È sempre possibile installare telecamere in azienda, anche per controllare i propri i dipendenti? E quali autorizzazioni sono necessarie per farlo?
Ti sarà capitato spesso di entrare in un ufficio o in un negozio e leggere un avviso di “Locale sottoposto a videosorveglianza”. Grazie alla diminuzione dei costi e alla sempre crescente digitalizzazione, questi sistemi di controllo sembrano ormai diventati davvero onnipresenti.
Ma le telecamere in azienda sono sempre legali? In altre parole, si ha sempre il diritto di munirsi di un sistema di controllo video? E cosa succede se si riprendono i dipendenti al lavoro?
Se per funzioni quali il controllo delle presenze e la valutazione della produttività sono ormai disponibili alternative più efficienti, i sistemi di videosorveglianza restano ancora la scelta più utilizzata per monitorare la sicurezza di cose e persone.
Le regole per l’installazione di questi impianti stabiliscono i limiti del potere di controllo dell’azienda, disciplinando le modalità e le limitazioni che i datori di lavoro dovranno rispettare per controllare i propri locali.
Molto spesso, infatti, i sistemi di videosorveglianza vengono utilizzati dalle aziende anche per controllare a distanza i dipendenti. Secondo la legge, tuttavia, installare un sistema video per questo scopo non è consentito: il “controllo da remoto” dei lavoratori, infatti, è vietato.
Più nello specifico, le regole sull’installazione degli impianti audiovisivi sono contenute nell’articolo 4 dello statuto dei LavoratoriSi tratta della legge 300/1970, che ha introdotto importanti norme a tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale, dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento More: entrato in vigore nel 1970, ha reso obbligatorie numerose e importanti tutele a favore dei lavoratori.
Secondo l’articolo 4, un’azienda può installare videocamere per controllare i lavoratori solo in specifici casi:
Anche nel caso in cui dovesse sussistere una delle condizioni menzionate, l’azienda non potrà comunque procedere immediatamente all’installazione: sarà infatti necessario ottenere l’autorizzazione alla videosorveglianza tramite un accordo collettivo con le RSA/RSU aziendali oppure dall’ispettorato del lavoro.
Nella richiesta andranno specificate le ragioni dell’installazione e i luoghi in cui le telecamere saranno montate. Una volta completato il processo, inoltre, l’azienda sarà tenuta a fornire ai dipendenti informazioni complete ed esaustive sulle modalità di utilizzo di tali strumenti.
L’utilizzo abusivo e non autorizzato di un sistema di videosorveglianza è punito severamente: oltre a una sanzione amministrativa fino a 1.549,00 euro e alle pene già previste per la violazione della privacy dei lavoratori, si potrebbe essere obbligati a disinstallare l’impianto. Per di più, se ottenuti con videosorveglianza illecita, i reperti video non potranno essere utilizzati come prova contro i lavoratori.
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