L’orientamento dei consumatori, non meno delle normative italiane ed europee, tracciano la rotta verso un futuro green. Quali strumenti per le imprese pronte a investire?
L’innovazione e la sostenibilità sono diventati due pilastri fondamentali per costruire un futuro migliore, da ogni punto di vista. L’avanzamento tecnologico è ormai strettamente legato alla necessità di preservare il nostro pianeta, poiché le sfide ambientali ci spingono a trovare soluzioni creative ed eco-sostenibili.
Le aziende che abbracciano questa visione integrano pratiche innovative con prodotti e servizi all’avanguardia, che al contempo rispettano l’ambiente.
La strada è ormai tracciata da tempo, e non è solo una questione etica: i nuovi regolamenti impongono paletti sempre più stringenti per quanto riguarda l’impatto ambientale e i consumatori stessi hanno in ampia parte preso coscienza della questione, indirizzando il mercato con le loro scelte.
In questo articolo ci concentreremo soprattutto sulle normative che incentivano la sostenibilità e sulle risorse pubbliche dedicate, con un focus su uno strumento fondamentale per le aziende: la finanza agevolata.
Il modo di intendere la sostenibilità si è molto evoluto nel tempo: da una visione eminentemente filantropica, legata tutt’al più al miglioramento della reputazione aziendale, si è gradualmente passati alla corporate social responsibility, che più si avvicina alla sfera business, ma che attribuisce all’impatto ambientale e sociale delle attività aziendale la stessa importanza di quello economico. Infine il moderno concetto di sostenibilità, oggi pienamente integrata nei piani strategici aziendali e considerata una leva fondamentale per il business.
I consumatori stessi, con le loro scelte, dettano in modo inequivocabile la linea da seguire: l’88% dice di sentirsi personalmente coinvolto riguardo a temi relativi alla sostenibilità (Sostenibilità in Italia e scelte di consumo, Intesa San Paolo 2022) e il 68% si dichiara pronto a spendere di più per un prodotto sostenibile (Ipsos 2022).
La spinta che arriva dalle istituzioni, del resto, non è meno forte: il contesto normativo è in costante evoluzione e da un anno all’altro i cambiamenti possono essere importanti. Di conseguenza le società che adottano già ora strategie sostenibili non rischiano di trovarsi impreparate e anzi sono un passo avanti nel rispondere alle richieste dei consumatori.
Non solo: bandi di gara e sovvenzioni pubbliche premiano con un punteggio più alto le imprese che investono sulla sostenibilità, facilitando l’accesso a incentivi e agevolazioni. Le stesse banche, se devono concedere un finanziamento, propongono un assessment sulla parte ambientale, sociale e di governance dell’impresa per poi definire l’interesse.
Come già accennato, sono sempre più numerosi i vincoli legislativi che obbligano o incentivano le aziende ad adottare pratiche sostenibili. Vediamo alcuni esempi.
CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive
È la direttiva che impone alle aziende, in misura graduale a seconda della loro dimensione, di divulgare informazioni dettagliate sulle loro pratiche ambientali, sociali e di governance (ESG). Inoltre, fornisce un metodo standardizzato attraverso la definizione di uno standard univoco di rendicontazione (ESRS) che facilità la comparabilità dei diversi documenti.
CSDDD – Corporate Sustainability Due Diligence Directive
La direttiva impone alle grandi aziende di identificare, prevenire, mitigare e rendere conto degli impatti negativi dei loro processi produttivi sui diritti umani e sull’ambiente lungo tutta la catena del valore, promuovendo comportamenti aziendali responsabili e sostenibili e garantendo maggiore trasparenza e responsabilità.
Nature Restoration Law
Richiede di proteggere, preservare e ripristinare gradualmente gli ecosistemi naturali del territorio europeo, in particolare quelli ad alto valore ecosistemico. Sono implicate anche le aziende, che dovranno fare la loro parte nel preservare la natura durante le loro attività e produzioni.
SFRD – Sustainable Finance Disclosure Regulation
Obbliga i partecipanti ai mercati finanziari a divulgare informazioni trasparenti sui rischi di sostenibilità nelle loro decisioni di investimento. Nel dettaglio, mira a garantire che gli investitori siano adeguatamente informati sugli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG) dei loro investimenti. Il regolamento promuove una maggiore trasparenza e responsabilità nel settore finanziario, sostenendo la transizione verso un’economia più sostenibile.
A sostegno delle imprese che intendono sostenere progetti innovativi c’è uno strumento di grande importanza: si chiama finanza agevolata. Questo strumento rappresenta l’insieme delle misure, incentivi e agevolazioni messe a disposizione delle imprese dal legislatore e offre condizioni più vantaggiose rispetto ai prestiti bancari tradizionali, incentivando gli investimenti in settori cruciali per lo sviluppo economico.
Le imprese possono beneficiare di diversi incentivi e agevolazioni per sostenere la loro crescita e sviluppo. Tra questi ci sono i contributi a fondo perduto, che non richiedono restituzioni, i finanziamenti agevolati (con tassi d’interesse ridotti rispetto al mercato) e gli incentivi fiscali, come i crediti d’imposta, che aiutano le imprese a ridurre la pressione fiscale sulle attività di produzione, innovazione e ricerca e sviluppo.
A livello europeo, programmi come Horizon Europe offrono sostegno finanziario a progetti innovativi attraverso vari strumenti, come sovvenzioni e finanziamenti agevolati. Si concentra su aree chiave come la ricerca scientifica, la digitalizzazione e la transizione verso un’economia verde.
A livello nazionale, molti Paesi hanno programmi simili. Ad esempio, in Italia, si possono trovare iniziative come il Piano che permette di tradurre in norme ed agevolazioni i fondi europei stanziati dal RePower EU. Questi finanziamenti spesso mirano a promuovere l’adozione di tecnologie pulite, l’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale.
In entrambi i casi, l’obiettivo è incoraggiare l’adozione di soluzioni innovative che possano contribuire alla crescita economica sostenibile e affrontare le sfide ambientali globali.
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