Sembrerebbe azzardato trattare in modo congiunto la salute mentale ed il benessere sul lavoro. Ma oggi è sempre più necessario far rientrare la salute mentale nelle analisi di clima dedicate all’Employee Experience
Il termine Employee Experience si riferisce a tutti i fattori che influenzano la tua esperienza lavorativa, dalle relazioni con il datore di lavoro e i colleghi fino al momento in cui lasci l’azienda.
Tradurre questa espressione con “esperienza del lavoratore” sarebbe riduttivo, perché il concetto di Employee Experience è molto più ampio. Include sia gli aspetti contrattuali legati al tuo ruolo, allo stipendio e alla crescita professionale, sia quelli più soggettivi, come la percezione della cultura aziendale, la qualità degli spazi di lavoro e il senso di sicurezza.
Anche la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale, soprattutto con la crescente diffusione dell’Intelligenza Artificiale, che sta cambiando il modo di lavorare e interagire in azienda.
Il benessere organizzativo è la capacità di un’azienda di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le persone che lavorano al suo interno.
Diversi fattori contribuiscono a creare un ambiente di lavoro sano e motivante, tra cui:
Anche la protezione dai rischi legati alla tecnologia è fondamentale. La salute e la sicurezza sul lavoro passano attraverso azioni concrete, come il rispetto delle pause, dei tempi di disconnessione e delle norme per l’uso dei videoterminali. Tutto questo aiuta a prevenire il burnout e a tutelare il benessere mentale di chi lavora.
Quando si parla di benessere organizzativo, l’elemento più importante è la sfera emotiva e comportamentale. Un’azienda è fatta di persone, ognuna con i propri desideri, pensieri, entusiasmi, preoccupazioni e difficoltà. Questi aspetti influenzano il modo in cui lavori, le tue relazioni con i colleghi e l’ambiente che si crea in ufficio.
Per questo, è fondamentale che un’organizzazione sappia analizzare, valutare e correggere eventuali comportamenti che possono avere un impatto negativo sul clima lavorativo e sul benessere complessivo. Solo attraverso questa consapevolezza è possibile costruire una Employee Experience positiva e in linea con i valori aziendali.
Il benessere organizzativo contribuisce a determinare la tua Employee Experience. Studi e ricerche sulle aziende dimostrano che le strutture più efficienti e resilienti sono quelle in cui i dipendenti sono soddisfatti e lavorano in un clima sereno e partecipativo.
Ma in questo contesto, più che le regole o le policy aziendali, conta la capacità dell’organizzazione di osservarsi in modo critico, analizzando le relazioni, i comportamenti e le emozioni che influenzano il benessere di chi lavora. Non è una dote scontata e non tutte le aziende hanno il coraggio di mettersi in gioco, spesso per paura di scoprire problemi che poi non saprebbero gestire.
Un esempio interessante è riportato in un articolo di HBR Italia (dicembre 2024), dedicato proprio all’Employee Experience. Nel quale si sostiene che quando qualcuno lascia un’azienda, le motivazioni possono essere molteplici. Tuttavia, cercare di trattenere i dipendenti senza capire cosa li motiva davvero è come prendere un cacciavite a taglio dalla cassetta degli attrezzi senza controllare se la vite sia a stella: il rischio è di intervenire nel modo sbagliato.
Negli ultimi anni, il lavoro ha perso quella centralità che tutti conoscevamo prima della pandemia. All’improvviso, ci siamo trovati a rivedere le nostre priorità, ripensando ai nostri desideri, ai nostri stili di vita e al modo in cui viviamo il lavoro.
Se un tempo sembrava normale identificarsi completamente con la propria professione, oggi questo atteggiamento è cambiato. La pandemia ci ha messo brutalmente di fronte al valore della vita, come se il lavoro e la vita fossero due cose separate.
Di conseguenza, molte persone hanno iniziato a provare insoddisfazione, senso di straniamento e il desiderio di cambiare lavoro. Nei casi più estremi, è emersa perfino la voglia di lasciare il lavoro definitivamente.
Questa tendenza è stata evidenziata nel Rapporto State of Global Workplace 2024 di Gallup. Dis-engagement, stress e senso di solitudine sono ormai diventati dei veri e propri “compagni di lavoro”, aumentando il conflitto tra due esigenze opposte: da un lato, trovare nel lavoro un elemento di identità, dall’altro, affrontare la rigidità delle organizzazioni, spesso incapaci di adottare politiche di flessibilità senza perdere il coinvolgimento dei collaboratori.
Molte aziende hanno provato a risolvere il problema imponendo il ritorno in presenza, senza però interrogarsi sugli effetti emotivi di un nuovo cambiamento organizzativo. In molti casi, questa scelta non rispecchia minimamente ciò che le persone desiderano e finisce per peggiorare l’Employee Experience invece di migliorarla.
Secondo lo stesso rapporto, solo il 23% dei dipendenti a livello mondiale si sente realmente coinvolto nel proprio lavoro.
Vita e lavoro non sono due mondi separati, ma si intrecciano sempre di più, diventando parte della tua identità personale e professionale. Per questo, è fondamentale riflettere su tutti gli aspetti dell’Employee Experience, perché ne va non solo del benessere individuale, ma anche della salute mentale dell’intera organizzazione.
Creare un ambiente di lavoro positivo aiuta a ridurre lo stress, incluso il sempre più diffuso tecno-stress, migliorando così anche la salute mentale di chi lavora. La crescente consapevolezza dei problemi legati allo stress lavorativo, al burnout e alle difficoltà psicologiche connesse all’uso della tecnologia sta spingendo molte aziende a implementare politiche di supporto per il benessere mentale.
Ciò può includere:
Agendo concretamente sul benessere dell’organizzazione in ambiti quali:
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