Differenza tra reddito di cittadinanza e assegno di inclusione

Persona anziana che percepiva il reddito di cittadinanza
(foto Shutterstock)

Qual è la differenza tra il vecchio Reddito di cittadinanza e il nuovo Assegno di inclusione che è operativo dal 1° gennaio 2024

Il 4 maggio 2023 è stato approvato il Decreto Lavoro, conosciuto anche con il nome di Decreto 1° maggio, convertito in legge con la Legge n.85 del 3 luglio 2023.

È sicuramente la manovra legislativa più importante intervenuta dopo il periodo di pandemia e infatti ha introdotto tantissime novità, tra le quali, la più rilevante e corposa, è la fine definitiva del Reddito di cittadinanza.

Dal 1° gennaio 2024, infatti, la misura è stata totalmente sostituita dall’Assegno di inclusione, cioè un nuovo sussidio nazionale a sostegno della povertà e dell’inclusione sociale e lavorativa.

Ma qual è la differenza col Reddito di cittadinanza? Qual è la platea dei richiedenti e quanto dura il nuovo Assegno di inclusione (ADI)?

Sciogliamo tutti i dubbi in questo articolo.   

Differenze tra Reddito di cittadinanza e Assegno di inclusione

Il nuovo Assegno di inclusione e il vecchio Reddito di cittadinanza non sono uguali, ma hanno caratteristiche simili, trattandosi entrambe di forme di contrasto alla povertà.

Requisiti di accesso

I requisiti economici restano pressoché gli stessi, in particolar modo l’ISEE del nucleo familiare non deve superare i 9.360 euro per entrambe le misure.

Tuttavia, l’Assegno di inclusione potrà essere richiesto da un gruppo più ristretto di cittadini. Per richiederlo i nuclei familiari devono avere necessariamente almeno:

  • un minorenne;
  • un disabile;
  • una persona con almeno 60 anni di età;
  • una persona in condizione di svantaggio e inserita in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati.

Occupabili

Dalla precedente lista emerge che restano fuori i cosiddetti “occupabili”, ovvero persone in grado di lavorare. Per loro esiste un’altra misura che si chiama Supporto per la formazione e il lavoro

Potranno fare domanda le persone tra i 18 ei 59 anni di età che sono in una condizione di povertà assoluta, ma possono ancora inserirsi nel mercato del lavoro, anche attraverso percorsi di riqualificazione professionale. 

A differenza dell’Assegno di inclusione, questo strumento è entrato in vigore prima, cioè dal 1° settembre 2023, e ha interessato tutti i percettori del reddito di cittadinanza considerati, appunto, occupabili

Per poterlo ricevere, dovrai seguire specifici percorsi di informazione e formazione professionale. Durante questo periodo ti sarà dato un bonus economico di 350 euro. 

Ma si può perdere questo beneficio? Sì, sono previste diverse ipotesi di esclusione o perdita, come ad esempio in questi casi: 

  • dimissioni volontarie dal lavoro di un componente del nucleo familiare; 
  • mancata presentazione alle convocazioni dei servizi sociali senza giustificato motivo;
  • presentazione di documentazione non veritiera. 

Durata

Il Reddito di cittadinanza e l’Assegno di inclusione hanno una durata inizialmente uguale, pari a 18 mesi. Tuttavia, il rinnovo è meno duraturo per l’Assegno di inclusione, che è pari a 12 mesi, contro i 18 mesi del reddito di cittadinanza.

Importo

L’importo è diverso e quello erogato con l’Assegno di inclusione è inferiore rispetto a quello ricevuto con il Reddito di cittadinanza.

Con l’Assegno di Inclusione l’importo ricevuto varia da 40 a 500 euro al mese; mentre con il Reddito di Cittadinanza l’importo poteva arrivare anche a 780 euro, più eventuali altri 280 euro come sostegno per pagare l’affitto di casa.

Residenza

Sebbene i requisiti di cittadinanza e residenza siano gli stessi, c’è una piccola differenza tra RDC e ADI.

Si ha diritto al Reddito di cittadinanza con la residenza in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 consecutivi. Con l’Assegno di inclusione gli anni di residenza scendono a 5, mentre restano 2 gli ultimi anni consecutivi di residenza in Italia.

 

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