1
2
Quando un lavoratore decide di interrompere il rapporto di lavoro subordinato allora deve rassegnare le proprie dimissioni. Si tratta di un momento importante della propria vita professionale ed è importante farlo nella maniera corretta, eseguendo tutti i passaggi previsti dalle normative vigenti.
Nel gergo comune si è soliti utilizzare l'espressione "mi sono licenziato" quando un lavoratore decide di interrompere il proprio rapporto con un'azienda. Quel modo di dire è però errato dal punto di vista della terminologia, perché in caso di cessazione del contratto da parte del dipendente bisogna parlare di dimissioni. Il licenziamento si manifesta quando invece il rapporto lavorativo cessa per volontà del datore.
Le dimissioni volontarie da parte del lavoratore possono essere presentate soltanto in modalità telematica, come definito dal cosiddetto Jobs Act del 2016. Il dipendente non è più tenuto a presentare un documento cartaceo al proprio datore, ma dovrà seguire una procedura ben precisa completamente online, rispettando alcune regole a seconda della tipologia di rapporto determinata dal proprio contratto.
Per presentare le dimissioni dal lavoro bisogna seguire determinate procedure ed è importante conoscere i tempi di preavviso previsti dal contratto. Viene infatti riconosciuto un determinato intervallo di tempo prima dell'effettiva cessazione del rapporto, che le parti sono tenute a rispettare per evitare che il soggetto che subisce il recesso, ne rimanga troppo penalizzato. Soltanto i dipendenti a tempo indeterminato devono osservare il preavviso, che invece non è previsto per i lavoratori a tempo determinato, che di norma non possono rassegnare le dimissioni prima della fine del contratto.
Come viene riportato dall'INPS, dal 12 marzo 2016 il lavoratore deve comunicare le proprie dimissioni attraverso una procedura online disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per presentare le dimissioni è necessario accedere al portale utilizzando le proprie credenziali SPID o la Carta d'Identità Elettronica (CIE). A quel punto si dovrà compilare il modulo online dedicato, seguendo tutte le istruzioni del caso. Se un soggetto fosse impossibilitato ad adempiere a questa pratica in autonomia, allora potrà rivolgersi a un patronato, a un'organizzazione sindacale o a un consulente del lavoro.
Questa procedura va eseguita da tutti i lavoratori subordinati, a eccezione di chi svolge mansioni di tipo domestico (serve una comunicazione all'INPS) e da chi ha un figlio di età inferiore ai tre anni (in questo caso il lavoratore potrà presentare una lettera di dimissioni cartacea a patto che poi venga convalidata dagli uffici territoriali dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro).
Il datore di lavoro riceverà una PEC (un messaggio di posta certificata) in cui viene riportato che il dipendente ha presentato le proprie dimissioni e la relativa decorrenza. Si può procedere senza aver parlato in precedenza con il proprio responsabile. Il lavoratore ha anche il diritto di ripensarci e ha sette giorni di tempo per eventualmente revocare le proprie dimissioni.