Politiche attive del lavoro: cosa sono e a chi sono rivolte

politiche attive del lavoro

Le politiche attive del lavoro servono per far rientrare le persone nel mondo del lavoro o mantenere un’occupazione

Cosa sono le politiche attive del lavoro

Le politiche attive del lavoro sono un insieme di strumenti che ti aiutano a trovare lavoro, a rientrare nel mercato del lavoro o a mantenere un’occupazione.

Queste misure ti accompagnano nella ricerca, per esempio con orientamento, formazione e supporto nel contatto tra chi cerca lavoro e chi offre lavoro. Un aspetto importante è che sei coinvolto in prima persona, perché ti viene chiesto di seguire percorsi concreti per migliorare competenze e possibilità di inserimento.

Stato e Regioni lavorano insieme, con i servizi per l’impiego e con enti autorizzati, per organizzare e gestire queste attività. L’obiettivo è ridurre la disoccupazione, aumentare le tue possibilità di trovare un lavoro e rispondere ai cambiamenti del mondo del lavoro, anche legati a tecnologia e nuove esigenze delle aziende.

Differenza tra politiche attive e passive del lavoro

Le politiche attive si distinguono dalle politiche passive del lavoro sotto diversi aspetti. 

Vediamo le principali differenze:

  • le politiche attive mirano a sostenere il reinserimento lavorativo attraverso servizi, formazione e accompagnamento, mentre le politiche passive puntano invece a garantire un sostegno al reddito (come la NASpI, ossia l’indennità di disoccupazione, o l’assegno di inclusione); 
  • le politiche attive richiedono il coinvolgimento attivo dei beneficiari, con obbligo di partecipazione a corsi o tirocini, mentre quelle passive spesso non prevedono condizioni di questo tipo;
  • le politiche attive hanno una finalità preventiva e di promozione dell’occupazione, mentre le passive intervengono quando la disoccupazione è già avvenuta;
  • le misure attive sono solitamente gestite in modo integrato tra diversi enti (Regioni, Centri per l’Impiego, agenzie private), mentre le politiche passive sono quasi sempre gestite direttamente da INPS e altri enti previdenziali.

A chi si rivolgono le politiche attive del lavoro

Le politiche attive del lavoro si rivolgono soprattutto a chi è senza lavoro o sta cercando di rientrare nel mercato del lavoro. Riguardano, per esempio, persone disoccupate o inoccupate, chi riceve ammortizzatori sociali come la cassa integrazione e chi vuole tornare a lavorare dopo un periodo di inattività.

Queste misure possono interessarti anche se sei giovane e stai finendo scuola o università, se hai più di 50 anni e rischi di restare fuori dal mercato del lavoro, se stai cercando un’occupazione dopo una pausa o se ti trovi in una situazione di fragilità sociale o economica. Rientri nelle politiche attive anche se vuoi riqualificarti, cioè imparare competenze nuove per cambiare settore o ruolo.

Negli ultimi anni, queste attività sono state collegate anche a strumenti come il Supporto per la formazione e il lavoro e l’Assegno di inclusione, per accompagnare con percorsi concreti chi si trova in una situazione più vulnerabile.

Politiche attive del lavoro: esempi

Tra le principali politiche attive in Italia, troviamo:

  • Garanzia Giovani: programma di inserimento e formazione rivolto agli under 30, che tra il 2014 e il 2023 ha coinvolto oltre 1,7 milioni di giovani (fonte: ANPAL-Garanzia Giovani, Rapporto annuale 2023).
  • Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) : avviato nel 2022, ha preso in carico oltre 1,9 milioni di beneficiari entro il primo semestre 2024 (fonte: Ministero del Lavoro, Monitoraggi GOL).
  • Tirocini extracurriculari: ogni anno, più di 350.000 tirocini extra-curriculari vengono attivati in tutta Italia, come opportunità di formazione on the job (fonte: INAPP, Report Tirocini).
  • Supporto Formazione e Lavoro (SFL) : nuovo strumento attivo dal 2023, che ha coinvolto circa 610.000 domande nel primo anno di attuazione (fonte: INPS, Monitoraggio SFL, aprile 2024).

Come accedere al Portale per le politiche attive del lavoro

Per accedere ai servizi delle politiche attive del lavoro, di solito devi registrarti su un portale per le politiche attive del lavoro, come il portale nazionale ANPAL oppure i portali regionali del lavoro. In molti casi questo viene indicato anche come portale politiche attive del lavoro. L’accesso avviene con SPID, CIE o CNS.

Dopo il login puoi prenotare un appuntamento al Centro per l’impiego, consultare le offerte disponibili e candidarti ai percorsi di formazione. In questa fase potresti dover compilare anche la DID, ovvero la “Dichiarazione di disponibilità al lavoro”. Per questo, a seconda della regione e della procedura, potresti trovare la sezione dedicata nel portale politiche attive del lavoro DID.

Usare il portale rende la procedura più chiara e permette di tenere traccia delle attività svolte e delle opportunità attivate. Inoltre, molti portali regionali offrono assistenza online e servizi di orientamento anche in video.

A chi rivolgersi per l’inserimento e il reinserimento nel mondo del lavoro

L’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro è un passaggio importante per il tuo benessere e per la società. Se vuoi un aiuto concreto, puoi rivolgerti a tre tipi di soggetti.

Puoi partire dai Centri per l’impiego, che offrono orientamento e ti aiutano a mettere in contatto la tua candidatura con le offerte disponibili. Un’altra possibilità sono le agenzie per il lavoro, che possono supportarti nella ricerca, nella selezione e, in alcuni casi, anche con percorsi di formazione. Infine ci sono gli enti di formazione professionale, che organizzano corsi e percorsi di riqualificazione pensati per le competenze richieste dalle aziende.

Usando questi servizi, puoi costruire un percorso più chiaro verso un’occupazione, migliorare le tue competenze e aumentare le occasioni di trovare un lavoro adatto a te.

 

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