Le detrazioni sono le somme di denaro che vanno ad abbassare l'IRPEF che devi pagare ogni anno allo Stato
Le detrazioni per chi ha un contratto di lavoro da dipendente sono sconti sulle tasse. Ti aiutano a pagare meno imposte, riducendo, IRPEF, così ti restano più soldi in busta paga.
L’importo cambia in base a quanto guadagni in un anno e a per quanto tempo lavori durante l’anno. L’idea è dare un aiuto maggiore a chi ha un reddito più basso. Se vuoi capire quante tasse ti vengono trattenute ogni mese e perché, ti serve sapere come si calcolano queste detrazioniSono una somma da sottrarre alle imposte che dovrebbero essere pagate annualmente. Vengono riconosciute in base a determinati requisiti di reddito e personali. More.
Quando si parla di tasse, spesso si pensa subito all’IRPEF. Però, per capire quante imposte paghi davvero, è importante sapere cosa sono le detrazioni per chi ha un contratto di lavoro da dipendente.
Le detrazioni per lavoro da dipendente sono somme che lo Stato ti riconosce. In pratica, prima si calcola l’IRPEF “piena”, poi questa somma viene abbassata grazie alle detrazioni.
Sono sconti sulle tasse pensati per aiutare chi lavora come dipendente. L’importo cambia in base a quanto guadagni in un anno. Di solito, più basso è il reddito, più alto è lo sconto.
In busta paga le detrazioni compaiono ogni mese. Se ti è capitato di notare che l’importo che ricevi cambia leggermente da un mese all’altro, spesso c’entrano proprio le detrazioni.
In questo articolo ti spieghiamo come funzionano, come si calcolano, a quanto possono arrivare e quali situazioni particolari è utile conoscere, per esempio cosa si intende per redditi da lavoro dipendente e redditi assimilati, cioè redditi che vengono trattati in modo simile a quelli da dipendente per il calcolo delle tasse.
Nel 2025 le detrazioni per chi ha un contratto di lavoro da dipendente non cambiano molto rispetto agli anni passati.
La novità principale riguarda chi ha un reddito più basso. Lo sconto massimo sulle tasse sale a 1.955 €, mentre nel 2024 era 1.880 €. Questo aumento dipende da un aggiornamento delle regole previste dal comma 1 dell’art. 13 del TUIR, che è il testo che raccoglie le regole principali sulle imposte sui redditi.
Per il resto, restano uguali le regole di calcolo delle detrazioni per il 2025.
L’obiettivo è farti vedere un vantaggio direttamente in busta paga, perché le detrazioni continuino a ridurre in modo concreto l’IRPEF che ti viene trattenuta ogni mese.
Le detrazioni per chi ha un contratto di lavoro da dipendente si collegano ai rapporti di lavoro subordinato, ma possono valere anche per redditi assimilati. Si tratta di redditi che, per il calcolo delle tasse, vengono trattati in modo simile a quelli da dipendente.
L’importo della detrazione viene tolto direttamente dall’IRPEF lorda, cioè dall’IRPEF calcolata sul tuo reddito prima degli sconti.
Se ti sembra poco chiaro, un esempio può aiutare. L’IRPEF lorda si calcola applicando le aliquote al tuo reddito annuo complessivo. Però quella non è la cifra che paghi davvero. Prima si tolgono le detrazioni per lavoro da dipendente e poi si ottiene l’IRPEF netta, cioè l’importo che devi pagare realmente.
Per capire come queste detrazioni vengono considerate nel tuo caso, puoi controllare ogni mese la busta paga. Nel cedolino trovi l’IRPEF lorda, le detrazioni e l’importo finale, cioè quanto ti viene trattenuto davvero.
Le detrazioni per lavoro da dipendente spettano soprattutto se hai un reddito da contratto di lavoro da dipendente, sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato.
Rientrano però anche alcune situazioni in cui non sei dipendente in senso stretto, ma il reddito viene considerato assimilato. Significa che, per il calcolo delle tasse, viene trattato in modo simile a quello da dipendente. Un caso importante è quello dei co.co.co.I collaboratori coordinati e continuativi lavorano con un contratto parasubordinato, cioè non sono dipendenti ma neanche lavoratori autonomi puri, e hanno specifiche tutele. More, cioè i compensi che arrivano da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.
Ricorda anche che le detrazioni non cambiano più in base alla presenza di figli a carico sotto i 21 anni. Da marzo 2022, infatti, è entrato in vigore l’Assegno Unico Universale, che ha sostituito le detrazioni legate ai figli.
In pratica, le detrazioni per lavoro da dipendente ti spettano se rientri in questi casi.
Per capire a quanto ammontano le detrazioni per lavoro da dipendente, devi tenere presente anche le misure che servono a ridurre le trattenute in busta paga.
Se però consideriamo solo le detrazioni per lavoro da dipendente, senza includere l’eventuale trattamento integrativo, quello che in passato veniva chiamato “bonus Renzi”, le soglie sono queste.
Oltre a queste soglie, per i redditi fino a 15.000,00 € e fino a 20.000,00 € sono previste anche detrazioni e importi aggiuntivi. Con l’aumentare del reddito, questi importi si riducono poco alla volta.
