L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante. Nel breve termine, la competizione sarà fra chi ha la formazione adeguata per sfruttarla
L’evoluzione tecnologica, con particolare riferimento all’intelligenza artificiale (IA), sta trasformando rapidamente il mondo del lavoro. Il crescente ritmo lavorativo e l’enorme quantità di informazioni e comunicazioni hanno generato una serie di sfide per i dipendenti e i leader aziendali.
Tuttavia, secondo un’indagine condotta da Microsoft su un campione di 31.000 persone in 31 Paesi, l’adozione responsabile e rapida dell’IA può portare a importanti benefici, eliminando la fatica del lavoro e liberando la creatività.
I dati raccolti da Microsoft evidenziano che l’ampia maggioranza dei lavoratori (64%) si trovano in difficoltà nel gestire il proprio lavoro, il che ha un impatto negativo sull’innovazione e sul pensiero strategico. L’enorme quantità di informazioni, la mancanza di tempo per concentrarsi e la continua ricerca di informazioni hanno un costo significativo in termini di opportunità, ma anche di innovazione.
Ad esempio, il 68% delle persone non ha abbastanza tempo libero per concentrarsi durante la giornata lavorativa e il 62% dedica troppo tempo alla ricerca di informazioni.
Nel dettaglio, tra le app di Microsoft 365, il dipendente medio passa il 57% del suo tempo a comunicare (in riunioni, e-mail e chat) e il 43% a creare (documenti, fogli di calcolo e presentazioni).
Gli utenti più assidui della posta elettronica dedicano quasi 9 ore alla settimana a leggere email, e c’è chi passa quasi otto ore a settimana in riunioni online. Tutto questo si traduce in una perdita di fantasia e creatività.
Come migliorare la situazione? Ad esempio ripensando la giornata lavorativa: mentre l’intelligenza artificiale libera tempo ed energia, proteggete il tempo di concentrazione per il lavoro creativo che porta all’innovazione.
Anche per quanto riguarda le riunioni, l’IA può dare un grande aiuto con resoconti e trascrizioni.
Contrariamente alle preoccupazioni sulla sostituzione dei posti di lavoro, i dati mostrano che i dipendenti sono più desiderosi che l’IA alleggerisca il loro carico di lavoro anziché temere la perdita di posti di lavoro.
Sempre dal report di Microsoft emerge che le persone, in ampia parte (70%), sarebbero disposte a delegare il maggior numero possibile di compiti all’IA per ridurre il proprio carico. Le persone cercano l’assistenza dell’IA in diversi aspetti del lavoro, compresi quelli creativi e analitici.
Alla domanda su quali siano i cambiamenti più apprezzati, gli intervistati hanno immaginato di produrre un lavoro di alta qualità in metà tempo (33%), di essere in grado di capire quali siano i modi più validi per impiegare il proprio tempo (26%) e le proprie energie (25%) e di non dover mai più assorbire mentalmente informazioni inutili o irrilevanti (23%). E con l’IA pronta a ridisegnare il lavoro, il futuro arriverà tra mesi e non anni.
Il grande favore con cui i lavoratori guardano all’intelligenza artificiale mette in luce tutto il potenziale che può avere nel migliorare la produttività e stimolare la creatività dei dipendenti. È essenziale che i leader aziendali comprendano questa prospettiva e sviluppino strategie per sfruttare l’IA per quello che è destinata a diventare: un potentissimo e prezioso alleato.
L’adozione di nuove tecnologie, d’altro canto, richiede una nuova attitudine e nuove competenze. L’apprendimento, infatti, stenta a tenere il passo con il ritmo del lavoro. Già il 60% delle persone dichiara di non avere le capacità giuste per svolgere il proprio lavoro.
L’intelligenza artificiale aprirà nuove strade, ma il successo dipenderà dalla capacità dei leader di preparare i dipendenti a un futuro alimentato queste tecnologie. E non si tratta solo di competenze riservate ai ruoli tecnici o agli esperti, ma di abilità fondamentali per tutti.
Mentre l’IA libera tempo ed energia, i lavoratori devono sviluppare abilità come il pensiero critico, la risoluzione di problemi complessi, la creatività e l’originalità.
È cruciale, in conclusione, che i leader aziendali riconoscano l’importanza dell’apprendimento continuo e preparino i dipendenti a un futuro alimentato dall’IA. E dovranno iniziare subito: il numero di post su LinkedIn che parlano di argomenti come l’IA generativa e la GPT è 33 volte superiore a quello di un anno fa.
“Siamo nella prossima fase di cambiamento con l’introduzione dell’IA generativa, che sta già iniziando a rimodellare il mercato del lavoro”, ha dichiarato Karin Kimbrough, chief economist di LinkedIn. “Anche se è ancora presto, questo cambiamento amplierà le opportunità, creerà nuovi ruoli e aumenterà la produttività“.
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