Il Governo dà un premio di 100 euro a chi ha lavorato nelle sedi aziendali durante l’emergenza. A chi spetta? Come si calcola?
È un premio previsto dal decreto Cura Italia per coloro che, nonostante la situazione emergenziale provocata dal coronavirus, hanno continuato a lavorare nel mese di marzo 2020 all’interno delle sedi aziendali. Non quindi in modalità smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More.
Ai lavoratori dipendenti. A coloro che che prestano lavoro subordinato, sia pubblici che privati, a prescindere dall’inquadramento e dalle mansione svolte, compresi i lavoratori a domicilio quando la legislazione li considera subordinati: ne sono esclusi, ad esempio, i pensionati.
Spetta solo a chi ha percepito un reddito complessivo nel 2019 inferiore a 40.000 euro.
Per il calcolo del reddito va considerato solo il reddito da lavoro subordinato assoggettato a tassazione progressiva Irpef(Imposta sul reddito delle persone fisiche), è l’ordinaria imposta diretta, personale, progressiva (perché colpisce il reddito con aliquote che dipendono dagli scaglioni individuati) e generale, in vigore nella Repubblica Italiana. More e non quello soggetto a tassazione separataÈ un regime fiscale diverso da quello tradizionale degli scaglioni IRPEF, applicato solo ad alcune tipologie di reddito; i redditi soggetti a tassazione separata sono percepiti una tantum o non periodicamente, indicati all’art. 17 TUIR, che non concorrono a formare il reddito complessivo del soggetto percettore (ad es. il TFR). More o ad imposta sostitutivaÈ un prelievo che si applica alla fonte su taluni redditi (ad es. interessi sui conti correnti bancari o postali che non sono relativi all’attività d’impresa, interessi sui BOT o altri titoli di debito pubblico); i redditi soggetti a imposta sostitutiva, come quelli a tassazione separata, sono esclusi dalla base imponibile. More. Non si considerano quindi, ad esempio, i premi di produzione. Lo ha specificato l’Agenzia delle Entrate.
Il bonus spetta nell’importo netto massimo di 100 euro a coloro che abbiano continuato a lavorare tutto il mese di marzo nella propria sede (azienda o ufficio pubblico), con orario full-time o part-time.
Il premio viene pagato in base al numero delle ore o delle giornate lavorate nel mese. Nel calcolo non vanno considerate le ore di ferie, malattia, aspettativa, ma solo quelle di effettivo lavoro. Il premio non spetta quindi nel caso di smart working, congedi, permessi.
È invece riconosciuto anche a coloro che hanno prestato la loro attività lavorativa in trasferta presso clienti o in missioni o presso sedi secondarie dell’impresa.
No, è direttamente accreditato dal datore di lavoro in busta paga a partire dal mese di aprile o comunque entro il conguaglioÈ il ricalcolo dei redditi e delle tasse che i sostituti d’imposta effettuano a fine anno, o alla cessazione del rapporto di lavoro in corso d’anno, per determinare correttamente le somme da questi erogate: redditi, imposte, detrazioni, bonus. More di fine anno.
No, il premio non concorre a formare reddito da lavoro dipendente per cui è esentasse, come il bonus autonomi e partite IVA.
È previsto che i datori di lavoro, sostituti d’imposta, tenuti ad anticipare il bonus ai dipendenti, lo recuperino in compensazione, senza gli altri limiti o vincoli previsti per l’utilizzo in compensazione dei crediti di imposta, tramite i modelli F24 e F24 EP. Chiarimenti al riguardo sono stati dettati dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 17E del 31 marzo 2020.