Vaccino anti Covid-19 in azienda: firmato il protocollo

Vaccino anti Covid-19 in azienda firmato il protocollo
(foto Shutterstock)

Le aziende possono vaccinare a proprie spese i lavoratori per accrescere la sicurezza degli ambienti di lavoro. La scelta di sottoporsi al vaccino rimane però libera e volontaria per il personale non sanitario

Lavoratori, sindacati, aziende e associazioni di categoria sono uniti nella campagna di vaccinazione contro il Covid-19. 

Fin dalle prime fasi dell’epidemia, lavoratori e aziende hanno collaborato per garantire che l’attività lavorativa si svolgesse in piena sicurezza. A distanza di un anno dai protocolli per la sicurezza nei luoghi di lavoro, lo scorso 6 aprile 2021 è stato sottoscritto da sindacati, associazioni datoriali e Ministero del Lavoro un protocollo per permettere alle aziende di vaccinare – a proprie spese – i lavoratori.  

L’obiettivo è quello di rendere «più sicura la prosecuzione delle attività commerciali e produttive sull’intero territorio nazionale, accrescendo il livello di sicurezza degli ambienti di lavoro».
Vediamo i punti principali del “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”.

Chi può aderire?

Tutte le aziende private, indipendentemente dal numero di dipendenti occupati, possono aderire al protocollo. E possono essere vaccinati tutti i lavoratori e collaboratori, indipendentemente dalla forma contrattuale con cui sono stati assunti.

Diversamente da quanto previsto per il personale sanitario, la scelta dei lavoratori di sottoporsi alla vaccinazione è sempre e comunque libera e su base volontaria. In nessun caso, il rifiuto di sottoporsi a vaccino può costituire motivo di discriminazione tra lavoratori.

La vaccinazione nei locali aziendali

La prima modalità prevista dal protocollo è quella della somministrazione dei vaccini all’interno dell’azienda.
In questo caso, la società, singolarmente o assieme ad altre aziende, predispone un “piano aziendale per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione”. Il piano è redatto coinvolgendo il medico competente e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza o il Comitato aziendale previsto dai Protocolli anticontagio. A tal fine, l’azienda e il medico competente possono svolgere campagne informative sull’importanza del vaccino e per permettere un maggiore coinvolgimento e consapevolezza nella popolazione aziendale. Nel piano aziendale deve infatti essere specificato il numero di vaccini richiesti per le lavoratrici e i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione. Una volta redatto, il piano è presentato all’ASL che organizza la fornitura e la somministrazione.

La vaccinazione può avvenire all’interno dei locali aziendali idonei ed è effettuata esclusivamente da personale sanitario in possesso di adeguata formazione per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19.

Quali costi per l’azienda?

Il vaccino e le siringhe sono forniti gratuitamente dall’ASL, ma tutti gli altri costi sono a carico dell’azienda. Il datore di lavoro deve quindi sostenere i corsi per la realizzazione del piano aziendali e i costi per la somministrazione.

Privacy e rispetto dei dati sensibili

La raccolta delle adesioni dei lavoratori disponibili a farsi vaccinare e la successiva trasmissione dei dati devono essere realizzate e gestite nel pieno rispetto delle disposizioni in materia di tutela della riservatezza e della sicurezza delle informazioni raccolte.

Vaccinazione in strutture private o nei locali INAIL

La seconda modalità prevista dal protocollo riguarda la possibilità, per l’azienda, di far vaccinare i propri dipendenti e collaboratori presso strutture sanitarie private. Inoltre, le aziende che non hanno l’obbligo di nominare un medico competente, o non possono accedere a strutture sanitarie private, possono rivolgersi agli uffici dell’INAIL. In questa ipotesi, la società comunica alla struttura sanitaria privata o alla struttura territoriale dell’INAIL il numero di dipendenti che intendono vaccinarsi; sarà poi cura della stessa eseguire tutti gli adempimenti per la somministrazione e la relativa registrazione.

In entrambi i casi di vaccinazione, in azienda o in struttura privata/INAIL, «se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima è equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro».

 

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