Quali sono le regole da seguire e i passaggi da fare per assumere un collaboratore domestico
Assumere una colf o una badante è una necessità concreta per molte famiglie che hanno bisogno di aiuto nella gestione della casa o nell’assistenza a persone anziane o non autosufficienti.
Spesso ci si affida al passaparola o ci si arrangia, ma è importante sapere che questo tipo di rapporto richiede il rispetto di precisi obblighi contrattuali e normativi.
Regolarizzare il lavoro, scegliere il giusto inquadramento e seguire le regole previste dal contratto collettivoÈ l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro per regolare determinati aspetti dei contratti individuali di lavoro di un certo settore (es. orario di lavoro, retribuzione minima, ferie, congedi, ecc.). More nazionale non è solo un dovere legale, ma anche una tutela per entrambe le parti.
Per questo, è importante conoscere bene i passaggi fondamentali per assumere correttamente una persona che lavora in casa come collaboratore domestico.
Il rapporto di lavoro domestico ha delle caratteristiche particolari, perché si basa molto sulla fiducia tra chi assume e chi lavora. Nella maggior parte dei casi, il datore di lavoro è una famiglia che ha bisogno di aiuto per gestire una persona cara.
Proprio per queste caratteristiche, e perché chi assume non è un imprenditore, la legge prevede una procedura semplificata per l’assunzione.
I requisiti per assumere una badante o una colf sono meno rigidi rispetto a quelli previsti per le aziende, ma ci sono comunque obblighi precisi da rispettare.
In questo articolo vedremo che tipo di contratto serve, quali elementi vanno considerati e quali sono i passaggi da seguire per fare tutto in modo corretto.
Assumere una badante senza permesso di soggiorno non è consentito dalla legge italiana. La normativa sull’immigrazione richiede che, per lavorare regolarmente, una persona straniera abbia un permesso di soggiorno valido che autorizzi lo svolgimento di un’attività lavorativa.
Questo vale sia per chi vuole assumere una colf extracomunitaria, sia per chi intende regolarizzare una lavoratrice straniera già presente in Italia.
Assumere senza permesso comporta rischi seri: il datore di lavoro può essere soggetto a sanzioni amministrative e penali. Per questo è fondamentale verificare la situazione del lavoratore prima di iniziare il rapporto.
Assumere una badante a tempo pieno significa avviare un rapporto di lavoro continuativo, spesso in convivenza, con un impegno giornaliero che può arrivare fino a 54 ore settimanali.
Questo non esclude la possibilità di avere un contratto a tempo pieno anche con una badante non convivente, cioè una persona che non vive in casa con chi assiste.
In questi casi è importante valutare non solo gli aspetti contrattuali, ma anche quelli economici. Uno dei dubbi più frequenti riguarda proprio quanto costa assumere una badante a tempo pieno.
Quando l’assistenza non è continua, puoi valutare l’opzione di assumere una badante part time, con un impegno orario più limitato e flessibile.
Questa scelta è comune anche per chi ha bisogno di una colf a ore o solo per poche ore alla settimana, ad esempio per svolgere alcune faccende domestiche o dare un supporto saltuario a una persona anziana ancora autonoma.
Anche in questi casi è fondamentale rispettare le regole del contratto collettivo.
Chi si chiede quanto costa una badante part time deve considerare, oltre agli aspetti già visti, che fare lavorare più ore rispetto a quelle previste dal contratto comporta costi aggiuntivi, che possono variare dal 20% al 60% in più per ogni ora extra.
Quando hai bisogno di assumere una badante, è importante sapere a chi rivolgersi per farlo in modo corretto e sicuro.
Ci sono diverse possibilità, tra cui:
Anche alcune associazioni di categoria, dedicate ai datori di lavoro domestico, offrono servizi di supporto durante l’assunzione.
Attenzione: è fondamentale fare tutte le comunicazioni agli enti competenti prima del giorno in cui inizia il contratto, per evitare sanzioni.
Capire quanto costa una badante è uno dei primi passi per chi ha bisogno di questo tipo di aiuto.
Il costo può cambiare in base a diversi fattori, tra cui:
Oltre allo stipendio mensile, ci sono altri costi da considerare, come i contributi INPS, eventuali indennità (ad esempio per malattia) e il TFR.
Se ti stai chiedendo quanto costa assumere una colf o una badante, è importante tenere conto sia della retribuzione sia di tutte le spese previste dal contratto collettivo.
Per avere un’idea chiara e precisa, è utile richiedere una simulazione di costo, basata sulle reali esigenze della tua famiglia.
L’INPS offre diversi canali per fare la comunicazione obbligatoria di assunzione, quindi assumere una colf o una badante in regola può essere più semplice di quanto pensi.
Puoi fare la comunicazione:
Attenzione: la comunicazione è obbligatoria anche per il periodo di prova e per lavori discontinui o saltuari.
Quando vuoi fare un contratto per una badante o per una colf, la prima cosa da capire è per quale tipo di assistenza hai bisogno.
Questo tipo di lavoro può prevedere:
Nel primo caso si parla di contratto per badante non convivente, nel secondo di contratto per badante convivente.
In entrambi i casi, è sempre previsto il riconoscimento di pause, giorni di riposo e ferie, secondo quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale applicato.
Il CCNL colf e badanti definisce diversi livelli di inquadramento, in base alle mansioni svolte, e prevede tabelle retributive specifiche sia per chi convive che per chi non convive con la persona assistita.
Dovrai anche decidere la durata settimanale del lavoro. Ad esempio:
Nel caso dell’assunzione di colf e badanti, la normativa italiana non prevede l’obbligo della visita medica preassuntiva, a differenza di quanto accade in altri settori dove è prevista la sorveglianza sanitaria. Fanno eccezione solo alcuni casi particolari, come ad esempio i lavoratori minorenni.
Il lavoro domestico rientra infatti tra le attività escluse dagli obblighi di medicina del lavoro, come indicato nel Testo UnicoL’insieme delle norme che disciplinano una specifica materia. Oltre al TU per la maternità, in tema di materie giuslavoristiche, sono di primaria importanza i testi unici sulla sicurezza sul lavoro e sull’assicurazione degli infortuni infortuni sul lavoro. More sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tuttavia, nulla vieta al datore di lavoro di richiedere una visita medica volontaria, soprattutto se la mansione è delicata, come nel caso dell’assistenza a persone anziane o non autosufficienti. In questi casi, è importante agire nel rispetto delle regole sulla privacy e sulla gestione dei dati sanitari.
Il primo passo per poter procedere con l’assunzione di un collaboratore domestico consiste nel preparare un documento scritto tra le parti che contenga tutti gli elementi essenziali previsti dalla legge e dai contratti collettivi.
Come tutti i contratti di lavoro, anche in questo caso i dettagli che non possono mancare sono:
Ci saranno, poi, delle specifiche che riguardano altri aspetti, come ad esempio:
È sempre bene fare comunque riferimento al contratto collettivo che si andrà ad applicare, perché è lì che sono specificati tutti gli elementi che è obbligatorio inserire.
Preparare un contratto di lavoro non è semplice. Dunque, in caso di dubbi, puoi affidarti a un esperto, come ad esempio un consulente del lavoro o un Caf.
La comunicazione di assunzione deve essere inviata all’INPS entro la mezzanotte del giorno prima rispetto a quello in cui la persona inizierà a lavorare, anche se si tratta di un giorno festivo.
Facciamo un esempio: se hai scelto una colf che inizierà il 3 giugno, la comunicazione va inviata entro la mezzanotte del 2 giugno, anche se quel giorno è festivo. Naturalmente puoi inviarla anche nei giorni precedenti.
Una volta completata la procedura con l’INPS, non servono altre comunicazioni. L’invio vale anche per l’iscrizione all’INAIL, cioè per la copertura assicurativa, e si estende in automatico a tutti gli altri enti previsti.
Per questo tipo di contratto è importante fare una distinzione tra annullamento e cessazione del rapporto.
Hai tempo cinque giorni dopo la data di inizio per annullare la comunicazione di assunzione. Questo può succedere, ad esempio, se ci sono nuovi accordi tra le parti, come lo spostamento della data di inizio lavoro di un mese.
Se invece sono passati più di cinque giorni dalla data indicata, bisogna fare una comunicazione di cessazione vera e propria.
Esiste però un caso in cui non è obbligatorio fare la comunicazione di assunzione: quando si utilizzano prestazioni di lavoro occasionale.
In queste situazioni puoi usare il Libretto Famiglia, che consente anche di pagare lavori domestici svolti in modo saltuario.
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