Nuovi stop alla produzione per molte aziende a causa dell’aumento del costo dell'energia elettrica e dei carburanti
Tempi difficili per tantissime aziende italiane. Il caro bollette, i rincari delle materie prime e gli scenari di guerra in Ucraina stanno comportando gravissimi ritardi nella produzione. Alcune aziende, a causa dell’aumento vertiginoso dei costi delle materie prime – elettricità e carburante, su tutti – si sono viste costrette a ridurre o sospendere la propria attività produttiva e a richiedere, di nuovo, la cassa integrazione per i dipendenti. Il Governo è intervenuto con il Decreto Ucraina con nuove misure di sostegno per le imprese: nuova cassa integrazioneÈ uno strumento previsto dalla legge ed erogato dall’INPS per integrare o sostituire lo stipendio dei lavoratori che hanno subito una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per ragioni legate all’azienda. More, sgravi contributivi, assunzioni agevolate.
La cassa integrazione è un ammortizzatore sociale: serve a garantire lo stipendio ai lavoratori impiegati in unità produttive o in aziende che hanno dovuto sospendere o ridurre l’attività produttiva. In seguito alla Riforma Orlando, dal 2022 tutte le aziende, al di là del nome del singolo ammortizzatore sociale (ad esempio FIS, FISBA, Fondo bilaterale, ecc.), possono chiedere l’intervento della cassa integrazione.
La cassa integrazione può essere richiesta per determinate situazioni, dette «causali», previste dalla legge. Tuttavia, professionisti e imprese hanno chiesto un preciso intervento legislativo che introduca una specifica causale dedicata alla cassa integrazione per tutti i casi di sospensione o riduzione della produzione per cause legate alla «indisponibilità materie prime e prodotti utili» oppure alla «difficoltà di approvvigionamento di risorse energetiche a prezzi compatibili con il mercato di sbocco».
Il Governo ha mantenuto ferme le causali, ma ha previsto nuove settimane di cassa integrazione per le imprese, che nel 2022, devono fronteggiare difficoltà economiche e che non possono più ricorrere alla cassa integrazione per esaurimento dei limiti di durata.
Le settimane aggiuntive sono 26 e sono utilizzabili fino al 31 dicembre 2022.
Novità anche per il settore del turismo, delle attività ricettive e di tutte quelle rientranti nei codici Ateco indicati dal nuovo decreto legge. Per tutte queste aziende, che occupano fino a 15 dipendenti, sono state previste ulteriori 8 settimane di ammortizzatori socialiSono una serie di misure previste dalla legge per sostenere economicamente chi ha perso il lavoro o ha subito una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa (es. NASpI, Cassa Integrazione Guadagni). More (FIS, Fondo bilaterale o altro Fondo di solidarietà), da utilizzare fino a fine anno.
Una ulteriore forma di sostegno riguarda le aziende del settore siderurgico, del legno, della ceramica, dell’automotive e dell’agroindustria, tra le più colpite dalla crisi energetica. Nel caso in cui intendano ricorrere agli ammortizzatori sociali, per il periodo dal 22 marzo al 31 maggio 2022, non è previsto il pagamento del contributo addizionale.
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