Permessi e congedo per la malattia del figlio

Permessi e congedi malattia figlio
(foto Shutterstock)

Tutto quello che devi sapere se devi assentarti dal lavoro per accudire tuo figlio

Quando i bambini sono molto piccoli, è facile che si ammalino molto spesso e quindi abbiano bisogno di cure e della vicinanza dei genitori. 

Organizzarsi, in questi momenti, non è mai facile perché la ripresa lavorativa è sempre molto ricca, intensa e costellata di tanti progetti e attività da portare avanti. 

Per questo motivo, grazie a questo articolo, scopriremo quali tutele riserva la legge a favore dei genitori lavoratori dipendenti con figli entro una certa età. Parliamo, nello specifico, di giorni di assenza specificatamente riconosciuti dalla legge e per i quali c’è una tutela anche dal punto di vista contributivo

Come funzionano questi permessi? Serve fare domanda? Sono pagati? Rispondiamo a tutte queste domande nell’articolo. Iniziamo! 

Quando mio figlio sta male posso assentarmi dal lavoro

Tu e il tuo partner vi siete chiesti spesso se quando vostro figlio sta male potete assentarvi dal lavoro? Ottimo, la risposta è , potete. 

Puoi comunicare all’azienda la tua assenza, avendo cura di rispettare le regole eventualmente previste dal contratto collettivo applicato al tuo rapporto di lavoro o eventuali regolamenti interni. 

L’importante è sempre cercare di comunicare con l’ufficio che si occupa di amministrazione del personale e far in modo che l’azienda possa organizzarsi in tua assenza.

In cosa consiste il congedo per la malattia del figlio 

Il congedo malattia figlio è un diritto riconosciuto ai genitori lavoratori dipendenti per assistere i figli in caso di problemi di salute. Esso consente a mamma e papà di non andare al lavoro per tutta la durata della malattia del figlio fino ai 3 anni di età, senza limiti di giorni. 

Dai 3 agli 8 anni, invece, ciascun genitore ha diritto a un massimo di 5 giorni lavorativi l’anno di permesso malattia del figlio.

I congedi per malattia del figlio non sono retribuiti, ma il periodo è valido ai fini dell’anzianità di servizio. Cosa vuol dire questo? Che anche se sei assente dal lavoro, le giornate non lavorate verranno considerate nel periodo complessivo che hai lavorato per la stessa azienda e saranno utili per la maturazione degli scatti di anzianità

Ma non solo: hai diritto anche alla tutela dal punto di vista contributivo! In particolare:

  • per le assenze a seguito di malattia dei figli di età inferiore ai 3 anni, hai diritto ai cosiddetti contributi figurativi, quindi non c’è nessuna penalità per quanto riguarda la tua futura pensione;
  • per gli eventi che riguardano figli, invece, di età tra i 3 e gli 8 anni hai sempre diritto alla tutela figurativa, ma con una soglia ridotta stabilita dall’INPS. 

È interessante notare che durante il periodo di assenza, non valgono le regole sul controllo della malattia previste per i lavoratori.

Art. 47 congedo per malattia del figlio: cosa ci dice la legge

Il Testo Unico della maternità e paternità contiene tutte le regole fondamentali in materia di genitorialità, congedi obbligatori, facoltativi e permessi per i neo genitori. 

Tra le varie tutele, l’articolo 47 del Testo unico contiene proprio le regole sul congedo malattia del figlio, ovvero quei periodi di astensione dal lavoro che i genitori possono utilizzare per stare vicino al proprio figlio o alla propria figlia.

Malattia figlio dipendenti privati

A volte quando si parla tra amici e conoscenti, si può fare confusione tra la malattia figlio dipendenti privati e la malattia figlio dipendenti pubblici. 

Le regole, infatti, tra questi due settori sono completamente diverse. Nel settore privato, come abbiamo avuto modo di capire, non è prevista alcuna tutela economica. 

Malattia figlio dipendenti pubblici

Nel settore pubblico, al contrario, è previsto il pagamento della retribuzione solo per i primi 30 giorni di assenza, salvo poi cambiare le regole con il crescere dell’età dei figli. 

Congedo malattia figlio 0-3 anni 

Lo scenario in caso di malattia figlio fino ai 3 anni di età è il seguente: 

  • assenza dal lavoro senza limiti di giornate; 
  • nessuna retribuzione e/o indennità; 
  • copertura contributiva totale grazie ai contributi figurativi che sono validi sia per il diritto alla pensione, sia per il suo importo finale futuro. 

In poche parole, quindi, puoi prendere congedo per malattia figlio 0-3 anni senza limiti temporali specifici, a patto che nelle stesse giornate non sia in congedo anche il tuo partner. 

Congedo malattia figlio 3-8 anni 

Le cose cambiano leggermente in caso di congedo malattia figlio 3-8 anni perché in questo caso la legge è meno garantista dato che restringe l’arco temporale in cui si può richiedere e utilizzare il congedo. 

In pratica lo scenario è il seguente: 

  • assenza dal lavoro per massimo 5 giornate lavorative l’anno
  • nessuna retribuzione e/o indennità; 
  • copertura contributiva parziale grazie sempre ai contributi figurativi. 

Come giustificare l’assenza per malattia del figlio? 

In quanto genitore che deve utilizzare i permessi per malattia del bambino, devi presentare al tuo datore di lavoro il certificato medico rilasciato da uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) o con esso convenzionato insieme a una apposita dichiarazione dalla quale risulti che l’altro genitore non sia in congedo negli stessi giorni e per lo stesso motivo.

Perché serve fare tutto questo? In primo luogo perché ogni tua assenza per malattia del figlio, ma in genere qualsiasi assenza, deve essere giustificata per poter essere riportata correttamente nella busta paga. 

In secondo luogo, come abbiamo specificato anche nel paragrafo precedente, il congedo previsto dal Testo Unico è concesso solo in alternativa tra i genitori

Questo non vuol dire che spetta solo a uno dei due, ma che non può essere utilizzato da entrambi nella stessa giornata.  

Si è pagati durante il congedo per malattia del figlio? 

Per espressa previsione di legge, questi periodi non sono retribuiti e non sono nemmeno coperti da una indennità economica in capo all’INPS. 

Come visto sopra, però, non si è scoperti al 100% anche se la tutela residua che è riconosciuta ai genitori cambia in base all’età del figlio. 

 

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