Auto aziendale come fringe benefit: come funziona nel 2025

Benefit auto aziendale
(foto Shutterstock)

Il datore di lavoro può darti l'auto aziendale come benefit e permetterti di usarla solo per lavoro o anche per i tuoi spostamenti personali

L’auto aziendale resta un benefit molto diffuso, ma nel 2025 cambia come si calcola la tassazione.

Il datore di lavoro può darti un’auto aziendale e permetterti di usarla anche per gli spostamenti personali, ma questo non significa che sia “gratis”. Quando la usi anche fuori dal lavoro, una parte del suo valore viene considerata un vantaggio in busta paga, su cui si calcolano tasse e contributi.

Con le regole introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 e con i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, cambiano i criteri per il fringe benefit. La cifra su cui si calcolano imposte e contributi dipende dal tipo di alimentazione del veicolo e non più dalle emissioni di CO2.

Per capire quanto pagherai, serve fare un calcolo che tiene conto del valore dell’auto e della motorizzazione. Nei prossimi paragrafi vediamo cosa cambia, in modo da farti capire meglio l’impatto sul tuo netto in busta paga.

Cos’è l’auto aziendale

L’auto aziendale è un’auto comprata dall’azienda e messa a disposizione di chi lavora, soprattutto per esigenze legate al lavoro, come trasferte o spostamenti per attività aziendali.

In alcuni casi puoi usarla anche fuori dall’orario di lavoro, per esigenze personali. Attenzione però, questo uso deve essere scritto in modo chiaro nella lettera di assegnazione dell’auto oppure nel regolamento aziendale. Se non è previsto, puoi usarla solo per gli spostamenti legati al lavoro.

Quando hai questo benefit, è importante rispettare le regole stabilite dall’azienda ed evitare usi non consentiti. Se non le rispetti, l’azienda può toglierti l’auto e, nei casi più gravi, possono esserci anche conseguenze disciplinari fino al licenziamento.

Auto aziendale come fringe benefit: come funziona

L’uso dell’auto aziendale rientra tra i fringe benefit, cioè i beni e i servizi che l’azienda ti mette a disposizione e che si aggiungono allo stipendio. In pratica è una parte di retribuzione in più, anche se non ti arriva come soldi sul conto.

L’auto aziendale, insieme per esempio all’alloggio, è uno dei fringe benefit più comuni. Le regole sono stabilite dal TUIR, cioè il testo che raccoglie le principali norme sulle imposte. In particolare, l’articolo 51 spiega quando e come l’uso dell’auto aziendale viene considerato parte del tuo reddito.

Questo significa che il valore del benefit può diventare imponibile, quindi potrebbero esserci contributi e tasse, quando supera una certa soglia. Di norma la soglia di esenzione è 258,23 € l’anno, ma per il 2025 è stata alzata a 1.000,00 €, oppure a 2.000 € se hai figli a carico.

Fringe benefit auto aziendale in busta paga

Secondo il TUIR, quando usi l’auto aziendale anche per motivi personali, una parte del suo valore viene conteggiata come fringe benefit. In pratica, il valore che viene considerato in busta paga può andare dal 10% al 50% di quanto risulta dalle tabelle ACI, che sono prospetti nazionali usati per stimare il costo di utilizzo di un’auto. Il calcolo si basa su una percorrenza standard di 15.000 km all’anno.

Che cosa significa, in concreto? Si parte dal costo di utilizzo del veicolo, cioè una stima delle spese che una persona sosterrebbe per usarlo, insieme a una quota legata al costo di acquisto. Le tabelle ACI mettono già insieme questi dati e indicano quanto costa, per quel modello di auto, percorrere 15.000 km. Da lì si ricava il valore del fringe benefit.

Attenzione, queste regole valgono solo per l’auto aziendale a uso promiscuo, cioè quando puoi usarla sia per lavoro sia per spostamenti personali. Questa possibilità deve essere indicata chiaramente nella lettera di assegnazione dell’auto o nel regolamento aziendale. Se è prevista, il benefit comporta un importo che viene considerato in busta paga e può incidere su tasse e contributi.

Auto aziendale come fringe benefit conviene?

Con le regole entrate in vigore da gennaio 2025, l’auto aziendale come fringe benefit può essere più conveniente soprattutto se l’azienda ti assegna un veicolo elettrico o ibrido plug-in. Il motivo è semplice. La quota che viene considerata per calcolare tasse e contributi dipende dal tipo di alimentazione:

  • 10% per le auto elettriche;
  • 20% per le ibride plug-in;
  • 50% per le auto a benzina o diesel.

In pratica, se hai un’auto aziendale elettrica, l’importo che pesa in busta paga tende a essere più basso. Di conseguenza, anche l’effetto su IRPEF e contributi è più limitato.

Il valore su cui si calcola tutto si prende dalle tabelle ACI, sempre sulla percorrenza standard di 15.000 km. Nel caso dell’elettrico, viene considerato solo il 10% di quel valore. Lo stesso criterio vale per le plug-in con il 20% e per le auto tradizionali con il 50%.

Meglio auto aziendale o aumento stipendio?

Come spesso succede, la risposta è dipende. Dipende da quanto è l’aumento e da come viene riconosciuto. Inoltre, anche se l’auto aziendale può farti risparmiare molto sui costi di uso e manutenzione, resta un benefit che l’azienda può toglierti, a meno che non ci siano accordi specifici.

Se devi scegliere tra auto aziendale e aumento di stipendio, ti conviene considerare questi punti:

  • l’aumento di stipendio incide su tutte le mensilità, aumenta anche la quota che si accantona per il TFR e fa crescere in modo più stabile i contributi utili per la pensione;
  • l’auto aziendale può ridurre in modo netto le spese legate alla tua auto, come carburante, manutenzione e gestione, e in alcuni casi il risparmio mensile può essere più alto dell’aumento proposto.

