La scrittrice britannica, autrice di un podcast e di un libro di successo, individua i sette pilastri per trasformare il fallimento in successo
Anche fallire è un’arte: a tutti capita di sbagliare o di aver mancato il raggiungimento degli obiettivi, ma per sapersi rialzare e andare avanti verso il successo ci vuole esperienza. E anche una giusta visione delle cose. Elizabeth Day, autrice del libro Failosophy (uscito in Italia nel 2021 come “L’arte di saper fallire”, Neri Pozza Editore) ne fa addirittura una filosofia.
L’autrice, oggi 42enne, fino a pochi anni fa era soprattutto una romanziera non particolarmente nota. Nel 2018 decide di cambiare strada e inaugura un podcast sul fallimento. Per lanciarlo si disegna un logo da sé (senza accorgersi che in rete ne esisteva già uno molto simile) e per finanziarsi vende all’asta l’abito da sposa del suo matrimonio finito male. Anche l’asta a dire il vero non è un successo: in prima battuta va deserta, e così è costretta ad abbassare il prezzo.
Le premesse non sono le migliori, eppure il podcast How to fail with Elizabeth Day segna la svolta. Scaricato milioni di volte, è poi diventato un libro tradotto in molte lingue e uno spettacolo che ha girato i maggiori teatri inglesi, registrando di volta in volta il tutto esaurito. Oggi Day è un’autrice di successo internazionale e collabora con prestigiose testate giornalistiche, tra le quali il Telegraph, il Times, il Guardian e l’Observer.
Il primo passo per far tesoro dei propri fallimenti è prenderne atto. Gli ultimi decenni hanno visto un crescente affermarsi della psicologia positiva, che incoraggia a prendere ispirazione dalle storie di successo senza dare troppo peso, né troppo spazio, all’insuccesso. Eppure, sostiene Day, l’aver commesso un errore, o più errori, e l’aver avuto e delle esperienze negative, è qualcosa che inevitabilmente fa parte della nostra vita. E solo sperimentando quanto di meglio e di peggio può capitarci, potremo crescere come persone. Perché solo quando si smette di stigmatizzarlo, il fallimento perde il potere di danneggiarci e può insegnarci qualcosa di utile su noi stessi.
La filosofia di Elizabeth Day si può riassumere in sette punti chiave.
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