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CCNL turismo

Il CCNL turismo interessa tutti i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo, quindi dell’ospitalità. In questa sezione troverai tutti gli approfondimenti e le novità su questo contratto collettivo nazionale.

Com’è facile immaginare, si tratta di un contratto collettivo che riguarda molti lavoratori in Italia: parliamo di oltre un milione di persone, più di 300.000 piccole e grandi imprese; secondo Confcommercio il settore vale oltre 80 miliardi di euro di fatturato all’anno. Rientrano in questo settore strutture di ospitalità turistica come hotel e pensioni, ma anche agenzie di viaggio, rifugi di montagna e stabilimenti balneari. 

Il contratto CCNL turismo è in fase di rinnovo, è scaduto nel 2021.

Contratto collettivo nazionale di lavoro turismo

Il CCNL pubblici esercizi, ristorazione e turismo prevede la classificazione dei lavoratori in dieci categorie. Il livello A e B sono i quadri, mentre gli altri dipendenti sono classificati in altri otto livelli, vediamo quali sono le loro caratteristiche in ordine crescente dal settimo al primo:

  • livello settimo: semplici attività da svolgere anche con macchine già attrezzate
  • sesto: attività per cui servono un normale addestramento pratico ed elementari conoscenze professionali
  • sesto super: mansioni di normale complessità, svolte da lavoratori con adeguate capacità tecnico-pratiche
  • quinto: mansioni esecutive che richiedono conoscenze qualificate
  • quarto: autonomia esecutiva e mansioni specialistiche, per cui servono conoscenze specifiche
  • terzo: mansioni di concetto, autonomia operativa, specifica ed adeguata capacità professionale
  • secondo: mansioni con autonomia operativa, funzioni di controllo o ispettive
  • primo: funzioni con elevata autonomia operativa, direzione esecutiva

Contratto collettivo nazionale turismo: ulteriori info

Gli impiegati tutelati dal contratto collettivo nazionale del turismo e pubblici esercizi maturano mese dopo mese un totale di 26 giorni di ferie e 104 ore di permessi retribuiti ogni anno. A questi si sommano anche festività nazionali come il 25 aprile, altri giorni festivi come Natale, Ferragosto, il 1° novembre e il santo patrono locale.

Sono previste nel contratto tredicesima e quattordicesima: la tredicesima versata prima di Natale e la quattordicesima a luglio. Entrambe sono calcolate in base ai mesi lavorati durante l’anno: la mensilità aggiuntiva sarà intera per chi ha lavorato per tutti i dodici mesi precedenti, altrimenti calcolata in proporzione ai mesi lavorati.

È prevista dal CCNL turismo la possibilità per i lavoratori genitori di prendere un congedo parentale. L’opportunità vale sia per i padri che per le madri, che possono avere fino a sei mesi ciascuno di congedo, da utilizzare entro i primi dodici anni dei figli. Il congedo può essere sia su base giornaliera che oraria, sia continuativo che spezzato. I lavoratori studenti, invece, possono ottenere in un triennio fino a 150 ore di permesso per lo studio.

Il contratto collettivo nazionale del turismo prevede anche l’accesso volontario al fondo Fon.Te come forma di previdenza complementare, che si aggiunge cioè a quella prevista dallo Stato. L’iscrizione è volontaria, i lavoratori possono scegliere in autonomia se destinare il TFR a questo fondo. Chi si iscrive deve pagare inoltre una quota associativa, che viene divisa tra dipendenti e aziende.

L’assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori a tempo indeterminato del settore è affidata invece a Fondo Est, che propone tariffe vantaggiose, rimborsi o esenzioni per visite e servizi dedicati alla salute, ma anche per spese come occhiali, lenti, apparecchi dentali. Questa tutela riguarda dipendenti a tempo pieno, part time e apprendisti, che devono essere iscritti dalle aziende. È richiesto il pagamento di una somma iniziale e di un contributo mensile di 15 euro a carico dell’azienda. Anche il dipendente a tempo determinato con contratto superiore a 3 mesi può chiedere, per iscritto, di aderire al Fondo Est.