Employee Experience: un metodo per misurarla e migliorarla

employee experience

Come misurare l’Employee Experience e come migliorarla: il metodo Welliba

L’employee experience è un elemento di fondamentale importanza per il successo aziendale, visto che influenza significativamente la produttività, la soddisfazione e la fedeltà dei collaboratori. 

In un’era in cui il capitale umano è riconosciuto come la risorsa più preziosa di un’organizzazione, quindi, investire nell’employee experience non è solo un vantaggio competitivo, ma una necessità strategica. 

Questo concetto abbraccia ogni aspetto della vita lavorativa di un dipendente, dal reclutamento all’onboarding, passando per la crescita professionale, fino all’uscita dall’azienda. In questo articolo approfondiamo in cosa si traduce l’employee experience, come possiamo misurarla e quali sono le strategie per migliorarla. 

Ne parliamo con Alessandro Groggia, country leader di Welliba, azienda specializzata nel migliorare l’esperienza dei dipendenti all’interno delle organizzazioni utilizzando una combinazione di scienza comportamentale, tecnologia incentrata sulla persona e solide misure di privacy dei dati. La missione di Welliba è quella di andare oltre le tradizionali soluzioni di ascolto e coinvolgimento dei dipendenti, fornendo approfondimenti personalizzati e predittivi che aiutano sia le aziende che i dipendenti a ottenere risultati migliori.

Cos’è l’employee experience

“L’employee experience spiega Groggia si riferisce alla percezione complessiva che un dipendente ha delle proprie interazioni con l’azienda. Questo concetto include vari aspetti, come la cultura aziendale, l’ambiente di lavoro fisico, le relazioni con i colleghi e i superiori, e le politiche aziendali. Ad influire sulla nostra esperienza lavorativa sono anche aspetti in apparenza insignificanti. Un esempio? Passare tutto il giorno al lavoro seduto su una sedia scomoda sembra una stupidaggine, ma è qualcosa che altera profondamente l’employee experience, cioè la mia esperienza lavorativa quotidiana”.

“Oppure pensiamo anche alla tecnologia che l’azienda ci mette a disposizione per poter lavorare, ad esempio i computer, i sistemi di gestione. A me è capitato di lavorare in un’azienda in cui il computer la mattina, per varie ragioni, ci metteva un quarto d’ora ad accendersi. Chiaramente non era un bel modo per iniziare la giornata. In altre parole, l’employee experience rappresenta come i dipendenti vivono il loro lavoro quotidiano e come queste esperienze influenzano la loro motivazione, produttività e soddisfazione”.

Perché una buona employee experience è importante per l’azienda

“Una buona employee experience – continua Groggia è cruciale per le aziende per diversi motivi. In primo luogo, migliora la soddisfazione e il benessere dei dipendenti, riducendo il tasso di turnover e le assenze ingiustificate. In secondo luogo, favorisce un ambiente di lavoro positivo che stimola l’innovazione e la produttività. Infine, un’employee experience positiva attrae talenti e migliora la reputazione aziendale”. 

“Una nostra recente indagine ha rilevato che due persone su tre, tra i giovani talenti, sono a rischio di dimettersi entro sei mesi a causa di una cattiva employee experience. Questo dato sottolinea l’importanza di monitorare e migliorare costantemente questo aspetto per il successo a lungo termine dell’azienda”.

Come misurare l’employee experience: il metodo Welliba

Welliba, il cui nome deriva dall’idea di “well in balance”, propone un metodo scientifico per misurare l’employee experience. “Questo approccio spiega Alessandro Groggia combina le migliori pratiche della psicologia del lavoro con strumenti di misurazione avanzati. Il metodo Welliba prevede l’utilizzo di poche semplici domande in cui i dipendenti valutano vari aspetti dell’esperienza lavorativa, dalle condizioni fisiche dell’ambiente di lavoro alle dinamiche interpersonali. Le domande sono progettate scientificamente, per garantire che i risultati siano validi, affidabili e utili. In alternativa al questionario, Welliba può dare all’azienda gli stessi risultati anche analizzando dati già disponibili, come ad esempio fonti pubbliche (le recensioni dei dipendenti, i post social ecc.) o dati raccolti dall’azienda precedentemente (survey ed altri questionari)”.

Una delle caratteristiche più importanti dell’approccio Welliba è la predittività. In altre parole, il modello analizza i dati raccolti dai questionari per prevedere potenziali rischi e opportunità all’interno dell’azienda. “Ad esempio dice Groggia può identificare i settori dove i dipendenti sono più a rischio di dimissioni o dove è probabile che si verifichino assenze ingiustificate. Grazie a questa capacità predittiva – conclude – le aziende possono intervenire proattivamente per migliorare l’employee experience e prevenire problemi futuri. Il modello fornisce inoltre suggerimenti personalizzati ai dipendenti, aiutandoli a migliorare il loro benessere e le loro performance”.

Ti piacerebbe saperne di più sul metodo Welliba e sperimentare come funziona? Grazie alla demo gratuita del sistema, puoi scaricare ricerche e casi di studio.



Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.