L’Istituto Tedesco di Qualità ha censito oltre 2000 imprese con il metodo del “social listening”. Fattore imprescindibile, nell’opinione dei lavoratori, è il benessere aziendale
Lavazza, Dainese, ArcelorMittal, Gucci: sono solo alcune delle aziende italiane premiate con il “sigillo blu” dell’Istituto Tedesco Qualità ITQF, che ha selezionato i 300 migliori datori di lavoro in Italia. L’indagine (Top Job – Best Employers 2020) ha riguardato oltre 2 mila aziende, passate in rassegna con il metodo del “social listening”. Dalla valutazione, e dal relativo punteggio, è emersa una graduatoria per settori che ci consegna l’elenco delle migliori aziende italiane in relazione alla qualità del lavoro.
L’istituto tedesco (che fa capo al gruppo Hubert Burda Media, leader di employer branding nei paesi di lingua tedesca) ha condotto la ricerca utilizzando il “social listening”, metodologia di ascolto web adottata oggi da molte aziende all’avanguardia. Permette di raccogliere tutti i testi online che contengono almeno un riferimento al datore di lavoro, restituendo un quadro molto realistico delle condizioni di lavoro all’interno delle imprese. L’Istituto ha analizzato 438 milioni di fonti per un totale di 2000 ricerche selezionate ed oltre un milione di citazioni rilevate online in tre macro-aree: valori aziendali, cultura d’impresa, carriera.
Il periodo di ricerca è durato 12 mesi: è iniziato nel 2019 e terminato a fine luglio 2020, toccando quindi anche i mesi del lockdown. L’istituto, mediante algoritmi, ha scandagliato social media, blog, forum, portali news, video e commenti. Poi un sistema di intelligenza artificiale ha passato al vaglio le fonti e stabilito se il tono del commento era positivo, negativo o neutro. I valori ottenuti sono stati ponderati per formare un valore da 0 a 100, scala che ha permesso di selezionare solo le aziende che hanno raggiunto almeno il 60% della valutazione complessiva. Il primo dato che emerge è che, per i lavoratori, ad influire sul giudizio non c’è tanto il luogo del lavoro, ma come si lavora in quel posto. Il benessere aziendale, che si declina in flessibilità, welfare, smart working ma anche coesione tra colleghi, è infatti al primo posto tra i fattori che guidano la valutazione dei dipendenti.
Quattro sono i macrosettori (a loro volta suddivisi in molte sottocategorie) analizzati dall’ITQF: energie e materie prime, alimenti e bevande, beni di consumo e trasporti. Al primo posto, nell’area energie e materie prime, troviamo le Industrie cartarie Lucchetti, azienda di Lucca presente nel mercato tissue con il marchio Foxy (carta igienica, asciugatutto, fazzoletti, veline e tovaglioli). Pari merito, sempre con punteggio di 100/100, Pilkington Italia (specializzata nella produzione di vetro per diversi usi), ArcelorMittal Piombino (leader nella siderurgia italiana) ed il gruppo Hera Comm per luce e gas. Tra gli alimenti svettano Lavazza, Grandi salumifici italiani, Unigra, Perfetti van Melle, Lattebusche, Pellegrini.
Per quanto riguarda invece i beni di consumo, ai primi posti troviamo: Dainese (abbigliamento e protezioni dedicati a motociclismo, ciclismo ed altri sport), Ideal standard industriale (arredo bagno), Smeg (elettrodomestici), Marionnaud (prodotti per l’igiene e la cura della persona), Tetra Pack packaging solutions, Gucci, Adidas Italy, Bricoman Italia. Infine, i trasporti. Qui, in cima alla classifica, troviamo: Aeroporti di Puglia, Avio (azienda romana specializzata nella propulsione spaziale), Tarros (società italiana fortemente innovativa nei sistemi di logistica integrata, con base operativa a La Spezia), Ferrovie dello Stato e Europcar.
Il rapporto completo, con relative tabelle e punteggi, è stato pubblicato su Repubblica Affari&Finanza, media partner dell’iniziativa.