Calcolo fringe benefit auto aziendale

Il calcolo del fringe benefit dell’auto aziendale per il 2025 è abbastanza semplice. Si parte dal costo chilometrico del veicolo, che trovi nelle tabelle ufficiali dell’Automobile Club d’Italia (ACI) pubblicate ogni anno, e lo si moltiplica per una percorrenza standard di 15.000 km.

Sul risultato si applica poi una percentuale che cambia in base al tipo di alimentazione dell’auto.

Facciamo un esempio. Se il costo chilometrico è 0,51 €/km, il calcolo di partenza è 0,51 * 15.000 = 7.650.

A questo punto applichi la percentuale prevista. Se l’auto è una plug-in, si usa il 20%, quindi 7.650 * 20% = 1.530 €.

Questi 1.530 € sono la cifra su cui si calcolano contributi e imposte nell’anno. Le trattenute poi vengono distribuite in busta paga, tenendo conto anche dell’eventuale soglia di esenzione prevista per i fringe benefit in quell’anno.

Tassazione auto aziendale 2025: le ultime novità

Dal 2025 sono entrate in vigore nuove regole per tassare le auto aziendali concesse in uso promiscuo, cioè quando puoi usarle anche per spostamenti personali. La novità principale è questa. Non conta più la CO2 emessa, ma il tipo di alimentazione del veicolo.

Per capire come funziona la tassazione nel 2025, devi distinguere i casi. Se il contratto è stato firmato entro il 31 dicembre 2024, oppure se l’auto è stata ordinata entro quella data e consegnata entro il 30 giugno 2025, continuano a valere le regole precedenti. In quel caso il calcolo resta basato sulle emissioni, con percentuali che andavano dal 25% al 60%. Questo metodo continua ad applicarsi fino a quando scade l’accordo con cui ti è stata assegnata l’auto.

C’è poi una regola di passaggio per i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e consegnati tra il 1° gennaio 2025 e il 30 giugno 2025. Anche in questa situazione si usa ancora la disciplina precedente.

Per i contratti conclusi dal 1° gennaio 2025 in poi, invece, tutte le nuove assegnazioni devono seguire le nuove regole di calcolo.

Detrazione auto aziendale: tutte le novità del 2025

Nel 2025 il tema dell’auto aziendale resta importante soprattutto per le aziende che gestiscono flotte o assegnano veicoli a chi lavora.

Per l’IVA, sulle auto concesse in uso promiscuo la regola conferma, fino al 31 dicembre 2025, una detrazione del 40% sull’IVA pagata per acquisto, noleggio o manutenzione. In alcuni casi particolari, per esempio quando il veicolo è usato solo per l’attività dell’azienda, la detrazione può arrivare fino al 100%.

Detrazione e deduzione dei costi dell’auto, però, sono temi che riguardano soprattutto l’azienda. Se sei dipendente, non si parla di una “detrazione” diretta nella tua dichiarazione dei redditi.

Auto aziendale uso promiscuo: quali sono le differenze

Le differenze tra auto aziendale e auto aziendale a uso promiscuo dovrebbero ormai essere più chiare.

In generale, l’auto aziendale viene usata soprattutto per gli spostamenti durante l’orario di lavoro, o comunque per esigenze legate solo all’attività dell’azienda.

L’auto aziendale a uso promiscuo, invece, ti permette di usare la vettura sia per lavoro sia per gli spostamenti personali. In questo caso in busta paga compare una trattenuta, che di solito è più bassa rispetto ai costi che avresti per comprare e mantenere un’auto privata.

Utilizzo auto aziendale per scopi personali

Per riassumere le due possibilità più comuni, puoi distinguere tra uso solo per lavoro e uso promiscuo.

Se l’auto è concessa solo per lavoro, la usi esclusivamente per svolgere la tua attività. In questo caso di solito non viene considerata un fringe benefit, perché è vista come uno strumento di lavoro. Questa scelta viene spesso usata anche per evitare di dover rimborsare l’uso della tua auto personale quando devi spostarti per lavoro.

Può capitare, anche se non è frequente, che non ci sia un regolamento aziendale chiaro sull’utilizzo della vettura. In questa situazione è meglio chiedere indicazioni all’azienda. Se non ricevi istruzioni precise, la scelta più prudente è considerare l’auto come utilizzabile solo per motivi di lavoro.

Si parla invece di uso promiscuo quando puoi usare l’auto aziendale anche per spostamenti personali.

Utilizzo auto aziendale sabato e domenica

Puoi usare l’auto aziendale anche il sabato e la domenica, se ti è stata assegnata a uso promiscuo, quindi con la possibilità di usarla anche per esigenze personali.

Attenzione però, questo non significa che l’azienda debba pagarti anche il carburante per gli spostamenti privati. Se l’azienda copre i rifornimenti, di solito è una scelta aggiuntiva che deve essere prevista in modo chiaro nelle regole interne o negli accordi. In mancanza di indicazioni, non puoi considerarlo un diritto automatico.

Cosa succede in caso di revoca dell’auto aziendale?

Se l’azienda revoca l’auto aziendale concessa a uso promiscuo, di solito puoi fare poco. L’unico limite è quello previsto nella lettera di assegnazione, che può indicare un periodo di preavviso, più o meno lungo.

Per questo è utile tenere presente che, per motivi diversi, questo benefit può finire. Se succede, potresti dover organizzarti in tempi brevi per trovare un altro modo per spostarti.

 

Leggi anche:

Auto aziendali elettriche e ibride come fringe benefit

Soglia fringe benefit: regole e novità per il 2025

Qual è la differenza tra fringe benefit e welfare?

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.