Nel 2023 le aziende hanno potuto usufruire di agevolazioni per assunzioni di giovani under 36 e giovani disoccupati
Per promuovere l’occupazione giovanile stabile, la legge di Bilancio 2023 e il Decreto Lavoro hanno disposto fino al 31 dicembre 2023 alcune misure economiche per incentivare le aziende ad assumere lavoratori sotto i 36 anni e giovani disoccupati.
La legge di bilancio 2024 non ha rinnovato queste agevolazioni, che dunque dal 1 gennaio 2024 non sono più valide.
In questo articolo vedremo nel dettaglio quali erano i requisiti per l’azienda e per la persona da assumere e come questi incentivi si potevano cumulare tra loro e con altre agevolazioni per le assunzioni dei giovani.
Le assunzioni agevolate per i giovani sono misure di risparmio economico rivolte alle imprese che vengono introdotte periodicamente per favorire l’occupazione di determinate categorie di lavoratori che hanno maggiori difficoltà a collocarsi nel mercato del lavoro.
Uno degli strumenti più vantaggiosi è la possibilità per il datore di lavoro di usufruire, per un determinato periodo, di riduzioni o esoneri sugli importi mensili dei contributi previdenziali che devono essere versati all’Inps per i propri dipendenti. Sono i cosiddetti sgravi contributivi.
In questo caso la quota di contributi risparmiati dal datore di lavoro viene comunque accreditata dall’Ente previdenziale, così da non penalizzare la posizione pensionistica del lavoratore. Insomma, l’azienda risparmia sul costo del lavoro senza che il lavoratore ci rimetta nulla.
Una delle misure più importanti in vigore nel 2023 per favorire nuove occupazioni consiste nel risparmio contributivo per nuove assunzioni di giovani under 36. L’agevolazione è valida per tutte le assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2023:
Questa agevolazione prevede l’esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro fino a un importo massimo di 8.000 euro all’anno.
Ma quali requisiti deve avere la persona da assumere affinché l’azienda possa approfittare di questo incentivo? Al momento dell’assunzione o della trasformazione del contratto:
L’incentivo dura per un periodo massimo di 36 mesi, che può aumentare fino a 48 mesi se il luogo di lavoro si trova in una di queste regioni:
No, sono esclusi dal beneficio:
L’agevolazione spetta alle imprese che:
Al contrario, non può essere riconosciuta ai datori di lavoro che abbiano effettuato, nei sei mesi precedenti l’assunzione agevolata dei giovani (o nei nove mesi successivi alla stessa), licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nei confronti di lavoratori inquadrati con la medesima qualifica e nella stessa unità produttiva.
L’agevolazione per l’assunzione di giovani under 36 si può cumulare con altre misure che favoriscono l’occupazione?
Sì, per promuovere le nuove assunzioni questa misura è cumulabile con altri benefici a favore dei datori di lavoro, come ad esempio:
Sempre al fine di sostenere l’occupazione giovanile, le aziende possono usufruire di un’ulteriore agevolazione economica, nel caso in cui il giovane neoassunto rientri nella categoria NEET (dall’acronimo inglese “Not engaged in Education, Employment or Training”, ovvero “non attivo in istruzione, in lavoro o in formazione”).
Questo incentivo può essere chiesto dal datore di lavoro per un periodo massimo di 12 mesi, per un importo pari al 60% della retribuzione mensile lorda, in caso di nuove assunzioni avvenute fino al 31 dicembre 2023. Alla data dell’assunzione la persona assunta:
Per i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni, l’incentivo può essere richiesto se, in aggiunta ai requisiti sopra indicati, la persona:
Nel caso di cumulo con altre misure, come ad esempio l’esonero contributivo “Under 36” di cui abbiamo parlato in questo articolo, l’incentivo per assumere giovani NEET viene ridotto del 20% della retribuzione mensile lorda.
Trattandosi di un incentivo sotto forma di rimborso, qualora dall’utilizzo ne derivi un credito per il datore di lavoro rispetto ai contributi dovuti per il rapporto incentivato, questo credito può essere utilizzato come conguaglio sull’intera posizione debitoria verso l’Inps.
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