Per il 2024 è stato previsto un incentivo sostanzioso per l’assunzione di nuovi lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato
È una delle misure previste a margine della Legge di Bilancio 2024 per favorire e aumentare l’occupazione. Si tratta di un incentivo che permette alle aziende di scaricare un maggior costo del personale nel bilancio di fine anno, risparmiare sulle imposte, diminuendo parte degli utili.
La superdeduzione aumenta se le assunzioni riguardano donne vittime di violenza, ex percettori del reddito di cittadinanza e altre categorie di lavoratori svantaggiati.
In attesa del decreto attuativo, il decreto legislativo 216/2023, uno dei primi provvedimenti di riforma del sistema fiscale, indica i requisiti per poter ottenere tale superdeduzione: è necessario che il numero degli occupati a tempo indeterminato del 2024 sia superiore a quello del 2023.
Il testo della legge consente la fruizione di tale beneficio ai “titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni”. La platea è dunque estesa a chiunque abbia alle proprie dipendenze un lavoratore, a prescindere dal settore di appartenenza.
Unico requisito: l’attività deve essere stata esercitata per almeno 365 giorni nel corso del 2023.
La misura è strettamente legata all’incremento dell’occupazione, infatti è una maxi deduzione per chi assume a tempo indeterminato.
Secondo il testo normativo, il numero dei dipendenti a tempo indeterminato al termine del 2024 deve essere “superiore al numero dei dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato del periodo d’imposta precedente”.
In altri termini, è necessario che, raffrontando il numero degli occupati a tempo indeterminato del 2023 con quelli del 2024, quest’ultimo sia superiore rispetto al precedente.
Nessun costo è riferibile all’incremento occupazionale nel caso in cui, il numero dei lavoratori dipendenti, inclusi quelli a tempo determinato, risulti inferiore o pari al numero degli stessi lavoratori mediamente occupati nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023.
L’incentivo opera aumentando – in modo virtuale – il costo del lavoro. In questo modo, l’azienda può imputare una somma maggiore nei costi di esercizio, riducendo, ai fini di bilancio, l’utile di esercizio. Si tratta, tuttavia, di “costi virtuali”, ossia di costi che in realtà l’azienda non ha sostenuto. A quanto ammontano questi costi virtuali legati alla superdeduzione? Il decreto legislativo specifica che “il costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20 per cento del costo riferibile all’incremento occupazionale”.
Pertanto, la superdeduzione funziona in questo modo:
Il testo normativo prevede un aumento della percentuale di superdeduzione per le assunzioni di determinate figure di lavoratori svantaggiati. La percentuale di ulteriore deduzione e le modalità operative saranno stabilite dal decreto attuativo.
La legge prevede intanto le categorie di lavoratori, in particolare:
Non è necessario presentare una richiesta formale per usufruire della maxi deduzione. Si tratta infatti di applicare un diversa percentuale sul costo di lavoro in occasione della stesura del bilancio di esercizio.
Le aziende devono comunque attendere la pubblicazione del decreto ministeriale che indicherà le modalità operative con cui operare in modo corretto la deduzione del costo del lavoro. Nell’attesa, i datori di lavoro sanno che, nel caso in cui aumentino il numero degli occupati a tempo indeterminato, nel bilancio del 2024 potranno godere di un abbattimento delle imposte da pagare.
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