Scopriamo i dettagli del decreto che racchiude tutti i termini e le scadenze, ma anche alcune novità, per l’anno 2024
Come ogni anno, il governo ha pubblicato il Decreto Milleproroghe, cioè il decreto legge 215/2023, che è stato definitivamente convertito in legge il 28 febbraio 2024 ed è entrato in vigore il giorno successivo. Come più volte accade nello scenario legislativo italiano, si tratta di un documento particolarmente lungo, composto da 20 articoli e svariati commi dedicati alle disposizioni urgenti in materia di termini normativi.
Ebbene, quali sono le novità più rilevanti del Decreto Milleproroghe? Noi di laborability vi riportiamo quelle che per noi sono più incisive ovvero bonus PMI, incentivi per l’assunzione di persone con disabilità, rottamazione quater e ravvedimento speciale. Iniziamo!
Come dice la parola stessa, il decreto “milleproroghe” identifica un testo legislativo, più precisamente un decreto legge, che disciplina il rinvio di scadenze o l’entrata in vigore di particolari disposizioni.
Dal punto di vista funzionale, dunque, la ratio del decreto è quella di racchiudere in un unico testo tutta una serie di termini e scadenze che, altrimenti, andrebbero disciplinati in singoli atti normativi, a discapito dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni.
Come ogni decreto legge, però, per poter produrre i suoi effetti la conversione del Decreto Milleproroghe in legge dal Parlamento deve avvenire entro 60 giorni dalla sua pubblicazione, pena l’inefficacia delle disposizioni contenute.
Fatta questa premessa, vediamo insieme 4 novità rilevanti.
L’articolo 3 comma 4 bis del Decreto Milleproroghe proroga a tutto il 2024 la possibilità di utilizzare una misura, già operativa dal 2017, per le Piccole e Medie Imprese (PMI) ovvero il credito d’imposta per le spese sostenute ai fini della quotazione in borsa.
Di cosa si tratta nello specifico? In primo luogo, capiamo quali imprese possono essere considerate PMI. In base a una specifica raccomandazione della Commissione europea, sono Piccole e Medie imprese le realtà che:
Nel caso in cui una PMI inizi una procedura di ammissione alla quotazione, sia in un mercato regolamentato che in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea, è riconosciuto un credito d’imposta.
I costi sono ammessi nel limite massimo di 500.000 euro di spesa e il credito sarà pari al 50% dei costi sostenuti fino al 31 dicembre 2024.
Attenzione: ci si potrà avvalere del credito d’imposta solo successivamente all’ammissione in quotazione. In base alle regole fiscali, secondo il Decreto legislativo del 09/07/1997 n. 241 questo credito potrà essere utilizzato solo in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata ottenuta la quotazione.
Per quali attività di consulenza è ammesso il credito d’imposta? In base al plafond statale massimo messo a disposizione per questa misura, che per l’anno 2024 è pari a 10 milioni di euro, le consulenze potrebbero riguardare attività come ad esempio:
Il decreto Milleproroghe estende l’agevolazione del ravvedimento speciale alle irregolarità che riguardano le dichiarazioni presentate per il periodo d’imposta 2022. La regolarizzazione si perfeziona con il versamento di quanto dovuto in un’unica soluzione o con il versamento della prima rata entro il 31 marzo 2024 e con la rimozione delle irregolarità o omissioni. Per sapere cosa rientra e cosa, invece, è escluso dalla regolarizzazione, valgono le regole previste dall’articolo 21 commi 1 e 2 del Dl n. 34/2023.
Inoltre è prevista la possibilità di regolarizzare le violazioni tributarie pendenti con l’Agenzia delle Entrate con sanzioni pari a 1/18 del minimo edittale. Cosa vuol dire minimo edittale? Ebbene le sanzioni pecuniarie possono prevedere, secondo la gravità della violazione, un importo minimo e un importo massimo; in genere viene applicata la somma più bassa stabilita dalla legge, ovvero il minimo edittale.
Gli enti del Terzo settore (ETS), e altri enti assimilati, possono godere dell’incentivo all’assunzione a tempo indeterminato di persone con disabilità con meno di 35 anni entro il 30 settembre 2024.
Anche questa misura dipende dai limiti delle risorse disponibili nel Fondo appositamente previsto per gli ETS, con due accortezze: