Che cos’è il conguaglio, perché viene effettuato?

Cos'è il conguaglio?
(foto Shutterstock)

Perché avviene il conguaglio in busta paga, quando e come viene calcolato e quali sono le ragioni per cui il lavoratore può ritrovarlo nel cedolino

Con il termine “conguaglio” si intende un importo che serve a pareggiare i conti. A seconda delle situazioni, può voler dire che è necessario pagare delle somme aggiuntive, oppure che la differenza tra quanto pagato e quanto effettivamente dovuto ci venga erogata.

Molti di noi conoscono questo termine perché legato alle bollette, ma si applica anche al mondo del lavoro. In questo articolo scopriamo perché avviene, come quando viene indicato in busta paga, come si calcola.

Quando avviene in busta paga

Solitamente è visibile nel mese di dicembre oppure entro il 28 febbraio dell’anno successivo

Nel caso di cessazione del rapporto di lavoro in corso d’anno, tale operazione viene fatta nell’ultima busta paga.

Perché c’è il conguaglio

Le cause per cui viene effettuato un conguaglio possono essere varie. Può essere infatti il risultato del calcolo delle paghe, ma anche di un cambiamento nella vita del lavoratore, come ad esempio un familiare in più a carico.

In pratica si tratta di un’operazione matematica che va a verificare quanto si sarebbe dovuto versare e quanto si è effettivamente versato sia a livello di tasse che di contributi. La differenza viene o trattenuta o erogata in base al risultato.

Durante l’anno ci vengono trattenute in busta paga delle somme a titolo di IRPEF (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) e altre addizionali, ma questi importi sono una simulazione verosimile della tassazione vera e propria. 

È solo nel mese di dicembre che possiamo avere maggiore contezza sugli importi che effettivamente sono stati erogati ed è possibile fare un calcolo più accurato. 

Ad esempio, nel caso in cui nei mesi di novembre e dicembre un dipendente abbia fatto molte più ore di straordinario rispetto ai mesi precedenti, le imposte saranno più alte di quanto preventivato. 

Pertanto a dicembre l’imponibile sarà più alto rispetto alla proiezione e potrebbe accadere che vi sia un conguaglio negativo con delle trattenute

Un altro esempio molto diffuso per cui potrebbe esserci un conguaglio negativo è la presenza di più rapporti di lavoro durante lo stesso anno. In tal caso, si consiglia di consegnare sempre la certificazione unica provvisoria dei vari rapporti intercorsi durante l’anno al datore di lavoro corrente, in modo tale da rendere la proiezione più veritiera.

Al contrario, un conguaglio positivo, con quindi un’erogazione nella busta paga, potrebbe essere dovuto a una nuova detrazione durante l’anno. 

Ad esempio, nel mese di settembre, un lavoratore comunica al datore di lavoro di avere un ulteriore familiare a carico. In questo caso, siccome la detrazione dei familiari a carico è valida per tutto l’anno, a conguaglio verrà calcolato quanto sarebbe spettato da gennaio (e non da settembre, quand’è avvenuta la comunicazione al datore di lavoro). Il lavoratore si troverà quindi un ricalcolo a suo favore.

Come si calcola?

Per procedere con le operazioni di conguaglio in busta paga, bisognerà innanzitutto capire l’ammontare delle retribuzioni che il dipendente ha ricevuto. Verranno quindi sommati tutti i redditi imponibili dell’anno, comprese quindi ad esempio le mensilità aggiuntive o i fringe benefit. 

A questo punto, per quanto riguarda la parte contributiva, viene applicata la corretta aliquota e viene verificato se il dipendente, oltre determinate soglie, deve versare il contributo aggiuntivo.

Per la parte fiscale, riguardante quindi l’IRPEF e le addizionali, una volta stabilito l’imponibile, vengono applicati gli scaglioni e ricalcolate le detrazioni.

Sia per la sezione contributiva siaper quella fiscale, bisogna sommare quanto è stato trattenuto durante l’anno e si procede aerogare o trattenere la differenza. 

Cosa succederebbe senza

Il conguaglio è obbligatorio. Infatti, il datore di lavoro, in quanto sostituto d’imposta, è tenuto a effettuare le operazioni di conguaglio di fine anno in base alle informazioni in suo possesso

Se così non fosse, il dipendente si ritroverebbe a dover fare il ricalcolo in sede di dichiarazione dei redditi. Pertanto, è consigliabile fornire tempestivamente al datore di lavoro tutte le informazioni, riguardanti ulteriori redditi e le detrazioni che potrebbero servire per un calcolo preciso della proiezione dei redditi in busta paga, così da evitare di dover sborsare somme importanti o vedere un ricalcolo in sede di dichiarazione dei redditi.

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