I selezionatori spesso consultano i profili dei candidati sui social per approfondire la personalità e verificare il cv. Se non volete rovinarvi la "digital reputation" fate attenzione a ciò che pubblicate
Se non volete rovinarvi la digital reputation fate attenzione a quello che condividete nei social network. Perché oggi la scelta di un candidato da parte di un recruiter non passa più soltanto per il tradizionale colloquio, ma spesso anche attraverso i vostri profili LinkedIn, Facebook, Instagram, Twitter e via dicendo.
Secondo la ricerca “Work Trends Study 2019“, realizzata da Adecco e Università Cattolica di Milano, il 44,1% dei recruiter ha escluso dei potenziali candidati dopo aver visualizzato i loro profili sui social. I motivi? Foto sconvenienti (63,2%), tratti emergenti della personalità (59,2%), informazioni non coerenti con il cv (46,9%), contenuti discriminatori (32,6%), commenti negativi sui datori di lavoro attuali o precedenti (26,5%), e network scarso (4,1%).
Quello che viene messo in rete diventa pubblico, sebbene possa essere in parte filtrato attraverso le restrizioni della privacy, e finisce facilmente sotto lo sguardo di recruiter, manager e datori di lavoro.
Foto, commenti, stati, video, condivisioni, discussioni sui form, blog etc. creano un’immagine e una storia delle persone all’interno del web, nei social e nei professional network, andando a delineare la cosiddetta digital reputation.
Un utilizzo oculato di tutti questi canali può trasformarsi anche in uno strumento di personal branding, utile a sviluppare una forma di marketing applicato alla persona, per promuovere le proprie competenze, esperienze lavorative e l’immagine che si vuole dare di sé.
Ovviamente digital reputation e personal branding hanno rilevanza ancora maggiore quando si parla di vero e proprio social recruiting, la ricerca dei candidati attraverso i social network, che ha crescente diffusione nel mondo HR.
È bene quindi prestare una certa cura nella scelta delle foto profilo, delle informazioni personali, del linguaggio utilizzato e degli argomenti; il tutto mantenendo sempre il bon ton digitale evitando volgarità, commenti di cattivo gusto e opinioni sui datori di lavoro.
Importante anche verificare le impostazioni sulla privacy degli account, scegliendo a quali contatti far vedere la propria bacheca o determinati contenuti.