Più valore alla socialità e alla condivisione. La pandemia ha trasformato le abitudini delle persone, che ora danno più importanza al rapporto umano nella quotidianità
Realizzarsi nel lavoro è importante, ma non rappresenta più la vetta delle nostre priorità, che nel post-pandemia viene occupata dalle relazioni sociali. Ciò che, fino a pochi mesi fa, sembrava aleggiare senza grandi fondamenti concreti, viene oggi convalidato dall’indagine condotta da Ipsos, nell’ambito di una ricerca voluta da Wired, e presentata in apertura del Wired Next Fest. I cambiamenti annunciati a parole, sviscerati sui social, sono reali e sostanziali, e riguardano sia la scala di valori e principi, sia i desideri da realizzare nella propria vita.
A favorire questa trasformazione sono stati due elementi centrali: un nuovo parametro di misurazione delle nostre priorità, e l’utilizzo delle tecnologie digitali. Esse hanno consentito un cambiamento radicale nello stile di vita di ognuno di noi, permettendoci di acquisire confidenza con strumenti che prima ignoravamo, e che ci hanno messi nelle condizioni di poter fare sport, partecipare ad eventi culturali, o semplicemente guardare un film, nonostante la situazione del lockdown ci imponesse di stare all’interno delle nostre abitazioni.
In questa nuova scala delle priorità il lavoro viene scalzato dai rapporti sociali, come testimonia il fatto che molte persone stiano decidendo, in questi mesi, di rivedere la propria posizione lavorativa: il valore della socialità, nella scala delle cose più importanti, è cresciuto del 37%, mentre il valore del lavoro come fonte di felicità nella nostra vita si è ridotto del 23%.
Proiettati nel prossimo futuro, gli intervistati hanno manifestato preoccupazioni diverse rispetto alle aspettative: il Coronavirus fa meno paura delle conseguenze economiche e sociali che la pandemia potrebbe avere sul medio e lungo periodo. Il 37% degli intervistati dichiara di essere preoccupato per il virus, mentre il 52% è in ansia soprattutto per la situazione economico-finanziaria e occupazionale.
E gli italiani esprimono il loro punto di vista sulle politiche che il Governo dovrebbe adottare per fronteggiare l’emergenza post-pandemica: relativamente al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, il 66% ritiene fondamentale una riforma del lavoro; il 37% della scuola; un altro 37% della giustizia; un 36% del fisco, e a seguire pubblica amministrazione, semplificazione degli appalti, sistema dei trasporti e pensioni. Le riforme considerate più importanti, dunque, sono quelle che riguardano il lavoro e l’istruzione, ma nella sfera privata il valore dei rapporti umani resta in cima alla classifica degli italiani di ogni età.