Le grandi aziende investono nella riqualificazione degli spazi di lavoro: chiedono alle archistar di progettare luoghi del benessere
Trasformare la fabbrica e i luoghi tipici dell’industria manifatturiera in spazi belli e confortevoli, per far sì che le persone lavorino meglio e più volentieri. Questa è la nuova tendenza avviata da alcuni tra i più importanti gruppi industriali italiani nell’ultimo periodo, che stanno letteralmente riprogettando i luoghi di lavoro, per favorire il benessere dei dipendenti e dei collaboratori.
Sta iniziando una nuova stagione, che vede molte aziende italiane decise a investire per rinnovare le proprie sedi e, in alcuni casi, anche le aree produttive connesse, o le zone del territorio limitrofe alla sede aziendale. L’imperativo è: riqualificare il patrimonio edile esistente valorizzandolo e facendo sì che le strutture industriali rinnovate si integrino meglio con il paesaggio circostante.
Le ristrutturazioni che vengono avviate in questo periodo da gruppi come Furla, Ferrero o Bonfiglioli, tanto per citarne alcuni, rispondono alle necessità funzionali e organizzative che, sempre più spesso, esprimono il desiderio dell’azienda di avere una sede che rispecchi i valori aziendali, risponda ai criteri di sostenibilità, e permettano alle persone di lavorare con maggior entusiasmo.
Da Ferrero a Bonfiglioli, fino ad altre realtà di settore, tutte le più grandi aziende del territorio italiano fanno appello alle archistar del momento per realizzare spazi di lavoro che siano funzionali a garantire il benessere organizzativo.
Uno studio di Ipsos conferma che la cura e il design dello spazio di lavoro incidono sulla produttività di chi vi trascorre il proprio tempo. Una sede lavorativa di design aumenta il grado di soddisfazione dei dipendenti, il loro modo di lavorare e, a beneficiarne, è anche l’immagine dell’azienda.
Il 55% degli intervistati tra i 35 e i 54 anni, e circa tre quarti di quella tra i 18 e i 34, ha affermato di avere un’impressione positiva di un’azienda che cura gli spazi di lavoro dei propri dipendenti. Inoltre, le condizioni fisiche dell’ambiente sono fondamentali per la felicità e la soddisfazione del personale, oltre che uno stimolo per la creatività e il rafforzamento dell’engagement.
Oltre a migliorare la vita lavorativa delle persone, la nuova tendenza messa in atto dalle aziende più lungimiranti e innovative non potrà che impattare positivamente sulla riqualificazione del territorio. I grandi gruppi stanno dunque chiamando studi di architettura di fama mondiale che hanno già messo le mani in molte realtà, cambiando letteralmente il volto delle fabbriche e degli spazi di lavoro.
Ad esempio, la nuova sede della Bonfiglioli, nella periferia di Bologna, integrerà la storia e le origini dell’azienda con la sostenibilità e linee geometriche intelligenti.
Ferrero, invece, ha scommesso sul progetto del Ferrero Technical Center per massimizzare gli apporti passivi di luce, calore e ricambio d’aria, limitando notevolmente i consumi energetici.
Il nuovo polo industriale di Furla è destinato a sua volta a stupire con un edificio che presenta interni in materiali flessibili e tetti verdi, mentre la sede di Angelini a Roma è un meraviglioso esempio di utilizzo del legno a servizio del design.
Gibus ha fatto progettare la sua Sun Factory all’insegna dell’innovazione tecnologica e del design, con l’obiettivo di trasformare il sito produttivo in una sorta di campus, nonché in un hub della ricerca e della formazione.
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