ogni mese per versare i contributi INPS utili alla propria pensione. 

Quanto detto, ovviamente, non comporta effetti negativi sulla pensione futura. 

Di contro, andando a ridurre l’imponibile contributivo, automaticamente cresce quello fiscale ovvero quello su cui vengono calcolate le tasse.

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