Gli speech del pomeriggio della quinta edizione hanno mostrato come tecnologia e umanità possano evolvere insieme, ridefinendo professioni, modelli organizzativi e qualità della vita.
Gli speech del pomeriggio del 22 ottobre 2025 hanno tracciato la direzione di un futuro del lavoro in cui intelligenza artificiale, diritti e benessere umano non sono elementi in contrapposizione, ma parti di un unico sistema in evoluzione.
Dopo un fit break guidato da Show Club, che ha coinvolto il pubblico con esercizi di respirazione e movimento leggero per ricaricare corpo e mente, è iniziata la sessione pomeridiana di speech, densa di riflessioni e prospettive diverse: diverse realtà si sono alternate sul palco, raccontando come l’AI cambia i modelli organizzativi, le competenze e persino il significato del lavoro.
A rompere il ghiaccio è stato lo special guest di questa edizione, Frank Gramuglia, creator da oltre 4 milioni di follower, voce ironica e autentica del mondo del lavoro. In dialogo con la giornalista e presentatrice di questa edizione Silvia Pagliuca, Frank ha strappato più di una risata al pubblico raccontando il suo rapporto con ChatGPT, smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More e welfare aziendaleÈ l’insieme di benefit e prestazioni che un datore di lavoro riconosce ai suoi dipendenti, in aggiunta alla normale retribuzione, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita privata e professionale. More, facendo ricordare a tutti il suo ruolo di “peggior dipendente d’Italia”.
Subito dopo, Giulio Buciuni, Professore Associato in Entrepreneurship & Innovation al Trinity College Dublin, ha portato uno sguardo europeo sul futuro del lavoro.
Nel suo intervento ha mostrato come territori, imprese e università possano collaborare per creare ecosistemi capaci di attrarre innovazione e trattenere talenti, anche nelle aree più periferiche.
Un messaggio chiaro: “La transizione tecnologica non è solo questione di strumenti, ma di cultura e coesione”. L’AI, in questa visione, diventa leva di sviluppo locale e sociale, non solo di competitività economica.
Nel dialogo tra Gianluca Spolverato, Founder di laborability, e Patrizio Bof, Founder di Infinite Area, si è parlato di RE-CREATION, un progetto che unisce impresa, territorio e creatività.
Un modello che punta a rigenerare i luoghi del lavoro come spazi di incontro, contaminazione e crescita collettiva. “L’innovazione non è solo digitale, è soprattutto culturale e sociale”, ha osservato Spolverato, evidenziando come i territori possano diventare laboratori viventi dove sperimentare nuovi modi di fare impresa.
L’intervento di Luna Bianchi, Co-Founder e Co-CEO di Immanence e Decentral, ha portato sul palco il tema dell’etica applicata all’intelligenza artificiale.
Bianchi ha proposto un approccio innovativo: misurare l’impatto dell’AI non solo in termini economici, ma attraverso metriche etiche e sociali, come gli indicatori BES e gli SDG dell’ONU.
Strumenti come lo SROI (Social Return on Investment) possono, secondo la relatrice, aiutare le aziende a “misurare ciò che vogliamo che conti”, valorizzando il ritorno sociale e ambientale dell’innovazione.
Una prospettiva che unisce trasparenza, reputazione e sostenibilità, trasformando l’AI in un vero motore di progresso umano.
A chiudere la giornata, Gianluca Spolverato, Managing Partner di WI LEGAL e founder di laborability, ha riportato la riflessione al cuore del lavoro: le persone.
Con dati e riferimenti al Rapporto Mondiale sui Salari 2025, ha ricordato come produttività e retribuzioni abbiano smesso di crescere insieme.
“La tecnologia aumenta la capacità produttiva, ma il tempo liberato deve tornare alle persone”, ha sottolineato.
Da qui la proposta di un nuovo patto sociale: ridurre l’orario di lavoro, senza ridurre il salario, restituendo alle persone tempo da investire in formazione, benessere e vita personale. Un’idea di futuro in cui l’AI diventa alleata dell’equilibrio tra vita e lavoro, non sua antagonista.
A tirare le fila della giornata, Elisabetta Vanuzzo, Presidente e AD di laborability, e Alessandro Petrillo, CEO di H-FARM Business School, che hanno ringraziato ospiti, partner e pubblico per una quinta edizione partecipata e ricca di visioni concrete.
IMPACT2030 si conferma così il punto di incontro tra innovazione e umanità, dove il dialogo sull’intelligenza artificiale si traduce in esperienze, relazioni e progetti reali.