Smart working a Venezia, quando il lavoro diventa un’esperienza turistica e culturale, grazie alle nuove tecnologie
Lavorare a Venezia, pur arrivando da altre città e, anche, da altri Stati, vivendo la città nei suoi luoghi più caratteristici, ed entrando a contatto con le persone che vi abitano: da oggi è possibile grazie al progetto futurista Venywhere, che vuole trasformare la città in un polo per chi lavora in smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More. Realizzato in collaborazione con la Fondazione di Venezia e con l’Università Ca’ Foscari, il progetto vede la partecipazione di CISCO, azienda multinazionale specializzata nella fornitura di apparati di networking.
Visitare Venezia, addentrarsi nei suoi angoli più nascosti, poter apprezzare in ogni momento gli infiniti scorci di una delle città più belle e affascinanti del mondo, approfittando dello smart working. Tutto ciò è possibile, grazie alla volontà dei soggetti che partecipano al progetto di rendere i “nomadi digitali” una sorta di turisti appassionati, curiosi di conoscere la città da vicino e di usufruire del tempo libero per fare una vera e propria esperienza culturale e di vita.
L’esperimento è partito a febbraio, e ha già riscosso un successo ampiamente superiore alle aspettative: poco dopo aver aperto le adesioni sulla piattaforma digitale, si sono candidate 1.513 persone, da 28 Paesi: per la maggior parte donne, con un’età compresa nei 45 anni.
La volontà di Fondazione e Università è quella di far crescere il più possibile il progetto, in modo da recuperare le presenze perse nel turismo tradizionale, anche in conseguenza della pandemia mondiale, trasformandole in presenze di persone che lavorano in smart working. Fulcro del successo è l’utilizzo degli spazi, sia abitativi che di co-working, proprio per consentire a chi si trovi in città di poter lavorare anche senza avere a disposizione un ufficio.
L’idea è ancora più ambiziosa: si vogliono creare spazi di co-working che possano permettere di restare in città anche agli stessi pendolari, residenti a Venezia, spesso costretti a muoversi verso la terraferma, in un’epoca in cui il lavoro ibrido gli consentirebbe di godere appieno, e quasi quotidianamente, della bellezza della propria città.
A contribuire in modo sostanzioso alla fattibilità di Venywhere è CISCO, che ha colto l’occasione per portare a Venezia un vero e proprio laboratorio di innovazione. Un progetto che ruota sia attorno allo smart working, sia all’idea delle smart city, e che vuole cercare di individuare come le persone vivranno gli spazi della città, e come organizzeranno il loro tempo.
Partendo dal presupposto che lo smart working e le forme di lavoro ibrido richiedono un cambio di mentalità, soprattutto da parte delle imprese, CISCO ha messo in gioco un team di 16 persone che, per 70 giorni, lavorerà e vivrà a Venezia, studiando le abitudini delle persone che vi lavorano, e osservando i luoghi dove queste preferiscono portare avanti le loro attività.
Obiettivo dell’esperimento sarà comprendere le ragioni che portano le persone a prediligere determinati spazi e orari di lavoro rispetto ad altri. Alla base dell’iniziativa di studio, la convinzione che la produttività di ognuno sia legata al benessere organizzativo e all’engagement che interviene nella professione.
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