Le politiche attive del lavoro servono per far rientrare le persone nel mondo del lavoro o mantenere un’occupazione
Le politiche attive del lavoro sono un insieme di strumenti che ti aiutano a trovare lavoro, a rientrare nel mercato del lavoro o a mantenere un’occupazione.
Queste misure ti accompagnano nella ricerca, per esempio con orientamento, formazione e supporto nel contatto tra chi cerca lavoro e chi offre lavoro. Un aspetto importante è che sei coinvolto in prima persona, perché ti viene chiesto di seguire percorsi concreti per migliorare competenze e possibilità di inserimento.
Stato e Regioni lavorano insieme, con i servizi per l’impiego e con enti autorizzati, per organizzare e gestire queste attività. L’obiettivo è ridurre la disoccupazione, aumentare le tue possibilità di trovare un lavoro e rispondere ai cambiamenti del mondo del lavoro, anche legati a tecnologia e nuove esigenze delle aziende.
Le politiche attive si distinguono dalle politiche passive del lavoro sotto diversi aspetti.
Vediamo le principali differenze:
Le politiche attive del lavoro si rivolgono soprattutto a chi è senza lavoro o sta cercando di rientrare nel mercato del lavoro. Riguardano, per esempio, persone disoccupate o inoccupate, chi riceve ammortizzatori socialiSono una serie di misure previste dalla legge per sostenere economicamente chi ha perso il lavoro o ha subito una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa (es. NASpI, Cassa Integrazione Guadagni). More come la cassa integrazione e chi vuole tornare a lavorare dopo un periodo di inattività.
Queste misure possono interessarti anche se sei giovane e stai finendo scuola o università, se hai più di 50 anni e rischi di restare fuori dal mercato del lavoro, se stai cercando un’occupazione dopo una pausa o se ti trovi in una situazione di fragilità sociale o economica. Rientri nelle politiche attive anche se vuoi riqualificarti, cioè imparare competenze nuove per cambiare settore o ruolo.
Negli ultimi anni, queste attività sono state collegate anche a strumenti come il Supporto per la formazione e il lavoro e l’Assegno di inclusione, per accompagnare con percorsi concreti chi si trova in una situazione più vulnerabile.
Tra le principali politiche attive in Italia, troviamo:
Per accedere ai servizi delle politiche attive del lavoro, di solito devi registrarti su un portale per le politiche attive del lavoro, come il portale nazionale ANPAL oppure i portali regionali del lavoro. In molti casi questo viene indicato anche come portale politiche attive del lavoro. L’accesso avviene con SPID, CIE o CNS.
Dopo il login puoi prenotare un appuntamento al Centro per l’impiego, consultare le offerte disponibili e candidarti ai percorsi di formazione. In questa fase potresti dover compilare anche la DID, ovvero la “Dichiarazione di disponibilità al lavoro”. Per questo, a seconda della regione e della procedura, potresti trovare la sezione dedicata nel portale politiche attive del lavoro DID.
Usare il portale rende la procedura più chiara e permette di tenere traccia delle attività svolte e delle opportunità attivate. Inoltre, molti portali regionali offrono assistenza online e servizi di orientamento anche in video.
L’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro è un passaggio importante per il tuo benessere e per la società. Se vuoi un aiuto concreto, puoi rivolgerti a tre tipi di soggetti.
Puoi partire dai Centri per l’impiego, che offrono orientamento e ti aiutano a mettere in contatto la tua candidatura con le offerte disponibili. Un’altra possibilità sono le agenzie per il lavoro, che possono supportarti nella ricerca, nella selezione e, in alcuni casi, anche con percorsi di formazione. Infine ci sono gli enti di formazione professionale, che organizzano corsi e percorsi di riqualificazione pensati per le competenze richieste dalle aziende.
Usando questi servizi, puoi costruire un percorso più chiaro verso un’occupazione, migliorare le tue competenze e aumentare le occasioni di trovare un lavoro adatto a te.
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