Sindacato: tutto quello che c’è da sapere

Le organizzazioni sindacali tutelano i diritti dei lavoratori: vediamo come funzionano e quali sono quelle principali

Cosa sono i sindacati

I sindacati sono associazioni che hanno come proprio scopo la tutela dei diritti dei lavoratori. La loro funzione e la loro attività sono tutelate a livello Costituzionale. L’art. 29 della Costituzione prevede infatti che “l’organizzazione sindacale è libera”. È questo principio, chiamato anche di libertà sindacale, che sancisce il diritto costituzionale di organizzare un proprio sindacato e di esercitare l’attività sindacale a difesa dei lavoratori. 

C’è anche un altro aspetto della libertà sindacale: ciascuno è libero di non iscriversi ad alcun sindacato e dunque nessuno può essere obbligato a tesserarsi per una sigla sindacale. 

La libertà sindacale riguarda dunque molti aspetti:

  • libertà di organizzare un sindacato;
  • libertà di iscriversi a un’organizzazione sindacale;
  • libertà di fare propaganda sindacale;
  • libertà di non iscriversi a alcuna sigla.

Tecnicamente i sindacati sono “associazioni non riconosciute”. L’articolo 39 ha previsto la registrazione dei sindacati per permettergli di avere personalità giuridica, ma questa norma ha sempre trovato la resistenza delle sigle sindacali e non è mai stata applicata. Ciò non ha comunque impedito ai sindacati di operare quali “associazioni non riconosciute”.

Che cosa fanno i sindacati?

I sindacati tutelano i diritti dei lavoratori e la loro attività riguarda più aspetti:

  • assistenza del singolo lavoratore in una vertenza individuale;
  • rappresentanza generale dei lavoratori nei confronti dell’azienda, ad esempio in caso di rinnovo di contratti aziendali, cambi appalto, crisi aziendali;
  • rappresentanza con enti e istituzioni;
  • assistenza fiscale e CAF.

Quali sono le principali organizzazioni sindacali 

Non esiste una vera e propria classifica nazionale dei sindacati. Possiamo però elencare quelli maggiormente rappresentativi sul piano nazionale.

Sono i cosiddetti sindacali confederali, vediamoli nel dettaglio.

CGIL sindacato

CGIL sta per Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Il sindacato CGIL è la più antica organizzazione sindacale italiana e anche una di quelle con il maggior numero di iscritti.

UIL sindacato

UIL sta per Unione Italiana del Lavoro. Il sindacato UIL è una confederazione sindacale nata nel 1950.

CISL sindacato

CISL sta per Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori. Il sindacato CISL è anche questo una confederazione sindacale fondata nel 1950. È un sindacato di ispirazione cattolica, infatti in passato è stata legata alla Democrazia Cristiana, anche se è sempre rimasta autonoma.

Perché si chiamano confederali?

Perché la sigla più famosa è l’unione di tutte le categorie dei lavoratori. In Italia, infatti, il sindacato è organizzato per categoria merceologica, ossia per settore di attività. 

Ogni settore di attività ha la propria sigla sindacale, che poi fa riferimento alla sigla nazionale. Vediamo alcuni esempi:

  • nel settore metalmeccanico, la CGIL ha la FIOM, la CISL ha la sigla FIM, UIL opera con la UILM;
  • nel trasporto, la CGIL opera come FILT, la CISL con la FIT, la UIL con UIL- Trasporti;
  • nel commercio, la CGIL opera con FILCAMS, la CISL ha la FISASCAT, la UIL con UILTUCS.

Tutte le singole federazioni di ogni settore sono poi confederate all’interno dell’associazione nazionale. Per questo motivo le tre sigle vengono chiamate anche sindacati confederali. Tornando all’esempio sopra riportato, la CGIL è la confederazione che riunisce le federazioni FIOM, FILT, FILCAMS oltre a tutte quelle degli altri settori.

Altre organizzazioni sindacali

Come accennato, esistono veramente tante sigle sindacali ed elencarle tutte sarebbe impossibile. Vediamone però alcune altre, oltre alle più famose CGIL, CISL e UIL.

UGL sindacato

L’Unione Generale del Lavoro è un’organizzazione sindacale nata nel 1996. È l’erede di un altro sindacato storico, la CISNAL.

USB sindacato

Il sindacato USB (Unione Sindacale di Base) è un sindacato recente, infatti è nato nel 2010, anche se dalla fusione di due organizzazioni preesistenti (SdL Intercategoriale e RdB).

Come si fa l’iscrizione al sindacato 

Ci sono molti modi per iscriversi a un sindacato, vediamo i più diffusi:

  • tesseramento in azienda: durante le assemblee o le riunioni sindacali o semplicemente contattando il rappresentante sindacale;
  • tesseramento in sede: ad esempio, presso i CAF o le sedi dei sindacati;
  • iscrizione on line: alcuni sindacati consentono di iscriversi direttamente dal proprio sito internet.

Molto spesso l’iscrizione al sindacato è chiamata in gergo anche “delega”: con l’iscrizione infatti il lavoratore “delega” il pagamento della quota associativa a favore del sindacato e “delega” inoltre la rappresentanza dei propri interessi a favore dell’organizzazione sindacale.

Quanto costa iscriversi al sindacato?

La quota associativa dipende da ciascuna sigla sindacale. Indicativamente non supera una percentuale dell’1% dello stipendio mensile. Ad esempio, il contributo sindacale nel settore metalmeccanico si aggira tra i 15 e i 18 euro mensili. Il contributo sindacale è pagato dall’azienda direttamente al sindacato grazie al meccanismo della delega che abbiamo visto nel paragrafo precedente. Si tratta comunque di importi della retribuzione del lavoratore che invece che essere pagati al dipendente vengono versati direttamente al sindacato.

Come si fa la disdetta dell’iscrizione sindacato 

Se non si vuole più aderire a un sindacato, è necessario manifestare la propria volontà di recesso in forma scritta, osservando la tempistica e le condizioni previste dallo statuto di ogni sindacato.

 

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