Crescono le recensioni online sui datori di lavoro

(foto Shutterstock)

In America il 64% di chi cerca occupazione è influenzato dalle opinioni dei dipendenti

 

Dopo TripAdvisor, Amazon e Booking, per citarne alcuni, la pratica di consultare le recensioni online prima di fare una scelta d’acquisto o esperienziale, si allarga sempre di più e prende piede anche nel campo della ricerca di lavoro.

Secondo i dati presentati alla conferenza annuale “Indeed Interactive 2019” di Austin, in Texas – evento organizzato dal sito di ricerca lavoro Indeed sulle ultime tendenze nel mondo del recruiting e sul tema dell’attrazione dei talenti – il 64% delle persone in cerca di impiego è influenzato dalle recensioni sui datori di lavoro nella scelta delle aziende presso cui candidarsi. 

IL PANORAMA INTERNAZIONALE

Il fenomeno delle opinioni online sui datori di lavoro è in crescita: Indeed è a quota 100 milioni di recensioni (contro i 4 milioni di quattro anni fa); Glassdoor (entrato da un anno in Recruit Holdings, gruppo giapponese di cui fa parte anche Indeed) arriva a 49 milioni di review. In ambito internazionale ci sono poi CareerBliss, Vault, Fairygoodboss, dedicato alle donne, con un’attenzione particolare alle discriminazioni di genere, alle policy legate alla maternità, a molestie sessuali, opportunità di carriera e retribuzione. 

COME FUNZIONANO LE RECENSIONI

I dipendenti o gli ex dipendenti lasciano le recensioni sui datori di lavoro in forma anonima, toccando diversi aspetti: cultura aziendale, ambiente di lavoro, retribuzione, benefit, ferie, flessibilità etc. La valutazione media delle aziende è di 3,4 voti su 5.
La mancanza di recensioni, della cosiddetta “reputazione online”, è peggiore di un voto basso e viene considerata in modo negativo da 7 candidati su 10. 

 

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