TFR sta per “trattamento di fine rapporto”, una somma che il datore di lavoro deve versare al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Per questo, nel gergo comune è chiamato anche “liquidazione” o “buonuscita”.
L’Italia è uno dei pochi Paesi a prevedere questa tutela rivolta ai lavoratori subordinati.
Il TFR è stato introdotto nel 1927 ed è stato riformato dalla legge 297 del 1982.
Devo fare richiesta?
No, il TFR ti viene versato in modo automatico, senza dover sottoscrivere un accordo. È un diritto di ciascun lavoratore, previsto dalla legge e dai contratti collettivi ed è un obbligo a carico del datore di lavoro.
È una somma che continua a maturare nel corso di tutto il rapporto e, salvo eccezioni, ti verrà versata dal datore di lavoro alla fine del rapporto.
Anche nel caso in cui tu l’abbia destinato a un fondo pensione, non devi fare nulla, a parte la scelta iniziale. Le somme vengono versate al fondo direttamente dall’azienda.
A cosa serve?
Ti assicura un’indennità alla fine del percorso lavorativo. Insomma, è una sorta di premio, una gratifica a favore di chi termina la propria carriera lavorativa in una determinata azienda.