La neuropsicologa Daniela Mapelli è la prima donna nella storia dell’ateneo di Padova a ricoprire questo incarico. Con lei, le rettrici italiane salgono a sette
Dopo ottocento anni di storia, tra i ritratti di coloro che hanno guidato l’università di Padova si aggiungerà il volto di una donna: quello di Daniela Mapelli, che entrerà in carica proprio in corrispondenza dell’avvio delle celebrazioni. Eletta ad ampia maggioranza dopo il testa a testa che la vedeva competere con la collega Patrizia Marzaro, Mapelli è l’ottava rettrice (o rettore donna, come scrivono alcuni) in Italia. Eletta il 18 giugno, raccoglierà a inizio ottobre il testimone dell’attuale rettore, Rosario Rizzuto.
L’ateneo patavino, nato nel 1222 da una costola ribelle dell’Alma Mater bolognese, si accinge a spegnere 800 candeline. Alle spalle ha una storia quasi millenaria, costellata di conquiste di libertà e indipendenza: a partire dalla fondazione, da parte di un gruppo di studenti e docenti che nella città del Santo trovarono la “patavina libertas”. E tuttavia ancora mancava, proprio nell’ateneo che ha fatto laureare la prima donna al mondo (Lucrezia Cornaro, nel 1646), una guida femminile. Quest’anno, per la prima volta, dei quattro candidati allo scranno più alto del Bo tre erano donne. Una maggioranza schiacciante che si è fatta assoluta al ballottaggio finale, tra Mapelli e Marzaro.
Nata a Lecco nel 1965, Mapelli è laureata in Psicologia sperimentale. Si è formata a Padova e al Cognitive Neuroscience Lab, Department of Psychology (Carnegie Mellon University, Pennsylvania). Ha pubblicato un centinaio di articoli scientifici nell’ambito delle neuroscienze cognitive su riviste internazionali con più di 2629 citazioni e un H-index di 25 (Google Scholar). È membro della Cognitive Neuroscience Society, della Herbert Simon Society, dell’Associazione Italiana di Psicologia e della Società Italiana di Neuropsicologia. Dal 2016 è docente ordinaria e negli anni ha svolto per l’ateneo numerosi incarichi gestionali e istituzionali: da ultimo, è stata direttrice del master in Neuropsicologia clinica e prorettrice alla Didattica. Nella vita privata, è mamma di due figli.
La prima rettrice italiana è stata Maria Tedeschini Lalli, eletta nel 1992 all’università di Roma Tre, dove era docente di Letteratura Americana e direttrice del dipartimento. Il suo è rimasto per lungo tempo un primato assoluto, e solo in tempi più recenti gli ermellini d’Italia hanno iniziato a popolarsi di spalle femminili. Attualmente le rettrici in carica sono cinque, su 85: Antonella Polmeni, Università La Sapienza di Roma, Tiziana Lippiello, Università Ca’ Foscari di Venezia; Giovanna Iannantuoni, Università Milano-Bicocca; Sabina Nuti, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Maria Grazia Monaci, Università della Valle D’Aosta. A ottobre si aggiungeranno le neoelette Daniela Mapelli e Alessandra Petrucci, Università di Firenze.