Cassa integrazione, come si ottiene l’anticipo dell’assegno?

(foto Shutterstock)

I dipendenti in cassa che non riceveranno il trattamento di integrazione salariale dall’azienda avranno un anticipo fino a 1400 euro dalle banche. Ecco come ottenerlo

Non tutti i lavoratori dipendenti in cassa integrazione riceveranno il pagamento del trattamento di integrazione salariale direttamente dalle loro aziende, per le quali sarà previsto poi un conguaglio.

COME FUNZIONA L’ANTICIPAZIONE E CHI PUÒ CHIEDERLA?

I lavoratori dipendenti sospesi dal lavoro a causa dell’emergenza coronavirus possono chiedere alla banca una anticipazione del trattamento di integrazione salariale ordinario e in deroga, in attesa del pagamento da parte dell’Inps.

L’anticipazione avviene tramite l’apertura di credito in un conto corrente apposito (se richiesto dalla banca), per un importo forfettario complessivo massimo di 1.400 euro.

PERCHÉ LE BANCHE ANTICIPANO IL TRATTAMENTO?

La possibilità di chiedere l’anticipazione alle banche deriva dalla Convenzione stipulata il 30 marzo 2020 tra ABI (Associazione Bancaria Italiana), organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, alla presenza del Ministro del Lavoro.

Si tratta di un’iniziativa pensata per aiutare i lavoratori dipendenti e le loro famiglie, che potrebbero venire a trovarsi in difficoltà economiche a causa del ritardo del pagamento da parte dell’Inps.

COSA SI DEVE FARE PER OTTENERE L’ANTICIPAZIONE?

Per ottenere l’anticipazione, il lavoratore deve presentare la domanda a una delle banche che  applicano la Convenzione; sul sito dell’ABI è possibile consultare l’elenco delle banche aderenti.

Prima, però, è necessario che il datore di lavoro abbia presentato la domanda per il trattamento di integrazione salariale per emergenza Covid-19, con richiesta di pagamento diretto da parte dell’Inps.

Le banche possono effettuare un’istruttoria del merito creditizio, un controllo quindi delle informazioni necessarie, prima di procedere all’apertura del credito e devono fornire tempestiva risposta al lavoratore circa l’esito della sua domanda.  

I 1.400 EURO SONO LA RETRIBUZIONE DEL MESE IN CUI LI OTTENGO?

No, 1.400 euro è l’importo massimo dell’anticipazione, parametrati a 9 settimane di sospensione a zero ore; in caso di durata inferiore oppure di part-time, l’importo è proporzionalmente ridotto.

SONO OBBLIGATO AD ANDARE IN BANCA PER OTTENERE L’ANTICIPAZIONE?

No, le banche favoriranno l’utilizzo di modalità telematiche, limitando il più possibile l’accesso fisico alle filiali; questo sempre nell’ottica di contrastare la diffusione del virus.

I lavoratori possono rivolgersi per telefono alla propria banca per chiedere il supporto necessario per presentare la domanda di anticipazione.

I 1.400 EURO SONO UN BONUS O UN FINANZIAMENTO CON COSTI A MIO CARICO?

I 1.400 euro non sono un “bonus”, ma una anticipazione del trattamento di integrazione salariale mediante apertura di credito in conto corrente.

Tuttavia, in coerenza alla finalità e valenza sociale dell’iniziativa, le banche che applicano la Convenzione adotteranno condizioni di massimo favore al fine di evitare costi per il lavoratore, relativi all’apertura dell’apposito conto corrente e alla correlata apertura di credito.

L’apertura di credito cessa con il versamento da parte dell’Inps del trattamento di integrazione salariale e, comunque, non potrà avere durata superiore a 7 mesi.

Attenzione, però: in caso di mancato accoglimento della domanda di integrazione salariale o di mancato pagamento da parte dell’Inps nei 7 mesi, sarà il lavoratore a dover estinguere il debito entro 30 giorni dalla richiesta della banca; se non lo fa, la banca comunicherà al datore di lavoro il saldo a debito del conto corrente e il datore dovrà versare su quel conto gli emolumenti e tutte le componenti retributive spettanti al lavoratore, fino a concorrenza del debito.

QUANTO DURA LA CONVENZIONE?

La Convenzione stipulata il 30 marzo 2020 scadrà il 31 dicembre 2020, fermo restando il completamento delle anticipazioni già in atto.

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