I fringe benefitl’insieme dei vantaggi concessi dal datore di lavoro ai propri dipendenti come forma remunerativa complementare alla retribuzione principale (per es. auto a disposizione, borse di studio, viaggi premio, ecc.) More rappresentano forme di retribuzione complementare a quella principale, individuano il compenso in natura (consistente in un bene o servizio) e vengono concessi dal datore di lavoro al dipendente allo scopo di integrarne la normale retribuzione.
Sempre più frequentemente i datori di lavoro utilizzano tali benefit per integrare la remunerazione ai lavoratori in termini di utilità anziché in termini meramente monetari. I fringe benefit più diffusi sono veicoli aziendali, prestiti, fabbricati concessi in locazione, uso o comodato.
È utile sapere che in azienda l’auto può essere usata in più modi, vediamoli.
L’auto può essere concessa ad uso gratuito o oneroso: nel primo caso, il datore di lavoro assegna il bene e valorizza in busta paga l’importo corrispondente all’auto concessa ad uso promiscuo; nel secondo caso, il valore del fringe benefit viene decurtato del “canone” mensile trattenuto al dipendente dall’azienda per l’uso privato del bene.
Il valore del fringe benefit è pari al 30% dell’importo corrispondente alla percorrenza convenzionale di 15.000 Km, calcolata sulla base del costo chilometrico d’esercizio desumibile dalle tabelle ACI, al netto dell’ammontare eventualmente trattenuto al dipendente per l’utilizzo del mezzo.
La legge di Bilancio 2020, per gli autoveicoli assegnati in uso promiscuo ai dipendenti, ha stabilito che il fringe benefit deve essere quantificato, al netto dell’eventuale ammontare trattenuto al dipendente – e ferma restando la percorrenza convenzionale di 15.000 Km in funzione delle emissioni di anidride carbonica del veicolo – , aumentando di fatto la tassazione per i veicoli inquinanti. Questa nuova previsione normativa viene applicata agli autoveicoli di nuova immatricolazione e concessi in uso promiscuo con contratti stipulati a decorrere dal 1° luglio 2020.
Rispetto alle regole vigenti al 30 giugno 2020, ci sono delle penalizzazioni – in termini di tassazione – per i veicoli più inquinanti. Infatti, la percentuale da applicare per determinare la retribuzione imponibile è così connessa alle emissioni:
Per il 2021 è previsto che per i veicoli che emetteranno più di 160 g/km di CO2 le aliquote saranno aumentate:
Facciamo un esempio.
A un dipendente viene concessa un’autovettura Audi A4 Avant 3.0 TDI (emissioni CO2 pari a 179 g/km). Il valore annuo del fringe benefit (importo che concorre a formare la retribuzione imponibile sia ai fini contributivi che ai fini fiscali) subirebbe i seguenti aumenti: