Ricerca del lavoro ed emozioni negative: come gestirle?

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(Foto: Shutterstock)

La ricerca del posto di lavoro può mettere in crisi anche i più spavaldi. Come gestire l'ansia? Ecco i consigli dell’esperta

Cercare lavoro è un’impresa che, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, può mettere in crisi anche i caratteri più forti e determinati. Come gestire le emozioni senza che pregiudichino le nostre performance? Ne parliamo con Elena Magello, Psicologa del lavoro, Consulente organizzativa e Formatrice per le risorse umane.

L’influenza delle emozioni

«Premettiamo che le emozioni» esordisce l’esperta «non sono mai negative, sono tutte funzionali perché ci insegnano ad affrontare in una determinata maniera quel che ci accade. Anche la rabbia o la paura, le emozioni che più ci disturbano, servono per farci capire che siamo a disagio. Lo sconforto o l’insicurezza che possono accompagnare la ricerca del lavoro non sono emozioni negative, ma stati d’animo non funzionali al raggiungimento dell’obiettivo». Questo, dice Magello, perché «i pensieri provocano emozioni, le emozioni influenzano l’atteggiamento, e l’atteggiamento a sua volta determina il comportamento. Ogni volta che ricevo un “no” vado incontro a sfiducia nelle mie capacità. L’insuccesso aumenta l’insicurezza, la disistima di sé. Allora si innescano le emozioni e i pensieri: se io penso che quel lavoro sia il lavoro per me, avrò un atteggiamento positivo nei confronti del colloquio che mi appresto ad affrontare e sarò più “successful”. Mentre se ho pensieri negativi, ecco che parto svantaggiato». 

Elena Magello
Elena Magello, Psicologa del lavoro, Consulente organizzativa e Formatrice per le risorse umane

Incertezza e insicurezza: i nemici del successo

In questo momento, spiega ancora la psicologa del lavoro, due sono i fattori che impediscono di conquistare velocemente un posto di lavoro. «Primo, c’è il clima generale di incertezza e di paura, che provoca emozioni che remano contro noi stessi. Le persone tendono a concentrarsi sui problemi, sul fatto che non si sa quando torneremo alla normalità, sui numeri dei morti, sui licenziamenti. L’insicurezza ci rende vulnerabili. Poi c’è un fattore statistico: maggiore è il numero dei disoccupati, meno sono le aziende interessate ad assumere, e minori sono le mie possibilità di trovare un lavoro». 

Quali, dunque, i consigli per affrontare al meglio le difficoltà?

Primo: imparare a contestualizzare

«Per prima cosa» continua Magello «dobbiamo ricordare a noi stessi che questo è solo un momento, e passerà. Un anno fa tutto questo non incideva sul nostro senso di efficacia, sulla nostra autostima. Dobbiamo prendere questo momento per quello che è, ovvero una fase transitoria».

Fermarsi a pensare, o a scrivere. 

Un secondo step può essere «elencare le nostre capacità o competenze, aggiungendoci le risorse psicosociali che abbiamo. Competenze sia tecniche sia organizzative sia trasversali. Spesso ci fermiamo, quando cerchiamo un lavoro, alle capacità tecniche. So fare  il 730? Puoi essere bravissimo, ma se non sai collaborare con i colleghi il capo va in crisi. Le capacità organizzative, di comunicare, la proattività e la motivazione valgono moltissimo. Se ho questo, posso andare tranquillo al mio colloquio. Se ci devo lavorare, esistono innumerevoli corsi, libri e proposte per aiutarmi». 

Guardare oltre

Infine: non chiudersi in quello che è già stato, ma pensare a cosa potrebbe essere. «Non dobbiamo fossilizzarci su “ho fatto questo, ho fatto quello”» consiglia la psicologa «ma su quello che potremmo fare. Può essere utile pensare a quello che abbiamo deciso in altri momenti, quando pensavamo “da grande vorrei fare”. Molto importante è avere la piena consapevolezza dei propri limiti, ma anche delle proprie possibilità».

 

 

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