bnb Working Spaces riconverte case vacanza in spazi per lavoratori da remoto durante l’emergenza Covid-19
La casa vacanza si reinventa per combattere la crisi della domanda per il mondo del turismo provocata dalla pandemia di coronavirus. E lo fa cogliendo l’onda di una necessità diffusa di molti smart worker – al lavoro da remoto in casa tra familiari e figli piccoli – che hanno bisogno di uno spazio tranquillo e al sicuro dai contagi dove svolgere le loro attività.
Secondo i dati di AirDNA il calo delle prenotazioni avvenuto in seguito all’emergenza e alle misure messe in atto per limitare i contagi è pari all’85%, e il tasso di cancellazioni al 90% per gli appartamenti dedicati all’affitto di breve periodo. Airbnb, nel frattempo, ha licenziato il 25% dei lavoratori, circa 1.900 dipendenti, proprio a causa del calo delle prenotazioni, con una previsione di ricavi dimezzata per quest’anno.
L’idea di creare bnb Working Spaces è nata dopo il primo periodo di lockdown, spiega Roberta d’Onofrio, Airbnb Superhost, fondatrice di bnb Working Spaces e di Case vacanza design. «Rimasta con pochissimo lavoro già all’inizio dell’emergenza, con i calendari delle case vacanza che gestisco svuotati dalle inevitabili cancellazioni e la consapevolezza che il turismo non sarebbe ripartito per lungo tempo, continuavo a leggere sulle chat di classe (ho tre figli) gli sfoghi di molti genitori. “In smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More si lavora più di prima”, dicevano quasi tutti, con in più l’estenuante fatica di far convivere nello stesso luogo lavoro e famiglia. Ti ritrovi in videoconferenza con i clienti mentre i figli ti sparano alle spalle con i fucili giocattolo urlando: “colpito!”. L’iniziativa mira a fare incontrare una nuova domanda e un’offerta ripensata di case vacanza riconvertite, con un investimento contenuto, in luoghi working-friendly».
Da qui la scelta di trasformare la destinazione di case vacanza di livello medio-alto, arredate e di design, principalmente di città, in appartamenti dove lavorare in smart working in modo continuativo in tranquillità e comfort, rispettando le misure di distanziamento sociale.
Il nuovo target del servizio è costituito da lavoratori con disponibilità economica, ma anche aziende che vogliono offrire ai loro dipendenti degli spazi dove lavorare in modo sicuro e senza distrazioni.
Il prezzo medio di un appartamento di design – con possibilità di lavorare all’aria aperta in terrazzi e giardini attrezzati – corrisponde all’incirca a quello di una casa vacanza, quindi tra i 40 e 80 euro in centro a Roma, considerando che, in visione di un utilizzo continuativo nel tempo, i prezzi potrebbero abbassarsi.
Gli “smart office” sono dotati di tavolo o desk su cui lavorare, connessione wi-fi, self check-in per entrare in autonomia tramite link sul cellulare, assistenza attiva con servizio di segreteria, servizio stampe e consegna, e help desk informatico. Vengono sanificati prima di ogni check-in secondo le linee guida operative per la gestione Covid-19 nel settore ricettivo.
Ad oggi bnb Working Spaces sta ricevendo molte proposte di appartamenti da proprietari interessati, principalmente su Roma e Milano, i quali, per avere i requisiti e diventare “smart office” devono fare un piccolo investimento per assicurare distanziamento e precauzioni sanitarie.
Il progetto è appena partito e in questa fase i clienti stanno dimostrando interesse, chiedono soprattutto informazioni sui termini delle offerte, in attesa di capire ciò che accadrà nei mesi a venire.