Le aziende prolungano il lavoro da remoto, e le strutture ricettive si adattano offrendo postazioni e uffici ad alta quota
Tutta la bellezza della natura, tutta la comodità di un ufficio ben attrezzato: è questo il concetto del natural smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More, che in questi mesi si va diffondendo in molte località turistiche. Se da un lato sono numerose le aziende che stanno prorogando i periodi di smart working, infatti, dall’altro sono sempre di più anche le strutture ricettive pronte ad accogliere i lavoratori con splendide postazioni create ad hoc. Le esperienze si moltiplicano, ed anche i lavoratori che iniziano a testare queste nuove opportunità. Tanto che, secondo una rilevazione (riportata da Il Sole 24 Ore) di Italianway, una sorta di Airbnb italiana, quest’estate il 20% delle prenotazioni erano proprio per smart working. Nei mesi caldi andavano gli uffici a bordo spiaggia, ma ora che l’estate volge al finire va per la maggiore il “mountain working”.
Tra i primi a partire c’è stato Skyway Montebianco (Val D’Aosta), che aveva già lanciato le stazioni ad alta quota (fino a 3500 metri d’altezza) fornite di tutto. In cima a Punta Helbronner c’è persino una libreria Feltrinelli, che con i suoi 60 metri quadri a quota 3.466 metri è la più alta d’Europa. Dopo il Covid-19, la rete di funivie si è organizzata per offrire anche delle postazioni di lavoro, naturalmente con vista mozzafiato. Le stazioni Pavillon, The Mountain, Punta Helbronner e The Sky sono attrezzate per il mountain working e dotate di spazi concepiti «per favorire le relazioni umane, lo scambio di idee e pensieri e per amplificare il rapporto con uomo e natura».
Allo stesso modo sulle Dolomiti, in Alta Badia (Trentino Alto Adige), nell’area Movimënt sono state allestite due postazioni di lavoro a 2000 metri d’altezza. Si respira aria buona, ci si lascia incantare dal panorama e nel frattempo si risponde a mail e telefonate, bilanciando lo stress con il relax. Le postazioni, una a due passi dal Piz La Ila e l’altra in località Bioch, sono dotate ciascuna di eco-scrivanie di legno con cassetto per la ricarica, presa 220V e 2 uscite Usb. L’energia elettrica è sempre disponibile e completamente green, perché il tutto è alimentato da un pannello solare. Finito di lavorare, si può lasciare lo zainetto con il portatile in uno degli info point a monte delle cabinovie, pronto per essere recuperato al ritorno.
A Entrèves, vicino a Courmayeur, due antichi rifugi in legno si sono trasformati in uffici pronti per il mountain working. L’idea è della titolare dell’Auberge de la Maison di Courmayeur, Alessandra Garin, che in tempi di pandemia ha scelto di convertire gli spazi, prima dedicati a trattamenti estetici e cene romantiche, in postazioni per smart working. Le baite sono originali di inizio Novecento, ma all’interno sono state dotate di ogni comfort, compreso internet veloce.