Riconversione produttiva: cosa accadrà dopo l’emergenza Covid-19?

(fonte foto: video newbalance.it)

Indagine Randstad: riconversione long term per le aziende di tessile, plastico, chimico e stampa che hanno orientato la produzione su dispositivi di protezione e disinfettanti

Tra i fenomeni che hanno coinvolto, o meglio ‘travolto’, il mondo del lavoro durante il periodo di emergenza coronavirus ci sono stati l’utilizzo di massa dello smart working, un’accelerazione della digitalizzazione e delle modalità della logistica, e anche la riconversione produttiva

Quest’ultimo fenomeno ha portato aziende di moda ad avviare la produzione di mascherine protettive e camici, imprese del settore stampa a produrre pannelli separatori in plexiglass, e realtà della chimica a inserire nella produzione gel e disinfettanti.
Vuoi per essere di supporto alla richiesta del sistema sanitario e dell’intera società, vuoi per mantenere l’azienda attiva durante il lockdown, molte aziende di comparti come chimica, tessile, fashion, plastica e stampa hanno sospeso le normali attività produttive per rivolgersi alla produzione di dispositivi di sicurezza e disinfettanti, richiestissimi sul mercato durante l’emergenza.

L’INDAGINE

Randstad Professionals, divisione di Randstad che si occupa di ricerca e selezione di middle, senior e top management, ha effettuato l’indagine “La riconversione della produzione ai tempi del Covid-19” su 100 aziende del territorio italiano che hanno riconvertito la produzione, in parte o totalmente.

Gli obiettivi: identificare i settori più toccati dal fenomeno, capire cosa significhi la riconversione per le aziende, ipotizzare cosa succederà dopo l’emergenza e quali figure saranno ricercate. I settori presi in analisi sono: automotive, tessile, fashion luxury, cosmetico, plastico, chimico, farmaceutico, manifatturiero, food & beverage, grafica e stampa.
Il 59% del campione appartiene a tessile e fashion in relazione alla possibilità delle aziende di tali settori di utilizzare macchinari, materie prime e forza lavoro utili per produrre alcuni dispositivi di protezione indispensabili durante la pandemia.

I DATI

La fotografia del fenomeno vede tessile e fashion al primo posto per riconversioni nella produzione di mascherine e camici, con 6 aziende su 10 riconvertite: nel dettaglio, 33% del tessile e 26% del fashion.

Settori industriali interessati dalla riconversione (fonte indagine Randstad)

A seguire, le realtà del settore plastico (7%), chimico (7%), cosmesi (6%) e manifattura (6%), medical devices (5%) e automotive (4%). In coda, stampa, packaging e beverage.

QUALI AZIENDE MANTERRANNO LA RICONVERSIONE IN FUTURO?

Facendo un’analisi per tipologia d’impresa, le multinazionali hanno effettuato una riconversione parziale, mentre le piccole e medie imprese hanno dato continuità alla produzione e contrastato l’emergenza.

  • FASHION
    La riconversione nel mondo della moda è temporanea, al fine di donare a ospedali e protezione civile mascherine e camici.
  • AUTOMOTIVE, BEVERAGE, COSMETICO, MEDICAL DEVICES, MANIFATTURIERO
    Le attività sono state convertite parzialmente e solo nel breve periodo.
  • TESSILE, PLASTICO, CHIMICO, STAMPA
    Per questi comparti la riconversione sarà long term.Le imprese del tessile proseguiranno nella produzione di mascherine, con joint venture insieme a brand del fashion, per creare prodotti iconici.
    Nel comparto chimico la produzione iniziale di gel disinfettanti a base alcolica, in un primo periodo rivolta agli ospedali, verrà successivamente indirizzata alla vendita B2C (Business to Consumer), quindi al consumatore finale.
    Quanto al settore plastico, i prodotti in plexiglass sono indirizzati al mercato B2B (Business to Business), ovvero allo scambio commerciale tra imprese, per garantire sicurezza ai propri dipendenti.

    Aziende che manterranno la riconversione della produzione sul lungo e breve periodo.

LE NUOVE FIGURE RICERCATE DALLE AZIENDE

Per i settori che prevedono una riconversione long term si prospettano nuove opportunità di business e l’inserimento figure professionali attualmente non presenti.

SETTORE TESSILE

Per questo settore, in sofferenza economica prima dell’emergenza, Randstad prevede un nuovo slancio grazie alla riconversione.

Ambiti aziendali di ricerca: operations, produzione e vendite.

Figure ricercate: Responsabili Produzione e Export Area Manager.

SETTORE GRAFICO/STAMPA

Il comparto si aprirà a nuovi canali distributivi come grande distribuzione e ospedaliero.

Figure ricercate: Key Account Manager e BU Manager.

SETTORE CHIMICO E COSMETICO

La produzione di gel igienizzanti e dispositivi sul lungo periodo porterà le imprese a implementare il proprio know-how per creare nuove linee produttive.

Figure ricercate: Business Unit Director, R&D Manager.

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