Trainano le assunzioni del settore turismo (155 mila entrate) e del manifatturiero (97 mila), mentre fatica a riprendersi il comparto tessile-abbigliamento, ancora lontano dai livelli pre-Covid
Segnali di ripresa per il mercato del lavoro in Italia: secondo il bollettino di luglio del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sono oltre 534 mila le opportunità di lavoro offerte dalle imprese nel mese in corso. E la cifra sale a circa 1,3 milioni avendo come orizzonte previsionale l’intero trimestre estivo.
Le avvisaglie di ripartenza registrate dagli esperti negli ultimi mesi trovano conferma nelle 126 mila interviste effettuate nell’ultima indagine Excelsior: nel 30,2% dei casi, infatti, le aziende si aspettano un incremento della produzione per il periodo luglio-settembre. Solo il 12,8% del campione ha invece prospettive di riduzione. In questo quadro di ripresa economica crescono anche i flussi delle assunzioni. Nel dettaglio, le imprese dei servizi programmano 397 mila nuove assunzioni, anche grazie alla ripresa del turismo che supera i livelli pre-Covid con 155 mila entrate. Seguono i servizi alle persone (con 57 mila entrate programmate) e i servizi operativi (46 mila).
A trainare sono anche le positive performance del manifatturiero, con 97 mila entrate previste. Bene anche la domanda di lavoro delle costruzioni che si attesta sulle 40 mila unità. Ancora sotto i livelli pre-Covid è invece il comparto del tessile-abbigliamento-calzature, per quanto in netta ripresa rispetto a luglio 2020.
Tra i profili professionali, rispetto al 2019, le imprese ricercano maggiormente Ingegneri, specialisti delle scienze gestionali, tecnici informatici, tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, oltre a figure professionali legate alle costruzioni e alle produzioni industriali. In netto recupero anche la domanda di profili richiesti per la ripartenza della filiera turistica, quali gli addetti ai servizi di informazione e accoglienza e gli addetti alla ristorazione.
Rispetto al pre-Covid, è in lieve aumento la domanda di laureati e cresce quella di
lavoratori senza uno specifico titolo di studio. Fra le lauree più ricercate le imprese segnalano l’indirizzo in ingegneria e quello economico (oltre 16 mila entrate per ciascuno), mentre tra i diplomi secondari l’indirizzo amministrazione, finanza e marketing (41 mila entrate previste) è seguito nelle indicazioni da turismo, enogastronomia e ospitalità (38 mila). Tra le qualifiche di formazione professionale primeggia l’indirizzo ristorazione con 33 mila ingressi, mentre quello meccanico ne conta quasi 16 mila.
Le nuove opportunità di lavoro per i giovani, 174 mila nel complesso, arrivano a rappresentare il 33% della domanda delle imprese. Fra le professioni maggiormente offerte loro e per cui al tempo stesso si registra una elevata difficoltà di reperimento, si trovano gli specialisti STEM (scienze tecnologia, ingegneria e matematica), gli operai specializzati nelle costruzioni e i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione.