Come funziona la restituzione del trattamento integrativo non spettante?

restituzione trattamento integrativo
(foto Shutterstock)

In alcuni casi il trattamento integrativo è da restituire. Scopri quando e perchè

Cos’è il trattamento integrativo non spettante

Il trattamento integrativo è un beneficio fiscale introdotto per sostenere i lavoratori con redditi medio-bassi. Questo contributo, noto anche come bonus Renzi e successivamente bonus 100 euro, viene dato direttamente in busta paga, ma non sempre è dovuto. 

Se percepisci un reddito annuale che supera determinati limiti, il trattamento integrativo diventa “trattamento integrativo non spettante”. In altre parole, se hai un reddito superiore alla soglia stabilita dalla legge, non hai diritto a ricevere questo bonus. Questo può generare l’obbligo di restituzione del trattamento integrativo non spettante nella dichiarazione dei redditi.

Chi deve restituire il trattamento integrativo

La restituzione del trattamento integrativo non spettante ti interessa se, pur avendo ricevuto il bonus durante l’anno, non soddisfi i requisiti reddituali necessari. In particolare, il trattamento integrativo è da restituire se superi la soglia di reddito annuo di 28.000 euro

Inoltre, anche se dovessi percepire un reddito complessivo tra 28.000 e 40.000 euro potresti dover restituire parte o tutto il bonus, a seconda della situazione fiscale complessiva.

Rientri tra le categorie di lavoratori più a rischio di dover restituire il trattamento integrativo se hai più fonti di reddito, se hai ricevuto bonus una tantum, come la tredicesima, o se hai subito variazioni di reddito durante l’anno. 

La restituzione del trattamento integrativo non spettante in busta paga può avvenire in modo automatico o essere evidenziata nel modello 730 precompilato, portando a un saldo finale a debito per te, cioè segnalando che sei in debito con l’Agenzia delle entrate e dovrai sostituire dei soldi.

Quando si deve restituire il trattamento integrativo

La restituzione del trattamento integrativo non spettante avviene generalmente al momento della dichiarazione dei redditi. Se, nel compilare il modello 730, emerge che il reddito complessivo supera le soglie stabilite per l’accesso al bonus, devi restituire l’importo percepito in eccesso.

Nel 2023, la questione della restituzione del trattamento integrativo non spettante è diventata particolarmente rilevante, in quanto molti lavoratori hanno subito variazioni significative del loro reddito, soprattutto a causa di cambiamenti occupazionali o della ricezione di incentivi straordinari. Per questa ragione è importante monitorare attentamente la tua situazione fiscale per evitare sorprese in sede di dichiarazione dei redditi.

Se ti stai chiedendo “perché devo restituire il trattamento integrativo?”, la risposta risiede nella normativa che regola l’ottenimento del bonus: è pensato per sostenere i lavoratori con redditi medio-bassi, e una volta superati i limiti di reddito, diventa non spettante, imponendoti così di restituirlo.

Come recuperare il trattamento integrativo nel 730

Se durante la compilazione del modello 730 emerge che hai ricevuto il trattamento integrativo ma in realtà non ti spettava, devi restituirlo. Il modello 730 precompilato facilita questo processo, indicando automaticamente gli importi da restituire sulla base dei dati forniti dal datore di lavoro e dall’Agenzia delle Entrate.

In particolare, la restituzione del trattamento integrativo non spettante 730 precompilato può essere gestita direttamente da te, che hai la possibilità di verificare e correggere eventuali errori o omissioni. 

Se la restituzione del trattamento integrativo non spettante è stata già effettuata in busta paga, il modello 730 dovrebbe mostrarlo, riducendo l’importo da versare o aumentando il credito d’imposta.

Nel caso in cui tu debba restituire l’intero importo del trattamento integrativo, puoi optare per la rateizzazione dell’importo dovuto, che verrà trattenuto dalle buste paga successive o addebitato direttamente sul tuo conto corrente.

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