Power Lex: intelligenza artificiale a servizio della giurisprudenza

Power Lex: intelligenza artificiale a servizio della giurisprudenza

Il tool, brevettato da Itas Law Tech, è in grado di redigere atti come comparse di costituzione, memorie istruttorie e comparsa conclusionale

Redigere un atto giudiziale in appena mezz’ora al posto delle canoniche 3 ore e mezzo, sfruttando l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Non è un’ipotesi futuribile ma realtà concreta già oggi: il tool Power Lex è stato brevettato da Itas Law Tech e, nel dettaglio, può redigere atti come comparse di costituzione, memorie istruttorie e comparsa conclusionale.

Ne parliamo con Andrea Girardi e Andrea Delton, rispettivamente Chief Executive Officer e Chief Innovation Officer Itas Law Tech, entrambi intervenuti all’edizione 2022 di Agenda 2030, il più importante evento annuale promosso da WI LEGAL e SHR Italia, svoltosi quest’anno al Teatrino di Palazzo Grassi (Venezia).

Intelligenza artificiale al servizio della giurisprudenza

«Power Lex», spiegano Girardi e Delton «è, da quanto ci risulta, il primo tool in Italia, basato su intelligenza artificiale, in grado di redigere autonomamente un atto giudiziale. I nostri avvocati sono chiamati a effettuare la sola revisione di un atto ricorrente, impiegando circa mezz’ora, contro le 3 ore e mezza normalmente impiegate.

I legali hanno a disposizione una serie di informazioni estratte in autonomia dal sistema (sia di natura analitica che predittiva), che consentono loro di avere a disposizione un set di prove a sostegno della miglior strategia processuale».

«In ambito legale» continuano Girardi e Delton «sono stati realizzati degli applicativi AI in contesti quali la due diligence, il recupero crediti, la compliance e lo smart contract. Ma, a dimostrazione di quanto ciò sia complesso, non si era ancora realizzato da zero un atto giudiziale basato su variabili ricorrenti.

Abbiamo ritenuto che la grande mole di dati disponibile nel contenzioso assicurativo per le fattispecie del danno da cose e da circolazione stradale fosse un terreno fertile per sviluppare il nostro progetto».

Andrea Delton, Chief Innovation Officer Itas Law Tech

27 mila documenti analizzati, 3 mila le sentenze processate

«Quando siamo partiti, meno di un anno fa» spiegano ancora i relatori «non sapevamo minimamente fino a quale punto avremmo potuto spingerci né dove saremmo arrivati. Ma avevamo le idee chiare sul “come” e sapevamo di poter contare su un team legale e tecnico di altissimo profilo, oltre a poter attingere a elevate quantità di casi messi a disposizione dal Gruppo ITAS Assicurazioni.

Devo ringraziare anche i nostri partner di Bluetensor, che hanno creduto nel progetto e che grazie alle loro specializzazioni in NLP e Computer Vision sono stati determinanti nel conferire valore aggiunto.

Citiamo alcuni numeri, solo per dare un’idea del perimetro di addestramento di Power Lex: oltre 27mila sono i documenti analizzati, circa 3 mila le sentenze processate, più di dieci i modelli di intelligenza artificiale utilizzati. Attualmente siamo già in lavorazione avanzata di nuove funzionalità, che in corso d’anno ci consentiranno di fornire agli avvocati un prodotto ancora più raffinato».

Distinguersi, per non estinguersi

«Alla luce di quanto abbiamo sviluppato in Itas Law Tech in questi mesi» conclude Del Ton, «mi sento di prevedere che l’intelligenza artificiale assumerà un ruolo preponderante anche negli studi legali entro pochissimi anni

Ritengo che anche in ambito legale il futuro della professione si giocherà sempre di più sulle soft skill, ossia su tutte quelle abilità (ad esempio la qualità professionale, la capacità strategica, la relazione, la negoziazione, la creatività, ecc.) che elevano l’individuo e ne esaltano la professionalità. Rispondendo quindi a una domanda ricorrente, ossia se le macchine sostituiranno gli avvocati, direi di no, ma cercare di “distinguersi” per non “estinguersi” non è mai una cattiva idea».

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