Tim, nuova policy contro molestie e bullismo

(foto Shutterstock)

Il progetto coinvolge tutti i 40 mila lavoratori dell’azienda e si articola in azioni di sensibilizzazione, un portale per le segnalazioni anonime di molestie e bullismo, e percorsi di supporto psicologico

Stop a molestie di genere, molestie sessuali e bullismo sul luogo di lavoro: Tim adotta una nuova policy per tutelare la serenità e la dignità delle persone, salvaguardandole da comportamenti sgradevoli. Il nuovo regolamento, adottato a maggio 2021, prevede infatti azioni di sensibilizzazione sul tema, l’attivazione di un portale per le segnalazioni anonime e percorsi di supporto psicologico per aiutare le vittime a far emergere i comportamenti scorretti. 

L’analisi del clima e l’impegno sul fronte del linguaggio

Per prima cosa l’azienda ha voluto comprendere le dimensioni del fenomeno attraverso un’indagine interna rivolta a tutte le donne di Tim, che rappresentano quasi un terzo della popolazione aziendale, a tutti i manager e a coloro che hanno ruoli di responsabilità, sia uomini che donne. Come secondo step, Tim ha deciso di focalizzare il proprio impegno sul linguaggio, che se usato in modo improprio può trasformarsi in molestia. Per questo passaggio l’azienda si è avvalsa della collaborazione con “Parole Ostili”, progetto sociale contro la violenza delle parole. 

L’impegno per l’inclusione e il portale “whistle blowing”

Il lavoro dell’azienda per combattere molestie e bullismo ha coinvolto tutti i 40 mila dipendenti ed è stato ad ampio raggio. Ha riguardato infatti molestie di genere, molestie sessuali, stalking, bullismo e tutti i comportamenti verbali, fisici e psicologici che portano le persone a non stare bene sul posto di lavoro. Chi ritiene di essere stato vittima di questi comportamenti può chiedere aiuto, attraverso diversi canali messi a disposizione dall’azienda. Il primo, interno, è il portale di whistle blowing, dove è possibile segnalare in modo anonimo

Il supporto psicologico e la “Person of trust”

Diversamente, ci si può rivolgere in modo diretto al proprio responsabile o alla direzione risorse umane. O ancora, c’è lo sportello di supporto psicologico, nato con una finalità più generale, ed anche la “Person of Trust”, una figura professionale esterna che potrà fornire dei chiarimenti sulla policy aziendale o sui canali a disposizione per affrontare un’eventuale situazione delicata, senza necessariamente arrivare a una segnalazione.

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