Benessere aziendale: quanto è importante stare bene in ufficio?

Gruppo di lavoratori affiatati
(Foto: Shutterstock)

Mantenere buone relazioni con i colleghi di lavoro non fa bene solo all’umore, ma anche alla produttività. Quali consigli per avere successo? Ne parliamo con Elena Magello, Psicologa del lavoro

Lo sanno bene gli HR: star bene in ufficio non è solo importante, è fondamentale. Saper creare e mantenere una buona relazione con colleghi, superiori, fornitori e clienti è quello che oggi determina il successo nel lavoro e, di conseguenza, in azienda. Ma da dove si parte per impostare relazioni sane? Lo abbiamo chiesto ad Elena Magello, Psicologa del lavoro, Consulente organizzativa e Formatrice per le risorse umane.

Benessere aziendale: stare bene per lavorare bene

«Le relazioni ‒ spiega Magello ‒sono una parte fondamentale del lavoro, e incidono molto sulla produttività. In ambito aziendale l’attenzione si concentra in particolar modo sul rapporto con i clienti, ma in realtà sta nell’ecologia della vita avere buoni rapporti con tutti: colleghi, superiori ed anche sottoposti. Il lavoro è una parte importante della nostra vita e con le persone che abbiamo intorno si condivide molto tempo. Di conseguenza, è piuttosto ovvio che avere con loro relazioni sane, che ci fanno stare bene, è molto importante. I vantaggi sono sostanziosi anche sul fronte della produttività: chi sta bene sul lavoro lavora con più dedizione, impegno, creatività. Il malessere, per contro, è come un freno a mano tirato: porta le persone a fare il minimo indispensabile, senza stimoli. Se vogliamo vederla in termini di lean production, il benessere delle persone mi permette di eliminare gli sprechi dovuti alla cattiva collaborazione tra i dipendenti». 

Se ne vanno sempre i migliori

I rapporti con le persone impattano quindi non solo sulla felicità dei lavoratori, ma anche sulla loro produttività. Per contro, il malessere può indurre a lavorare meno o peggio, ma anche a lasciare il posto di lavoro. Con tutto ciò che questo implica relativamente alla perdita di una risorsa già formata, inserita e spesso… di valore. Perché, sostiene l’esperta, «mai come in questi casi è vero il detto secondo cui “se ne vanno sempre i migliori”. Il malessere è una spinta molto forte a voler cambiare ambiente, ma non tale da convincere chi sa di non avere molte altre opportunità. Di conseguenza, sarà portato a lasciare l’ufficio soprattutto chi, al contrario, sa di poter trovare altrove». 

Lavorare su sé stessi per stare meglio con gli altri

Da dove partire, dunque, per avere relazioni buone e sane? Quali le regole per avere successo in questo campo? Secondo l’esperta, il primo passo è iniziare “semplicemente” da sé stessi. Come? «Alimentando la propria crescita personale ‒ suggerisce Elena Magello ‒ sviluppando la propria intelligenza emotiva, la proattività, la consapevolezza e la responsabilità. In particolare, avere un’intelligenza emotiva ben sviluppata mi serve per capire le situazioni in cui si trovano gli altri o che ci sono prospettive diverse dalle mie, che portano vissuti diversi e reazioni diverse. Se voglio avere relazioni sane devo imparare ad essere sincero, onesto, leale, coerente, etico, empatico. In parte queste doti sono innate, ma fortunatamente c’è molto da imparare, corsi e anche molte letture utili sul tema. Ne suggerisco una, un best seller internazionale: l’autore è Stephen Covey, s’intitola “Le sette regole per avere successo”». 

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