Gender Equality: come si misura e a che punto è l’Italia

Gender Equality come si misura e come sta andando l’Italia
(foto Shutterstock)

Agli ultimi posti in Europa per la parità di genere nel mondo del lavoro, il nostro Paese vede però una rapida progressione negli indici internazionali. Segno che qualcosa sta cambiando

Segnaliamo che questo articolo fa parte della campagna “WI LOVE EQUALITY – promossa dallo studio legale WI LEGAL e SHR Italia, in collaborazione con laborability – che sostiene la gender equality promuovendo un atteggiamento etico ed equo nel mondo del lavoro. Attraverso l’informazione, con articoli, video interviste e appuntamenti, ci impegniamo a sostenere cause giuste e inclusive per guardare a un futuro migliore.

wi love equality

Cosa si intende per Gender equality?

Per Gender Equality si intende la parità di trattamento di uomini e donne in tutte le sfere sociali. Si tratta di un diritto fondamentale sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ed è uno degli obiettivi in cima alla lista dell’Unione Europea.

Gli indicatori per capire se e come le donne hanno pari opportunità rispetto agli uomini sono il lavoro, il salario, l’istruzione, il tempo, le posizioni di potere, il benessere, la violenza contro le donne e le disuguaglianze intersezionali (famiglia di provenienza, il livello di istruzione, il paese di nascita, l’età ed eventuali disabilità). Ma in tutto il mondo sono il lavoro e la politica gli ambiti in cui le disuguaglianze di genere sono particolarmente marcate.

Alcuni dati in Europa 

Ogni anno l’Eige (European Institute for Gender Equality) pubblica il Gender Equality Index, l’indice che dal 2013 misura il progresso sull’uguaglianza di genere in Europa. Il report, oltre a mettere in luce quali ambiti della società hanno una chiara necessità di miglioramento, rappresenta uno strumento essenziale e di supporto per tutti i policy makers che hanno il potere di determinare manovre efficaci verso una società sempre più inclusiva e senza disuguaglianze di genere. L’edizione di quest’anno, relativa al 2020, fotografa un’Europa che progredisce ancora molto lentamente, con un miglioramento medio di appena mezzo punto ogni anno. Ad oggi, con un punteggio di 67.9 su 100, si stima che per raggiungere la completa parità di genere ci vorranno almeno 60 anni.

E nel nostro paese? 

L’Italia, con un punteggio di 63.5 su 100, è salita in quattordicesima posizione, mantenendo un trend di crescita  che prosegue dal 2010. Rispetto al altri stati membri dell’UE, il nostro paese sta vedendo un rapido miglioramento: tanto che, negli ultimi dieci anni, è avanzato nell’indice di otto posizioni. Nonostante questo, ci sono ancora molti punti su cui lavorare per raggiungere ulteriori risultati. Sul sito è possibile confrontare queste percentuali con quelle degli uomini e degli altri stati membri.

Cosa ci dicono i numeri 

I numeri ci raccontano un’Italia ancora predominata dalle disparità e disuguaglianze di genere, nel mondo del lavoro e nella vita privata, nella rappresentanza in politica e nella società. Abbiamo quindi ancora diversi punti da scalare in questa classifica. In particolare, le disuguaglianze di genere sono più pronunciate nei domini del potere (48.8 punti), del tempo (59.3 punti) e della conoscenza (61.9 punti). L’Italia infine ha il punteggio più basso di tutta l’UE nel dominio del lavoro (63.3 punti). Al riguardo, i dati ci dicono che:

  • la retribuzione mensile media delle donne ammonta a quasi un quinto in meno rispetto a quella degli uomini;
  • il tasso di occupazione equivalente a tempo pieno (ETP) si è appena mosso per le donne (31%) ed è diminuito per gli uomini dal 2010. Nelle coppie con figli, infine, il divario di genere è molto più ampio che nelle coppie senza figli;
  • le donne hanno quattro volte più probabilità degli uomini di trascorrere del tempo cucinando e facendo i lavori domestici ogni giorno per almeno un’ora.

Gender Equality Index di Boomberg: Italia in testa

L’Eige non è l’unico indice che misura la parità di genere: esistono molti istituti con le stesse finalità. Uno di questi in particolare è il Gender Equality Index (GEI) di Bloomberg, l’indice azionario che misura le performance delle società sul fronte della trasparenza nella divulgazione sui dati di genere e delle misure adottate nell’ottica dell’inclusione e della valorizzazione della diversità. In questo modo, fornisce agli investitori un ulteriore strumento di valutazione delle aziende. 

Dall’analisi del report emerge che su 380 società ammesse all’indice, 16 sono italiane, dato che colloca l’Italia tra i primi quattro Paesi a livello globale nel ranking. Tra i nuovi ingressi di quest’anno c’è Leonardo, mentre il gruppo Terna e Mediobanca sono nella rosa per la terza volta. Intesa San Paolo, molto sopra la media di settore per parità di genere, è al quarto anno di fila. Poste, Snam e Enel si confermano per il secondo anno consecutivo. In classifica, come esempio virtuoso di parità ci sono A2a, Acea, FinecoBank, Hera, Iren, Nexi, STmicroelectronics, Tim e Unicredit.

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