Pro e contro

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Quando cominci il rapporto di lavoro, puoi decidere di mantenere il TFR in azienda. Una volta, questa era l’unica opzione possibile.

Oggi, invece, non solo non è più l’unica opzione, ma non è nemmeno quella automatica. Per mantenere il TFR in azienda, infatti, è necessario indicare espressamente questa preferenza al proprio datore, entro 6 mesi dall’inizio del rapporto di lavoro.

Se non rispetti questa scadenza, il trattamento di fine rapporto viene automaticamente versato al Fondo di previdenza istituito dal contratto collettivo applicato dall’azienda.

TFR aziende con meno di 50 dipendenti
In questo caso, rimane in gestione al datore di lavoro, che poi lo destinerà al dipendente al termine del rapporto lavorativo per dimissioni, licenziamento o pensionamento.

TFR aziende con più di 50 dipendenti
Nelle ditte con più di 50 dipendenti, invece, il datore di lavoro è tenuto a investirlo in un fondo INPS.

Vantaggi e svantaggi
Viene liquidato al lavoratore alla fine del rapporto di lavoro
Si può cambiare idea in ogni momento e decidere di iniziare a versarlo in un fondo pensione
È relativamente più tassato
Ha una rivalutazione che potrebbe risultare più bassa rispetto ad altri impieghi
Se già versato in azienda non può essere spostato su un fondo pensione in un secondo momento
Il datore di lavoro può opporre resistenza al suo pagamento alla fine del rapporto
Se l’impresa fallisce, il lavoratore deve attivare il Fondo di Garanzia istituito presso l’INPS