Frog, la “boutique dell’e-learning” nata nel cuore dell’Emilia

Il team di Frog Learning

La società di formazione a distanza punta tutto su innovazione, metodi all’avanguardia e qualità dei corsi. Ne parliamo con il CEO Gabriele Catellani

Frog Learning nasce a Parma, nell’ormai lontano 2011, grazie a un’intuizione dei suoi fondatori: la formazione aziendale, fino ad allora fossilizzata su modelli rigidi, sarebbe diventata sempre più flessibile e digitalizzata attraverso le nuove tecnologie.

Ai tempi, il settore scontava il peso dell’arretratezza degli strumenti e dei metodi. Cosa che – grazie ad aziende come Frog Learning – è stata superata negli anni: oggi, infatti, viviamo un nuovo modo di formare il personale aziendale, attraverso strumenti digitali e metodologie più efficaci e innovative, maggiormente in linea con le esigenze di aziende e utenti.

Frog Learning vive di innovazione e per l’innovazione, puntando sempre al miglioramento continuo e proponendo prodotti e servizi capaci di rispondere al meglio alle richieste del mercato e delle singole realtà aziendali. In questo modo, è oggi una realtà di riferimento per molte grandi imprese (Barilla, Ducati, Lamborghini, Mediaset, Decathlon solo per citarne alcune), le quali si sono affidate a Frog per aggiornare e riorganizzare i propri progetti di formazione.

L’azienda conta attualmente una quarantina di collaboratori – interni ed esterni – e vanta un’organizzazione dinamica, flessibile e inclusivaNe abbiamo parlato con il CEO, Gabriele Catellani.

Portare la tecnologia nella formazione in azienda

“Prima di fondare Frog – spiega Catellani – io e il mio socio, Roberto Sbravati, ci siamo occupati per diverso tempo di consulenza alle aziende, puntando all’efficientamento dei processi interni attraverso diversi strumenti informatici. Molti clienti ci chiedevano come la tecnologia potesse agevolare alcune mansioni, rendendo l’azienda più efficiente e competitiva sul mercato”.

“Nel 2010, occupandoci di processi nel settore HR, ci siamo resi conto che rispetto alle altre aree – come, ad esempio, la logistica e il marketing – quella della gestione del personale risultava meno innovata rispetto alle altre. C’era un gap da colmare e ricevevamo sollecitazioni da parte di numerosi clienti, alla ricerca di sistemi per migliorare e velocizzare le operazioni e le procedure interne”.

Continua Catellani – “Iniziammo così a focalizzarci su training e formazione mediata dalle tecnologie. Al tempo, l’e-learning era caratterizzato da una serie di limiti, oggi risolti: come ad esempio, scarso engagement, assenza di interattività, carenza di subjet matter expert (ovvero un esperto della materia), ecc. Riprendendo in mano tutte le nostre conoscenze e apprendendone di nuove, ci siamo lanciati in quest’avventura”.

“Io vengo dal mondo dell’economia. Il mio primo amore è stato il marketing, che ho studiato alla University of California, San Diego. Prima di fondare Frog, io e il mio socio Roberto ci siamo iscritti a un master su metodi e tecnologia per l’E-learning, a Firenze; che ci ha dato i giusti stimoli per creare Frog Learning. Un nome – lo ammetto! – apparentemente insolito per un’azienda che, però, ha un legame affettivo: lo ha scelto mia figlia, ancora bambina.”

La metodologia Frog

Frog non fornisce contenuti. “Solitamente – continua Catellani – lo fa l’azienda o un Subject Matter Expert. Noi ci occupiamo di renderli accattivanti, fruibili e interessanti per chi deve imparare, cercando di realizzare un prodotto capace di soddisfare tutte le esigenze. Non a caso ci definiamo una ‘boutique dell’E-learning’. Per noi la qualità è tutto!”.

Attualmente Frog propone diversi metodi di apprendimento e – vista la propulsione all’innovazione continua – ne sta realizzando di nuovi, investendo fortemente in Ricerca e Sviluppo. Uno di questi (in fase di roll out) si basa sull’applicazione della Realtà Aumentata all’interno dell’esperienza formativa, al fine di generare maggiore interattività e coinvolgimento rispetto alle metodologie classiche.

“Immaginiamo la comodità per un utente – dice il CEO di Frog – di potersi formare non in aula, ma direttamente on site. Se io, ad esempio, sono un visual merchandiser (la persona che posiziona il prodotto sugli scaffali) seguo il corso E-learning e contemporaneamente sperimento quello che sto imparando direttamente sul posto di lavoro, attraverso una applicazione su smartphone che integra la realtà aumentata al portale di apprendimento Moodle. Ecco cos’è l’experience learning”.

Un’app per ottimizzare il learning by doing

Quello di Frog non è il primo esperimento di applicazione della realtà aumentata alla formazione. Infatti, negli anni, più soggetti hanno provato a sviluppare prodotti di questo tipo. I problemi principali di quelle soluzioni sono stati da sempre gli stessi: gli ingenti costi e la difficolta di applicare questo tipo di formazione a tutta la popolazione aziendale.

Per questo motivo, Frog ha concentrato molte delle sue energie e competenze per superare tali limiti, realizzando una soluzione economicamente accessibile e dalla facile industrializzazione.

Si tratta, insomma, di una app dedicata alla formazione che permette di orientare e ottimizzare le dinamiche di learning by doing, fruendo di contenuti interattivi e inscenando le quotidiane attività lavorative. Gli utenti possono così accedere a corsi online, video tutorial, documenti di supporto e risorse aggiuntive direttamente dall’app e on site, sul proprio luogo di lavoro.

L’azienda ha poi in cantiere numerosi progetti imprenditoriali. Ad esempio, l’espansione verso i mercati esteri; l’applicazione sistematica dell’Intelligenza Artificiale nei suoi processi interni; la realizzazione di portali intranet Sharepoint, capaci di migliorare la comunicazione e la collaborazione dei dipendenti in azienda.

I valori aziendali: work-life balance e lavoro di squadra

“Quando abbiamo fondato Frog – racconta Catellani – non volevamo ripetere errori già vissuti sulla nostra pelle. La nostra azienda doveva essere diversa! Abbiamo così stabilito delle linee guida molto precise, fondate sulla diversity & inclusion, gender equality e work-life balance. Per questo, fin da subito, abbiamo concesso tutto ciò che facilitava i nostri collaboratori nel gestire la vita privata, entro i limiti di legge: smart working, flessibilità oraria, nessun dress code, ecc.” 

Prima di lasciarci, Catellani ha raccontato un aneddoto di cui è particolarmente fiero. “Durante il primo lockdown, una nota casa automobilistica italiana del settore luxury fu costretta – come molte altre aziende – a interrompere la produzione. Di fronte a questa problematica, decise di avviare un progetto di formazione E-learning, capace di potenziare le competenze della popolazione aziendale rimasta a casa, in vista del ritorno alla normalità.

Il progetto era già stato approvato e doveva essere lanciato entro il 2020. Tuttavia, all’esplosione della pandemia, non c’era nulla di pronto. Così, nel giro di due settimane abbiamo allestito un portale di apprendimento virtuale e formato tutte le risorse nei successivi sei mesi. A ottobre di quello stesso anno mi è arrivata una mail dal direttore del personale, in cui ci ringraziava per aver risolto, in tempi brevi, quello che per loro rischiava di essere un problema organizzativo”. 

 

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