“Unicamente me”, guida di Dove per migliorare l’autostima

img. 1 "mamma e figlia in un momento di relax insieme"
(foto Shutterstock)

Progetto rivolto a genitori, educatori, insegnanti. Obiettivo aiutare bambine e giovani donne ad avere più fiducia in sé stesse e nel proprio aspetto

Una sana dose di buon umore, buoni esempi e un linguaggio positivo, che esalti tutta la bellezza esteriore e interiore che è in ogni giovane donna. Sono alcuni dei consigli di Dove, noto marchio di prodotti per l’igiene personale, per aiutare bambine e ragazze a migliorare la percezione che hanno di sé.

Si chiama “Progetto autostima” e si rivolge a genitori e educatori che hanno a che fare con giovani spesso insoddisfatte del proprio aspetto fisico, in ampia parte vittime di una distorsione a cui tutti i giorni le sottopongono i media e i social network.

img. 2 "Un’immagine della campagna Dove"
(in foto: un’immagine della campagna Dove)

Progetto autostima: una guida per acquisire sicurezza

Il progetto è molto ampio e comprende numerosi articoli, risorse di vario genere per genitori e insegnanti e una guida ricca di numeri, consigli e checklist di autovalutazione.

La premessa è semplice: «Più della metà delle ragazze di tutto il mondo» si legge nel sito «non è sicura del proprio corpo e 8 su dieci evitano di svolgere diverse attività quotidiane, come ad esempio trovarsi con amici e familiari in squadre o club sportivi, poiché non amano il proprio aspetto fisico».

Come aiutarle ad avere un’immagine positiva del proprio corpo e a trovare il senso di sé? Come aiutarle a gestire le insidie dell’adolescenza, quali il bullismo correlato all’aspetto fisico? Come insegnare loro a mangiare in modo sano e ad apprezzare l’attività fisica, senza sviluppare complessi legati al cibo o al proprio corpo? 

Dove risponde con il Progetto autostima e con la guida “Unicamente me”, che raccoglie spiegazioni, consigli e suggerimenti pratici per la vita di tutti i giorni.

Per migliorare l’autostima delle figlie, è bene iniziare dalle mamme

Il primo capitolo della guida è dedicato in realtà alle mamme: l’insoddisfazione e l’insicurezza delle figlie, infatti, ha spesso radici che affondano nelle parole delle mamme, a loro volta donne fragili e scontente del proprio aspetto. L’invito, anche per loro, è ad apprezzarsi di più.

Come? Ad esempio guardando una vecchia foto: forse al tempo quel corpo sembrava pieno di difetti, oggi invece è più facile vederne i pregi. Oppure dando valore al proprio aspetto anche in virtù della sua storia: il corpo di una mamma ha dato la vita, l’ha alimentata per mesi, ha affrontato fatica e difficoltà. E se ne porta le tracce, sono medaglie conquistate sul campo. 

La “checklist” per volersi bene

Una mamma che si vuole più bene, e che non si cruccia troppo dei piccoli, normali difetti, crescerà una bambina più serena. E questo è il primo passo.

Poi, il consiglio principe per le giovani donne è quello di evitare paragoni sbagliati: siamo bombardati da immagini di donne perfette, ma quella perfezione è spesso illusoria: dietro ci sono le sapienti arti del più raffinato make-up, effetti fotografici creati con la giusta posa e le giuste luci, ritocchi e ritocchini in grado di cambiare in modo sostanziale l’aspetto di una persona.

In altre parole, è un modello sbagliato perché finto.

La bellezza è altra, e non è difficile trovarla. Per riuscirci, la guida di Dove indica numerose checklist: una è sull’uso dei media, e comprende indicazioni su come guardare sempre le immagini con occhio critico, cogliere il processo di manipolazione delle immagini, ma anche guardarle semplicemente con una buona dose di buon umore.

Un’altra checklist è sui “discorsi sul corpo”: meglio non farne troppi, o comunque mantenere un tono che non sia sempre e solo di critica. Ce n’è poi una per aiutare le bambine a migliorare la consapevolezza di sé, una per riconoscere e affrontare il bullismo, una per migliorare la comunicazione genitori-figli.

Infine non mancano suggerimenti su cartoni animati, film e consigli di lettura che possono aiutarci (giovani e adulti) a guardare le cose con una prospettiva differente.

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