Il coaching per dirigenti e top manager offre dei benefici diretti e indiretti tanto sulla leadership quanto sul team, scopriamo quali
Come abbiamo già visto, il coaching è una metodologia che prevede la presenza di una guida (detta coach) a supporto di un cliente o allievo (coachee) verso un più alto grado di consapevolezza, fiducia e autonomia. Il coaching è utilizzato con ottimi risultati in molti settori: a partire dallo sport (dove il metodo è nato) fino all’ambito aziendale.
In particolare, nel campo lavorativo, per executive coaching si intendono le attività di coaching studiate in modo specifico per top manager, amministratori, dirigenti. Le finalità più comuni riguardano il consolidamento della leadership, la pianificazione di nuove strategie e, più in generale, il miglioramento delle performance aziendali.
Una premessa: il coach non esprime opinioni e non offre soluzioni. Si tratta più di un percorso esplorativo, alla ricerca degli ostacoli da rimuovere o delle criticità da appianare, che potrebbero essere meno evidenti di quanto si pensa. Il programma prevede una serie di incontri (frequentemente una decina, a cadenza mensile) durante i quali il coach guida il cliente nell’identificare i problemi che interferiscono con gli obiettivi da raggiungere.
In questo cammino il protagonista è il coachee, che con l’adeguato supporto deve raggiungere in autonomia la consapevolezza delle difficoltà, in modo da poter sviluppare possibili soluzioni.
Spesso il motivo per cui anche i manager più qualificati ed esperti faticano a risolvere i problemi sta nel fatto che vedere la situazione con completezza e oggettività non è affatto semplice. La presenza di un esterno, quindi, può essere fondamentale per rimettere in discussione le abitudini, l’organizzazione e le politiche aziendali, anche qualora in passato si siano dimostrate valide ed efficaci.
I benefici di un buon processo di coaching in azienda si riflettono tanto sulla leadership quanto sul team. Sia gli uni che gli altri, infatti, hanno la possibilità di acquisire una maggiore consapevolezza del proprio potenziale personale e professionale, in modo da impiegarlo al meglio nel proprio ruolo. Questo a sua volta permetterà di lavorare sull’autostima, sulla consapevolezza e sulle relazioni interpersonali. Altri benefici indiretti riguardano la miglior gestione dello stress, oltre che un migliore equilibrio tra la vita personale e la vita lavorativa (c.d. “work life balance”).