Incentivi e agevolazioni per le assunzioni: novità 2024

incentivi e agevolazioni assunzioni: donna stringe la mano al futuro datore di lavoro
(foto Shutterstock)

Approvato lo schema di decreto legislativo con la maxi deduzione IRES del costo per i nuovi assunti

In un mercato del lavoro sempre più dinamico e competitivo, le aziende che desiderano espandersi si trovano di fronte a tantissime sfide, tra cui la ricerca di talenti qualificati e le spese legate all’avvio di un nuovo rapporto di lavoro. Tuttavia, è incoraggiante sapere che esistono una serie di sgravi contributivi per agevolare il processo.

In questo articolo andiamo a scoprire, in modo semplice e sintetico, quali sono i principali incentivi e agevolazioni alle assunzioni nel 2024. Parleremo dell’esonero per l’assunzione di donne vittime di violenza di genere, della riduzione dei contributi per assumere giovani under 30 e molto altro. Iniziamo! 

Agevolazioni assunzioni 2024: quali sono i requisiti fondamentali

Prima di analizzare le diverse agevolazioni alle assunzioni di operativi in Italia, dobbiamo riepilogare le regole generali che tutti i datori di lavoro devono rispettare e dimostrare nel momento in cui decidono di attingere a uno sgravio contributivo oppure a un esonero. 

Possono essere riassunte in tre punti: 

  1. rispetto delle disposizioni contenute nell’articolo 31 del d.lgs n. 150/2015. L’incentivo non spetta, ad esempio, se il datore di lavoro ha in atto sospensioni del lavoro in seguito a crisi aziendale;  
  2. regolarità contributiva: vuol dire che l’azienda deve essere in possesso di un DURC in corso di validità, avere condizioni di lavoro regolari e rispettare tutte le disposizioni del CCNL in materia di lavoro;
  3. rispetto, se previsto, della normativa comunitaria in materia di Aiuti di Stato. 

Altre regole, poi, possono cambiare a seconda che l’agevolazione sia strutturale oppure sperimentale. 

Incentivi alle assunzioni strutturali o temporanee

Gli incentivi alle assunzioni non sono tutti uguali. Dobbiamo distinguere tra quelli introdotti in corrispondenza della Legge di Bilancio, e progettati per un certo arco temporale, e quelli strutturali cioè definitivi che, tendenzialmente, non sono suscettibili di grandi modifiche legislative. Questa distinzione è di vitale importanza, perché circoscrive il campo d’azione entro cui l’azienda può muoversi. 

Detto ciò, tra gli incentivi alle assunzioni strutturali troviamo: 

  • agevolazioni assunzioni under 36; 
  • riduzione dell’aliquota contributiva per l’assunzione con contratto di apprendistato professionalizzante; 
  • agevolazione per l’assunzione in sostituzione di lavoratrici in congedo (anche con scorrimento a catena);
  • esonero contributivo per l’assunzione di percettori dell’Assegno di inclusione (ADI) e del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL);
  • agevolazione per l’assunzione di percettori NASpI
  • riduzione contributiva per l’assunzione di donne disoccupate da più di 24 mesi; 
  • riduzione dell’aliquota contributiva per l’assunzione di donne in settori con elevata disparità di genere; 
  • agevolazioni assunzioni over 55; 
  • incentivo economico per l’assunzione di persone con disabilità (legge 68/99). 

 Tra quelli sperimentali, invece, possiamo elencare: 

  • esonero contributivo per l’assunzione di donne vittime di violenza di genere; 
  • super deduzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. 

Incentivo assunzione giovani

Introdotto con la Legge di bilancio del 2018, l’agevolazione consiste nella riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro (esclusi premi Inail) con un tetto massimo di 3.000 euro all’anno

La percentuale può aumentare al 100% se vengono assunti studenti che hanno svolto periodi di alternanza scuola lavoro o di apprendistato.

Il datore, in ogni caso, può utilizzare questa riduzione per massimo 36 mesi.   

La legge prescrive anche un tipo di assunzione. Deve consistere: 

  • nel primo contratto a tempo indeterminato della vita lavorativa del giovane; 
  • nella prima trasformazione a tempo indeterminato del percorso lavorativo; 
  • nella prosecuzione di un contratto di apprendistato. In questo caso i 36 mesi si riducono a 12.

Agevolazione per l’assunzione in sostituzione di lavoratrici in congedo 

La lavoratrice che si assenta per congedo di maternità e/o congedo parentale può essere legittimamente sostituita da un altro dipendente dell’azienda oppure da una nuova risorsa appositamente assunta. 

In questi casi, solo le aziende con meno di 20 dipendenti possono accedere a una riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro per un massimo di 12 mesi e comunque fino a un anno di vita del bambino. 

Assunzione di donne in settori con elevata disparità di genere

In alcuni settori economici può risultare più difficile assumere donne per ragioni legate alla faticosità della mansione e/o alla specializzazione richiesta. 

Secondo il report del Ministero del Lavoro (decreto n.365 del 20/11/23) questi settori sono: costruzioni (82,4%), industria estrattiva (76,1%), acqua e gestione dei rifiuti (64,4%) e trasporto e magazzinaggio (57%).

Le aziende che operano in questi settori che procedono all’assunzione di donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi con un contratto a tempo indeterminato o determinato hanno diritto a una riduzione del 50% dell’aliquota contributiva posta a carico del datore di lavoro. 

La durata massima della riduzione è pari a 18 mesi nel caso di assunzione a tempo indeterminato, 12 mesi nel caso di contratto a termine. 

Riduzione contributiva per donne disoccupate da più di due anni 

Nel caso in cui l’azienda volesse assumere una donna priva di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi potrà: 

  • ottenere la riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro (esclusi i premi Inail); 
  • utilizzare la riduzione per 18 mesi o 12 mesi a seconda che l’assunzione sia a tempo indeterminato o determinato. 

Non è rilevante il luogo dove ha residenza la lavoratrice.

 

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