Per calcolare le detrazioni per lavoro da dipendente bisogna usare una formula matematica abbastanza complessa. Di solito, per chi lavora, non è semplice rifare il calcolo in autonomia perché mancano alcuni dati utili.
In pratica esistono soglie minime e massime. Dentro queste soglie la detrazione si calcola, mentre sotto certi livelli possono esserci importi aggiuntivi.
Se il tuo reddito annuo è sotto 8.500 €, rientri nella no tax area. Significa che non hai IRPEF da pagare e quindi non hai neppure una detrazione da usare.
Quando il reddito è tra 15.000,01 € e 50.000,00 €, il calcolo tiene conto della tua retribuzione annua lorda effettiva. In questa fascia si usano due formule, a seconda del reddito.
Il risultato ottenuto va poi aggiunto a eventuali importi extra previsti per chi ha un reddito più basso.
Dopo aver calcolato le detrazioni per lavoro da dipendente, puoi aggiungere anche gli importi extra previsti per il 2025.
Per i redditi sopra 20.000,00 € è prevista una detrazione aggiuntiva:
Quindi, per il calcolo delle detrazioni 2025, devi mettere insieme le detrazioni principali e l’eventuale detrazione aggiuntiva. A far crescere il tuo netto in busta paga possono contribuire anche l’eventuale trattamento integrativo e l’indennità aggiuntiva prevista per il 2025.
Di solito è il tuo datore di lavoro che trattiene dalla busta paga le somme da versare al fisco. In questo modo paghi le imposte mese per mese e riduci il rischio di ritrovarti con importi alti da sistemare nella dichiarazione dei redditi.
Per comunicare la tua situazione fiscale e familiare, si usa un modulo per le detrazioni da lavoro dipendente. Questo documento ti viene dato quando inizi a lavorare e va compilato con attenzione. Serve a spiegare in modo chiaro la tua situazione, così le detrazioni vengono calcolate e inserite correttamente in busta paga.
Compilare il modulo nel modo giusto aiuta anche chi prepara le buste paga, perché trova le informazioni già ordinate e diminuisce il rischio di errori o dati mancanti. È importante farlo bene per avere tutte le detrazioni a cui hai diritto.
Quando cambia la tua situazione familiare o economica, devi consegnare un modulo nuovo e aggiornato. Se non lo fai, puoi perdere soldi oppure trovarti con trattenute extra in busta paga nei mesi successivi.
Se nello stesso anno passi da un lavoro da dipendente alla pensione, ci sono alcune cose a cui fare attenzione.
Le detrazioni per lavoro da dipendente e le detrazioni per pensione non si possono usare insieme negli stessi mesi. Però puoi averle entrambe, ognuna solo per i mesi in cui hai ricevuto quel tipo di reddito.
Se ti chiedi quale detrazione “scegliere”, dipende da quando finisce il lavoro e da quando parte la pensione. In pratica conta per quanti mesi hai avuto il reddito da dipendente e da quale mese inizi a ricevere la pensione.
Per evitare problemi, puoi consegnare un nuovo modulo per le detrazioni, spiegando che durante l’anno avrai anche un reddito da pensione, anche se in quel momento non lo stai ancora ricevendo.
In ogni caso, se qualcosa non torna durante l’anno, la situazione viene poi sistemata con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.
La rinuncia alle detrazioni per lavoro da dipendente è una scelta che puoi fare per evitare che gli sconti sulle tasse vengano considerati direttamente in busta paga.
Può servirti in alcune situazioni particolari, per esempio se nello stesso periodo ricevi redditi da più datori di lavoro, oppure se hai sia un reddito da pensione sia un reddito da lavoro da dipendente.
Se le detrazioni ti vengono considerate quando in realtà non ti spettano, ogni mese potresti pagare troppa poca IRPEF. Questo può portare a un conguaglioÈ il ricalcolo dei redditi e delle tasse che i sostituti d’imposta effettuano a fine anno, o alla cessazione del rapporto di lavoro in corso d’anno, per determinare correttamente le somme da questi erogate: redditi, imposte, detrazioni, bonus. More a debito più avanti, cioè a somme da restituire, a fine anno o quando fai la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.
In questi casi, rinunciare alle detrazioni in busta paga può aiutarti a gestire meglio le imposte. Potrai poi recuperarle con la dichiarazione dei redditi e, se ti spettano, ricevere un rimborso, riducendo il rischio di dover restituire soldi all’Agenzia delle Entrate.
Per controllare le detrazioni devi guardare la busta paga. Però, se prendi quella della tredicesima, o della quattordicesima se è prevista dal tuo contratto, noterai che l’importo finale è più basso rispetto a una mensilità normale.
I motivi possono essere diversi, ma quello principale è questo. Nelle mensilità aggiuntive di solito non vengono considerate le detrazioni per lavoro da dipendente.
Di conseguenza, su tredicesima e quattordicesima viene trattenuta l’IRPEF senza sconti, e per questo il netto che trovi in busta paga risulta più basso.
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